Ultimo turno di libere sul tracciato di Silverstone, poi il cronometro inizierà a contare davvero. Red Bull punta a confermare il trend positivo avviatosi ieri. La RB19 è come al solito apparsa immediatamente “in bolla”, ma sia Verstappen che Perez puntano alla perfezione e quindi intendono correggere le piccole difficoltà emerse nelle curve ad alta percorrenza dove, nonostante un carico aerodinamico generale più elevato, pagavano qualcosina alle Ferrari.
Quella degli uomini di Milton Keynes potrebbe essere stata una scelta ben precisa: sacrificare parzialmente la qualifica nella quale l’extra grip della gomma soft (C3) che “nasconde” i problemi delle macchine capaci di generare meno downforce per puntare tutto sulla gara domenicale nella quale la gestione delle gomme è il fattore principale per imporsi alla concorrenza.
La sessione si è disputata con un cielo velato e minaccioso con temperature più fresche rispetto ai turni di ieri. 23°C per l’aria, 29 l’asfalto. Nella giornata di venerdì si superavano in scioltezza i 40. Nuova realtà alla quale Verstappen cerca di adattarsi subito visto che è tra i primi a prendere la pista montando gomme a mescola media.
Dopo il primo giro veloce Max, rispondendo alla richiesta del suo ingegnere di pista, afferma che il bilanciamento del veicolo è molto buono e che la vettura è solida nelle curve ad alta velocità. Uno dei paletti che andavano fissati dopo la giornata di ieri. Il primo assaggio con la pista si conclude dopo cinque giri totali.
Gp Inghilterra 2023/Fp3, Red Bull: la pioggia interrompe i lavori
Mentre tutti provano il giro push Verstappen fa nuovamente capolino in pista con un treno di “gialle” usate. Nel frattempo, dopo 25 minuti dall’inizio della sessione, avvisano Perez che qualche goccia di pioggia è cominciata a cadere. In effetti il radar meteo mostra che le nuvole si avvicinano minacciose. Passano pochi istanti e la direzione dichiara sessione bagnata.
Lambiase si apre in radio e chiede al Verstappen se si sente sicuro in queste condizioni. Max dice di voler fare un altro giro, ma cambia idea dopo poche curve affermando che non ci sono le condizioni per proseguire con la gomma da asciutto. La RB19 entra nel garage e spegne la power unit.
La sessione è stata piuttosto intermittente e caratterizzata da una pausa molto lunga. Nei venti minuti in cui la pista è stata in condizioni da asciutto Verstappen, limitandosi all’utilizzo di un solo treno di gomme medie, ha potuto verificare che il lavoro effettuato durante la notte dagli ingegneri ha migliorato quelle piccole sbavature all’assetto che non riuscivano a far esprimere al meglio la RB19 nelle pieghe veloci.
A dieci minuti dal termine rivediamo in pista la RB19 n°1 con gomme intermedie. Verstappen, evidentemente, vuole assaggiare l’asfalto umido per valutare il comportamento della sua vettura. Lambiase mette in guardia il pilota di essere cauto in curva 12 dove la pista si presenta leggermente più bagnata.
Anche in questo test Max alterna un giro push con uno di cooling down. Le comunicazioni sono piuttosto scarne e si limitano ai settaggi dell’endotermico e della parte elettrica che si attestano su posizioni mediane per evitare il pattinamento. L’ingegnere italiano si premura di avvisare di raffreddare le gomme dopo ogni giro spinto per evitare il degrado veloce del battistrada.
La pioggia, che in Red Bull non si auguravano, potrebbe far nuovamente capolino durante le qualifiche trasformandosi in quella condizione sparigliante che gli altri si augurano di trovare per provare, almeno momentaneamente, a riscrivere una qualifica che altrimenti apparrebbe piuttosto incanalata verso Milton Keynes. Ma non c’è da essere troppo speranzosi visto i tempi che l’olandese è riuscito a siglare con pista umida…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing
