Ve ne abbiamo dato conto ieri: tra Red Bull e Mercedes è iniziata – o forse sarebbe meglio dire sta proseguendo – una battaglia per il dominio politico in chiave 2026. Oggetto del contendere sono le regole relative alle nuove motorizzazioni. Da un lato Chris Horner che domanda un abbassamento della portata della quota elettrica; dall’altro Toto Wolff che non intende arretrare di un centimetro rispetto a quanto è stato stabilito dal Consiglio Mondiale del Motorsport.
Una guerra tra due team che non vedrà il resto dei partecipanti a fare da spettatori. Se altri rappresentanti restano in silenzio è solo per osservare lo scorrere degli eventi e intervenire laddove le decisioni fattivamente si assumono. Stravolgere quanto stabilito, in ogni caso, sarà difficile. Si pensi ad Audi che ha deliberato la discesa in campo a fronte di una cornice regolamentare definita e che l’ha soddisfatta nel merito.
Una virata non verrebbe accolta con favore e solo questo basta per far capire come sia ostico il sentiero sul quale si è incamminato Horner. Ma cosa chiede il manager inglese? In sintesi estrema una riduzione della percentuale della quota elettrica delle power unit turbo-ibride del futuro. Horner teme che il motore a combustione possa trasformarsi in un generatore per ricaricare la batteria.
Questo rischio sarebbe sotto la lente d’ingrandimento della Federazione Internazionale che, a detta del dirigente inglese, starebbe prendendo la questione sul serio dopo aver verificato dalle simulazioni che la quota potenza tra ICE e MGU-K sarebbe divisa quasi in pareggio. Red Bull chiede una rimodulazione delle proporzioni andando ad abbassare del 5 – 10% l’incidenza della componente elettrica.
Mercedes, che probabilmente è più avanti di chi sta mettendo su un reparto powertrains da zero e dovrà contare sul contributo di Ford che dalla F1 è lontana da tempo, si è messa di traverso. Wolff, a margine di un deludente Gran Premio d’Austria, aveva così risposto alle eccezioni sollevate dal collega: “Non accadrà, ci sono zero possibilità. Forse quello che lo spaventa [Horner] di più è che il loro programma del motore non sta procedendo come dovrebbe”.
Una chiusura netta dietro la quale si cela la consapevolezza (tutta da provare, s’intenda) che nel Mercedes High Performance Powertrains di Brixworth siano presenti diversi step avanti alla concorrenza di Milton Keynes. Cosa che ribalterebbe lo status tecnico attuale che vede la Stella a Tre Punte soffrire maledettamente nei confronti della Red Bull.
Red Bull: Verstappen si schiera con Horner
Quello dello “Spice Boy” deve essere un vero e proprio mantra tanto che Max Verstappen, uno che solitamente sulle faccende politico-tecniche si esprime col contagocce, si è detto preoccupato in vista della nuova rivoluzione che la F1 ha impostato. L’olandese dice di aver visto i dati emersi dalle simulazioni e che le sensazioni sono addirittura terribili.
“Se vai a tavoletta sul rettilineo di Monza devi scalare le marce perché così si può andare più veloce. Mi sembra che si vada verso un’altra formula motore: chi avrà la power unit migliore avrà un gran vantaggio e questo porterà ad una escalation dei costi alla ricerca di qualche cavallo in più”.
Le novità riguarderanno anche la sfera aerodinamica con incremento della quota attiva della stessa. Ci sarà una resistenza aerodinamica molto minore e potrebbe essere più difficile sorpassare sui rettilinei. Strumenti attivi che non saranno controllabili dal pilota ma gestiti dall’elettronica centralina. “Questo – sostiene Max – rende la guida molto scomoda, perché preferisco controllarla da solo”.
Secondo il talento di Hasselt anche il peso della macchine aumenterà e la cosa potrebbe avere effetti negativi sulla dinamica del mezzo. “Il peso aumenterà ancora di più. Al momento, secondo me, i numeri e i dati già disponibili non promettono nulla di buono. Non sono molto entusiasta di questa situazione. Dal mio punto di vista tutti questi elementi andrebbero presi seriamente in considerazione perché il 2026 non è così lontano”.
Sul tema della massa delle vetture Max sta conducendo una vera e propria lotta per ritornare su cifre più consone ai veicoli della massima serie. Le sue parole, forse necessarie a stimolare qualcuno ai piani alti, cozzano con quelle recenti di Stefano Domenicali che ha chiaramente alluso a veicoli più leggeri che abbiano lo scopo di favorire la maneggevolezza generale.
Le osservazioni sollevate dal mondo Red Bull vanno lette come un normalissimo esercizio di potere in una F1 che vede diversi colossi dell’automotive sfidarsi in una lotta senza quartiere. Solo il tempo dirà se le mosse mediatiche e strategiche di Horner e del suo gruppo porteranno acqua al proprio mulino. Prospettiva onestamente difficile perché dall’altro lato Ferrari, col gruppo industriale che ha alle spalle, Mercedes, Honda, Audi, Renault e presto General Motors non se ne staranno di certo buone a subire in silenzio.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing