Ferrari si muove in due ambiti. Da un lato quello della comunicazione, dall’altro quello delle fattiva operatività. I due piani non sempre si incrociano. Anzi, sovente, restano ben scissi ed è una precisa scelta strategica che conduce a queste divisione che, in certi momenti, è così netta da risultare quasi schizofrenica. Ma c’è un metodo chiaro alle spalle di tutto questo.
Maranello è in piena fase di riassetto organizzativo. Un processo che deve necessariamente pagare un tributo al tempo. Pubblicamente i dirigenti della Gestione Sportiva hanno fatto allusione, più di una volta, ad una campagna acquisti roboante nel numero ma soprattutto nelle portata delle acquisizioni. Se Ferrari deve rimpinguare l’organico, si saranno detti Frédéric Vasseur e i suoi più stretti collaboratori, meglio farlo (anche) con profili di alto livello.
Questi gli intenti, poi arrivano le trattative reali che possono avere tempi più lunghi e possono presentare i soliti intoppi che nascono quando vai a bussare a casa di un concorrente per strappargli una professionalità di rilievo. Ecco che, per tornare all’incipit di questo scritto, alle esternazioni verbali non coincidono lezioni pratiche immediate. Vasseur, in questi giorni, sta lavorando per colmare questa distanza temporale portando a Maranello i primi tecnici di “peso”. Che potrebbero servire per raggiungerne altri di spessore ancora più elevato.
Ferrari: la lunga ristrutturazione di Frédéric Vasseur
Il dirigente di Draveil che tira le redini della GeS dagli inizi di gennaio, recentemente, non ha fatto mistero di essere in procinto di annunciare un “top guy” (espressione sua) che arriverebbe a rimpolpare un reparto tecnico che ha bisogno di stabilizzarsi dopo il riassetto partito a seguito dell’addio improvviso ed inatteso – almeno da chi opera all’esterno delle mura rosse – di David Sanchez, volato oltremanica. Il nome più gettonato è quello di Loic Serra che in Mercedes occupa il rilevante compito di direttore delle prestazioni.
Definizione piuttosto ampia dietro la quale si cela un professionista, cresciuto in Michelin, che ha il compito di fare da coordinatore tra gli esperti di pneumatici, quelli delle sospensioni, gli aerodinamici e i responsabili power unit per garantire che le varie risorse lavorino in simbiosi per massimizzare le prestazioni della vettura.
Dalla Ferrari non sono arrivate conferme. Nemmeno dalla Mercedes. Ma qualche indizio fa ritenere che la voce sia più credibile. La scuderia di Brackley, difatti, ha ingaggiato Adil El Ouazizi ex team leader dello sviluppo aerodinamico della Red Bull dove ha operato per cinque anni e mezzo dopo essersi formato proprio in Ferrari. Una figura che per curriculum e competenze potrebbe sostituire il francese Serra.
Red Bull, da punto di riferimento della F1 attuale, che si trasforma in terreno di caccia per quelle scuderie che hanno bisogno di recuperare terreno. E proprio a Milton Keynes si volgono gli sguardi dei dirigenti ferraristi che non sono paghi dal probabile arrivo di Serra che, fermi tutti, non vedremo aggirarsi per la provincia di Modena così presto. E se lo farà sarà per ricaricare le pile in attesa di prendere possesso dei suoi uffici.
Mercedes, non proprio esaltata per la perdita di un tecnico di un certo rilievo, avrebbe imposto un gardening di 18 mesi. Tradotto: Loic Serra sarà in rosso dal primo gennaio 2025. Tradotto ancora meglio: lavorerà direttamente al progetto 2026 che dovrà soddisfare il nuovo quadro normativo in via di definizione.
Ferrari: Serra per arrivare a Waché
E nel frattempo cosa farà l’ingegnere di Nancy? Secondo qualcuno fungerà da procacciatore tra una rosa potata e un mandarino innestato. Lo scenario è questo: il tecnico transalpino è molto vicino a Pierre Waché, direttore tecnico della Red Bull. Quest’ultimo è la pietra del desiderio di molti team principal e soprattutto dell’apparentemente sornione Frédéric Vasseur. Il vero obiettivo della Ferrari sarebbe proprio il pezzo da novanta dell’equipe austriaca che sta provando ad alzare una barriere a protezione del proprio ingegnere.
Chris Horner, quando è stato interrogato sulla cosa, è apparso piuttosto infastidito ribadendo che nessun tecnico di primo profilo avrebbe lasciato Milton Keynes per andare altrove. Ferrari compresa. Lo stesso Waché, uno degli autore del dominio della Red Bull, non sembrerebbe così attratto dalla prospettiva ferrarista perché, dall’esterno, si percepisce troppa confusione e si ritiene che, ad oggi, Maranello non possegga gli strumenti per poter vincere nell’immediato.
Ma le cose possono cambiare rapidamente, specie se la Ferrari ritorna stabilmente in posizioni di classifica più nobili. Per provare a convincere davvero Waché non servono solo pacchi di denaro (in Red Bull pagano piuttosto bene), è necessario sviluppare un’intelaiatura professionale di livello superiore a quello attuale. Un gruppo che all’esterno dia la sensazione di solidità, forza e competenza. Questa, per professionisti ambiziosi, è la più forte delle tentazioni.
Per ora Ferrari non può offrire tutto questo e per tale ragione Vasseur sta lavorando giorno e notte per creare un’equipe tecnica di primissimo livello che sappia essere catalizzatrice di ingegneri top. Loic Serra potrebbe essere un nome che funge da calamita. Ma da solo, è chiaro, non può bastare. Per questa motivazione Fred sta accelerando per definire un organigramma che sappia essere vincente, nel tempo, e accattivante, nell’immediato.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG F1
