“Lo strano caso di Spa Francorchamps”. Potrebbe essere questo il titolo alternativo dell’articolo. Il contratto che rende possibile l’effettuazione del GP sullo storico tracciato scade quest’anno. Al momento non sono stati ancora annunciati dei prolungamenti ma la gara, e qui risiede la contraddizione, risulta essere fissata nel calendario 2024. Cosa che lascia intendere che l’annuncio per una prosecuzione è imminente. Tra l’altro, proprio 12 mesi fa, a poche ore dall’inizio del weekend, i promoter del tracciato e Stefano Domenicali, CEO della F1, pubblicarono la conferma dell’accordo.
Sono quindi momenti importanti per definire il futuro della pista che può dipendere anche da questioni di sicurezza. Che sono esplose negli ultimi anni a seguito di tragici episodi. Dilano van ‘t Hoff ha perso la vita sul rettilineo Kemmel, il primo luglio scorso, con la pista bagnata e conseguentemente scarsa in visibilità. Anthoine Hubert, in un incidente in F2, nel 2019, riportò ferite mortali dopo una carambola avviatasi in cima all’Eau Rouge – Raidillon da cui scaturirono modifiche sul lato sinistro della pista.
F1. Spa Francorchamps spezza il fronte dei piloti
Nonostante gli sforzi degli organizzatori quel tratto di pista non riesce ad essere totalmente sicuro. Una sezione tanto unica quanto pericolosa. Per molto tempo ha imperversato il dibattito circa modifiche nette al layout e oggi sembra che questa materia si stia riproponendo.
Ricorderete che, nel 1994, a seguito degli incidenti fatali di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, a Imola, fu piazzata una chicane all’ingresso dell’Eau Rouge. Un metodo abbastanza posticcio per abbattere drasticamente le velocità di percorrenza dell’iconica esse. A distanza di trent’anni quell’espediente ritorna in auge. E accade perché ne ha parlato un protagonista della F1 attuale: Zhou Guanyu.
Nei classici incontri con la stampa alla vigilia del weekend belga l’alfiere della Alfa Romeo si è espresso in maniera piuttosto perentoria e sicura: “Per me il layout della pista deve cambiare. Ho perso un mio amico nel 2019, è doloroso. È una curva iconica, certo, ma abbiamo perso troppe vite in passato e credo sia giunto il momento di cambiare per sicurezza. Ho visto alcuni video, credo del 1994, in cui c’era una piccola chicane lenta, e penso che sia la strada giusta da seguire. I sorpassi sarebbero ancora possibili, con la scia, ma la velocità sarebbe più bassa“.
Secondo il pilota cinese la criticità che offre quel tratto di pista sono acuite dalla scarsa visibilità in condizione da bagnato. “In una curva come quella non si può vedere molto fino a quando non si colpisce qualcuno, il che non è bello per noi”. Non manca il coraggio di esprimersi al buon Zhou specie in un contesto nel quale non c’è il supporto di altri piloti di peso.
Sulla stessa tematica, infatti, Max Verstappen si è espresso in altri termini pur considerando fondamentale la questione relativa alla sicurezza. Il campione del mondo scagiona la pista e mette sotto la lente d’ingrandimento la visibilità. “Ci sono curve pericolose, certo, e sul bagnato i rischi sono sempre maggiori, ma credo che tutti siano abbastanza sicuri di sé da fare le scelte giuste. Voglio dire, se sai guidare, sai guidare. E se è bagnato, guidi sul bagnato. Ci sono sempre cose che possono essere migliorate, ma corriamo anche a Monaco che credo sia molto più pericolosa di Spa”.
“Gli incidenti capitano. C’è anche molta sfortuna nel modo in cui sono successi. Non credo che si possa fare molto sulla pista per renderla più sicura. Ci sono altri tracciati in cui, se si ha un incidente e si rientra in pista con scarsa visibilità, può succedere la stessa cosa”.
Max pone l’accento sulla F1 di nuova generazione, sull’evoluzione tecnica fatta dalle vetture che più volte è stata oggetto di critiche da parte sua. “Credo che il passaggio a pneumatici più grandi abbia peggiorato la situazione visibilità. E la forma stessa della vettura, che è così grande, fa sì che ci siano più spruzzi. La situazione è peggiorata rispetto al 2016. Dipende molto anche dalla posizione: è chiaro che se sei quindicesimo la visibilità è peggiore“.
A cercare di far chiarezza sul da farsi sono giunte le considerazioni di George Russell che ha rivelato che i piloti di Formula 1 hanno deciso di non modificare la sequenza di curve Eau Rouge-Raidillon. Parere autorevole visto che parliamo di un rappresentante di peso della Grand Prix Drivers’ Association. “Ne abbiamo parlato e abbiamo concluso che non pensiamo si debba cambiare. Siamo in costante comunicazione con la FIA dopo la tragica morte di Dilano”.
“Spa è abbastanza sicura?”, si è chiesto Russell dandosi questa risposta: “Il fatto è che il motorsport sarà sempre pericoloso quando si viaggia a queste velocità. Se dovessi fare una classifica di rischio di tutti i circuiti, di sicuro Spa è uno dei tracciati più rischiosi insieme a Jeddah e Monaco e Suzuka,.”
“Poi, quando c’è maltempo, è molto impegnativo perché, semplicemente, non abbiamo alcuna visibilità. Il modo in cui lo descrivo per cercare di dare una prospettiva è guidare lungo l’autostrada sotto la pioggia battente e spegnere i tergicristalli. È davvero così che ci si sente in machina, quindi non ci sono soluzioni a breve termine. Personalmente ritengo che Spa sia abbastanza sicura, ma dobbiamo trovare una soluzione sul bagnato per la visibilità“.
F1. Sicurezza attiva per salvaguardare il futuro di Spa Francorchamps
E quelle soluzioni potrebbero essere rappresentate dagli espedienti tecnici che la Federazione Internazionale dell’Automobile sta provando proprio per evitare che gli spruzzi siano troppo elevati. Nei giorni scorsi abbiamo potuto osservare dei render che pare non abbiano soddisfatto appieno. Ma è importante registrare che la FIA stia lavorando in questo senso. Quindi, oltre a operare sulla sicurezza passiva, si sta puntando a migliorare quella attiva. Le monoposto del futuro dovranno essere in grado di produrre minori quantità d’acqua nel momento in cui la pioggia fa capolino.
Quindi il futuro di Spa Francorchamps e di altre piste messe nel mirino dei piloti potrebbe dipendere non solo dall’azione migliorativa dei promoter, ma anche da quanto la Federazione e Liberty MEDIA saranno in grado di fare in termini di sicurezza attiva. Per questa ragione, il futuro della storica pista non è segnato e per questo è presente nel calendario di Formula Uno 2024.
Chiaramente questo non sta a significare che si può abbassare la guardia. Ulteriori interventi in quel punto della pista sono ancora possibili, chiaramente senza snaturarne le caratteristiche. Il complesso di curve Eau Rouge-Raidillon ha un valore fondamentale per la Formula Uno che andrebbe preservato e contestualmente reso sicuro.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG, Oracle Red Bull Racing