lunedì, Dicembre 23, 2024

Mercedes, e non solo, lavora per ottenere uno “spazio di manovra tecnico” più ampio

Mercedes ci ha provato in tutti i modi a recuperare terreno in F1, ma nel farlo si è dovuta scontrare con diverse problematiche. Una delle più importanti riguarda il tetto spesa che limita fortemente la produzione di up date. Ragion per cui cercare di aggiornare una vettura, soprattutto se non funziona a dovere, al giorno d’oggi si attesta come vero e proprio miracolo se si desidera recuperare terreno sui primi. Il corpo normativo vigente è di per se già parecchio complicato.

Per di più, al contrario di quanto ci si aspettava, invece di livellare la competenza la restrizione economica ha favorito il dominio. Red Bull è stata molto abile ad “approfittare” della situazione e non si può far altro che applaudire questo splendido gruppo di lavoro. Tuttavia, per come è impostato il budget cap, recuperare terreno sulla squadra campione del mondo in carica diventa ancora più complicato in tale contesto.

Un regime restrittivo che analizzando le ragioni suddette, sviscerate a più riprese durante le ultime settimane di pausa forzata estiva, ha spinto la proprietà della Formula Uno a studiare delle vere e proprie scorciatoie tecniche per mettere i bastoni tra le ruote alla solidissima RB19. Questo perché, ovviamente, laddove esiste una supremazia tanto netta, di riflesso lo spettacolo cala.

Ma torniamo a Mercedes, un team che ha rincorso invano una chimera per circa un anno e mezzo. Una soluzione miracolosa che poteva e doveva stendere i propri avversari ma in realtà, alla fine dei conti, si è rivelato un clamoroso harakiri. Fuori Mike Elliot, capo progetto dell’impostazione “zero pod”, dentro nuovamente James Allison. Il britannico ex Ferrari, a quanto appreso dalla nostra redazione, ha riportato parte della serenità persa all’interno della factory. Ma il suo compito non è stato per nulla semplice…


Mercedes spinge ma vuole di più dalla F1

“In questo momento, sotto regime di budget cap, sono permessi due o tre aggiornamenti importanti all’anno”. Le parole di Allison non fanno una piega. D’altronde è quello che è successo un po’ per tutte le scuderie. Ma la cosa più importante è un’altra: con l’attivazione di questo “provvedimento contenitivo” i team non sono in grado di stravolgere una monoposto, possono solamente correggerla e solo in parte. Mercedes ha fatto questo.

Gettando la spugna sul concetto “ultra slim” il team di Brackley ha proposto forme più vicine al resto dei competitor. Parliamo di un ri-confezionamento delle pance, inlet compresi, per alimentare al meglio un’accoppiata parecchio importante in questa F1: il binomio fondo-diffusore. Malgrado l’ingombro aerodinamico sia aumentato, infatti, l’atteggiamento delle vetture tedesche ha “subito” un’impennata migliorativa.

Mercedes
il nuovo schema sospensivo anteriore della Mercedes W14 presentato al Gran Premio di Monaco 2023

Le modifiche attuate all’anteriore inerenti il sistema sospensivo hanno sommato più di una cifra al valore dell’interazione tra l’ala anteriore e sospensione. Discriminate capace di generare non pochi vantaggi nella mera gestione della struttura vorticosa, tramite una ridistribuzione delle masse che, di conseguenza, ha spostato il centro di gravità della W14 riposizionando a sua volta il centro di rollio.

Per completare l’operazione i tecnici delle frecce nere hanno dato forma a un nuovo concetto all’avantreno. Parliamo di un’ala anteriore rinnovata con diversa filosofia che in pratica ha stabilito un taglio netto con il passato recente. Questo perché la zona anteriore di una monoposto di F1 è molto importante nel lavoro che successivamente svolgono pance, fondo e diffusore.

Il breve riassunto tecnico sulle auto total black, che volutamente non contempla le correzioni di micro aerodinamica per adattare le vetture ai circuiti, vuole sottolineare un fatto: i risultati osservati in pista sono arrivati tramite sforzi notevoli. Durante la stagione diverse parti dell’auto sono state oggetto di studio al CFD, ma solo alcune sono sono arrivate alla reparto produttivo a seguito della validazione in galleria del vento. Dispositivo anch’esso regolato dai risultati sportivi, aspetto con il quale tutte le squadre devono fare i conti.

Investire tempo e denaro nelle wing car è un “casino”. La proprietà di sintesi della parola che precede l’ultimo punto rende l’idea alla perfezione. Risulta infatti assai complesso maneggiare a dovere i macchinari che danno vita fisicamente alle vetture. Un margine di manovra che, secondo quanto appreso da Formula Uno Analisi Tecnica, per mano di Mercedes e altre squadre come Ferrari, dovrebbe essere messo in discussione durante l’inverno. L’obiettivo mira a ottenere uno “spazio tecnico” di più ampie vedute nel prossimo futuro.

Mercedes
Toto Wolff (Mercedes AMG F1 Team) -scherza davanti alle telecamere con l’amico Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari)

Sebbene in F1 le pressioni esercitate dai team spesso siano del tutto inutili verso un corpo normativo governato da varie entità (nel nostro caso FIA e Liberty Media), lo scontro tra quest’ultime e l’assenza di un vero e proprio organismo regolatore esterno, al quale va sommato l’asfissiante dominio Red Bull che di fatto sta allontanando gran parte degli spettatori dai teleschermi, annoiati dalle reiterate vittorie di Max Verstappen, potrebbe aprire uno spiraglio su piccoli ma potenzialmente determinanti cambi tecnici.


AutoreSilvia Napoletano – @silvianap13

Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team

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