Cosa hanno detto le qualifiche del Gran Premio di Gran Bretagna per la Red Bull? Nulla di nuovo, se vogliamo essere estremamente stringati. Max Verstappen è sempre lassù: forte, inattaccabile e ingiocabile, come si usa dire di questi tempi. Sergio Perez, invece, è sempre più calato nel ruolo della spalla senza poteri, della bomba senza detonatore, del trapano senza punta d’acciaio. Usate l’immagine che più vi aggrada per descrivere il momnente nero del messicano cheortmai sembranon avere più temine.
Sergio è entrato in un tunnel oscuro e ci si è messo da solo nel momento in cui ha pensato – e sperato – che questo potesse essere l’anno buono per scrivere la storia dopo due stagioni a fare da fedele scudiero senza nemmeno il diritto di incazzarsi quando il team lo sacrificava in nome di una più alta ragion di stato. Il numero che lo incastra alle sue responsabilità è il cinque. È questa la cifra che coincide con le volte in cui non è riuscito a superare indenne la tagliola della Q1.
Se non lo fai con una Williams o con una AlphaTauri (non ce ne vogliano a Grove e a Faenza) nessuno avrebbe da eccepire. Anzi, fioccherebbero complimenti visto che parliamo di due vetture non concepite per stare stabilmente nella top ten. La RB19 è nata per accomodarsi con continuità in prima fila e la cosa rende ancora più drammatica, sportivamente parlando, la posizione del conducente di Guadalajara che, nella metà delle qualifiche disputate quest’anno, non ha visto la seconda sezione. Non c’è scusa che tenga, si tratta di un fallimento totale.
Red Bull, il dilemma irrisolto: Verstappen sovraperforma o Perez è al di sotto dei suoi standard
La questione è sempre la solita quando un pilota, a parità di mezzo, demolisce un altro: merito del primo o demerito del secondo? La verità sta forse nel mezzo. Perez non è un brocco e, almeno fino alle soglie del quinto gran premio stagionale, aveva dato filo da torcere a Verstappen prendendosi la metà delle vittorie in palio e facendolo in maniera convincente, senza aiuti né regali da parte della dea bendata. Poi l’improvvisa ed imprevedibile involuzione che sembra essere di natura psicologica.
Come aiutare il ragazzo a venirne fuori? Beh, di certo non come stanno facendo Verstappen ed Helmut Marko che, invece di rincuorare e supportare un professionista in conclamata difficoltà, stanno rigirando nella piaga qualcosa che sembra più una trave d’acciaio rovente che un dito. Leggere per credere:
”Non so perché le cose per Checo siano andate male oggi. Naturalmente, con la nostra vettura, bisogna entrare in Q3. Stiamo lottando anche per il mondiale delle squadre. Credo di poter vincere il campionato costruttori da solo ora come ora”. Parole e musica di Max Verstappen che lancia un testata nucleare sul già traballante umore del collega di garage.
Ma non è finiti qua perché il superconsulente di Graz, quell’Helmut Marko che ha l’ultima parola sulle line-up pilota dell’ecosistema Red Bull, ha addirittura rincarato la dose: “È evidente che Perez abbia dei limiti, ma non c’è nessuno disponibile che possa sostituirlo. Si comporta bene in gara, a differenza di de Vries”. Due bordate con un solo colpo. Messi in crisi ulteriore Perez e de Vries: capolavoro!
Red Bull scarica Perez. Ma non ora
Nonostante una striscia di risultati negativi la posizione del pilota messicano non sembra in discussione. Ma non perché non lo sia intrinsecamente, bensì poiché non si vedono alternative valide all’orizzonte è perché il margine in entrambe le classifiche è talmente ampio che i pessimi risultati che Sergio sta portando al team non ne scalfiscono le ambizioni. E, se vogliamo, questa cosa è ancora più umiliante.
Cosa sta accadendo a Perez? Di colpo è diventato incapace di far funzionare correttamente la RB19 che all’inizio del campionato gestiva alla grandissima tanto da far vedere qualche topolino verde a Max Verstappen? Le difficoltà del messicano si acuiscono in qualifica perché in gara, tutto sommato e considerando che troppo spesso parte dietro, il passo sciorinato è discreto anche se non sovrapponibile a quello del collega di casacca. Ma ci sta quando questi risponde al nome di Verstappen.
Non vi sono conferme né ne arriveranno, ma ci basiamo sulle sensazioni. Il team sembra aver mollato il messicano che ormai ha capito di non avere più fiducia e di essere al centro di voci di avvicendamento che a Milton Keynes sono norma e prassi. Chiedere ad Alex Albon, Daniil Kvjat e Pierre Gasly.
Il legame con la scuderia anglo-austriaca spirerà a fine 2024, ma è possibile che nei prossimi mesi qualcosa possa muoversi. L’ombra minacciosa del sempre sorridente Daniel Ricciardo si allunga sull’abitacolo della RB19 – o forse del modello che la sostituirà nel 2024 – e altri driver sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento di Horner e soci.
Se il mondiale 2024 non sarà caratterizzato da un dominio così schiacciante Red Bull avrebbe bisogno di un n°2 più consistente. Quell’uomo potrebbe ancora essere Perez. A patto che possa sentire una fiducia che ormai, è inutile negarlo, è del tutto svanita.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing
Verstappen piloto TOP ma falso fenomeno creato e protetto dal Clan Verstappen
RB diverse→prestazioni diverse
Albon e Gasly sono +veloci c/auto +lente, che quando guidavano lo “STESSO MISSILE RB” di MV
Casualità o REGOLA
Con macchine “UGUALI” Perez ha già dimostrato di essere un pilota TOP e di tenere testa a Verstapen. 20 giri in GP Jeddah + 40 giri GP Baku in cui Verstapen non è riuscito a togliere una “DECIMA” a Perez.
Nessun piloto TOP si dimentica di guidare una macchina da un GP all’altro
Quando Perez e diventato una minaccia sulla egemonia di Verstappen, allora sono cominciate ad emergere tutte le problematiche di trazione e bilancio di frenatura sopra tutto nelle curve de media e basse velocità (vedere dati telemetrici) dove la macchina di Verstappen guadagna tempo in forma anomala (in alcuni circuiti, p.e. Miami, Verstappen era +veloce di Perez di “3 DECIME”, no in 1 giro, bensì in 1 solo settore, Cosa inspiegabili se in più di 60 giri di Jeddah e Baku andando al 100% entrambi non era riuscito a guadagnare ne anche 0.5 decime.
Perez inoltre apporta economicamente di più a livello sponsor e marketing di Verstappen, cosicché Redbull ci penserà +2 di volte prima di scaricare a Perez.
Piuttosto bisognerà considerare se Perez vorrà continuare a fare il 2° pilota Redbull con tutte le anomalie preferenziali verso Verstappen che esso comporta.