Dopo una FP1 dominata anche se mancava qualcosa in termini di grip , Red Bull arriva alla seconde libere in cerca di conferme. Le condizioni ambientali potrebbero essere quelle più simili alla qualifica e alla gara dato l’orario in cui si disputeranno. Il lavoro principale si concentrerà sul long run come al solito. Ma stavolta la sessione assume importanza maggiore a causa delle nuove gomme portate dalla Pirelli.
La seconda ora di lavoro, iniziata leggermente in ritardo per le due bandiere rosse deliberate durante la precedente sessione in cui erano impegnate le Formula 2, s’è avviata con una RB19 che “calzava” gomme medie, quelle che non erano state usate in mattinata.
Nel primo tentativo l’olandese si apre in radio lamentandosi del vento. Chiede a Lambiase se la direzione fosse cambiata rispetto al mattino ricevendo risposta negativa. Il giro è comunque buono nonostante un’incertezza in uscita nella curva che si apre sul rettilineo finale. Ne segue il solito doppio giro di cooling down – recharge. Nell’altro tentativo Max molla nel secondo settore quando è impreciso in un rapido cambio di direzione rischiando di perdere la sua RB19. Lambiase, avvedutosi dell’errore, richiama il pilota ai box.
La pista va via via gommandosi e infatti i piloti non si lamentano più della mancanza di aderenza. Con una asfalto più “amico”, Verstappen scende in pista con gomma soft C3 per testare un giro push. Classico programma che precede il test sullo stint più lungo.
1.28.078 alla fine del primo assalto per il condecente di Hasselt. Lambiase, alla fine del giro, chiede se il campione del mondo è soddisfatto o se vuole provare un altro passaggio. La risposta è confusa ma poco dopo si sente l’ingegnere chiedere di tornare ai box. Evidentemente le verifiche erano in linea con le aspettative. La RB19 torna ai box e spegne la power unit in vista della seconda fase di lavoro.
Gp Inghilterra, Red Bull: la simulazione di passo gara di Verstappen
Il test con maggior quantità di carburante a bordo viene effettuato con gomma a mescola soft che ricordiamo essere la C3, lo pneumatico mediano della gamma Pirelli. Lambiase comunica i passi di Perez e di Sainz che, nei primi giri, risultano essere più lenti di circa 5 – 6 decimi a parità di coperture.
Se i tempi dell’altra Red Bull e della Ferrari superstite (Leclerc non è sceso in pista per problemi elettrici, ndr) salgono sull’1.34 alto dopo quattro passaggi, Max sembra subire meno il degrado della gomma.
Dopo otto passaggi Verstappen è ai box per montare gomma media. La seconda parte di simulazione può partire. Anche in questa sezione è l’olandese il pilota che sciorina il miglior passo e che riesce ad essere più costante. Miglior tempo in Fp1, migliore in Fp2 e passo strabiliante: la RB19 n°1 si candida a fare la parte del leone anche in terra d’Albione.
Ecco la progressione di Verstappen nella sua simulazione di race pace:
OUTLAP | |
1 | 1.33.033 |
2 | 1.33.121 |
3 | 1.33.338 |
4 | 1.33.454 |
5 | 1.35.009 |
6 | 1.34.285 |
7 | 1.34.419 |
8 | BOX – Gomma MEDIA (1.55.404) |
9 | 1.33.878 |
10 | 1.33.718 |
11 | 1.33.158 |
12 | 1.37.731 (prende spazio per liberarsi dal traffico) |
13 | 1.33.057 |
14 | 1.37.273 |
15 | 1.33.007 |
I risultati completi della sessione:
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing