Nel 2023 della Mercedes ci sono due momenti che dovevano rappresentare delle biforcazioni storiche. Passaggi che, nelle intenzioni, erano stati individuati per determinare il diramarsi di nuovi percorsi che volevano condurre il team a traguardi più ambiziosi di quelli che in realtà sono andati a concretizzarsi.
Monaco e Spa Francorchamps sono state la paraprassia del team inglese, l’atto mancato, quell’azione che nelle intenzioni doveva determinare qualcosa ma che invece ha prodotto altro. Uscendo dalla metafora freudiana, le due tappe succitate sono coincise con l’introduzione di due pacchetti di aggiornamenti che dovevano dare senso ad stagione che non ne stava avendo.
L’abbandono del concept zero sidepod per adeguarsi a filosofia più premiante, come la pista ha narrato, doveva rappresentare il momento di svolta dell’annata. La W14-B, sintetizzando all’estremo il concetto, è una vettura esteticamente diversa che più o meno fa ciò che faceva la versione base che abbiamo visto in dal Gran Premio del Bahrain a quello di Miami.
Mercedes W14-b: una base di sviluppo per il futuro
Tanti sforzi tecnici per nulla? Non è proprio così. Gli ingegneri anglotedeschi avevano bisogno di definire una nuova linea di sviluppo da sublimare, passo dopo passo, nel 2024 che diventa l’anno buono per provare a rimettersi nel giro che conta. La monoposto concepita da Mike Elliott ed ereditata da James Allison è stata corretta nei principi base che andranno chiaramente affinati.
Ma non può essere del tutto calibrata poiché servirebbe un intervento strutturale più massiccio: quello che investe la modifica del telaio. Cosa alla quale, in regime di Aerodynamic Test Regulation e budget cap è difficile fare. Cosa che, preso atto di questa cogenza, verrà affrontata nel 2024.
Il 2023, quindi, va settato su questa esigenza. In Mercedes sanno di non poter competere, al di là di eventi estemporanei ed imponderabili, per la vittoria. Si deve massimizzare ciò che si ha tra le mani studiando, per superarle, le difficoltà tecniche in vista dell’anno prossimo. Il margine e operativo è molto limitato, non resta che cercare di sfruttare al meglio il lavoro non buono fatto in inverno e che aveva bisogno di più tempo e più risorse per essere corretto.
Cinque podi (quattro per Hamilton, uno per Russell) e la seconda piazza nella classifica costruttori sembrano essere oggettivamente il massimo che si poteva raggiungere nelle prime dodici gare per una macchina che deve guardarsi dalla concorrenza che si agita alle spalle piuttosto che pensare di agguantare la ingiocabile Red Bull RB19. In Belgio, nonostante abbiano introdotto un pacchetto di aggiornamenti abbastanza considerevole per la W14, Mercedes non è riuscita a fare un notevole passo avanti.
A questo punto, se a Zandvoort il complesso di aggiornamenti non dovesse funzionare, non resterebbe che “sopravvivere” per il resto della campagna sportiva 2023. Esistono delle attenuanti valide? Certo, il weekend di Spa Francorchamps è coinciso con la gara sprint. Quindi c’era a disposizione un solo turno di prove libere, che tra l’altro è stato reso vano dalla pioggia. In questo contesto i tecnici non sono riusciti ad individuare un assetto giusto per sublimare – o semplicemente per capire – le novità introdotte.
In Mercedes sono consci di questo fatto e ritengono di poter correggere il tiro in Olanda, nella terra del cacciatore Max Verstappen. Ma se anche là le cose andassero male allora sarebbe certificato che la Stella a Tre Punte sta vivendo l’ennesima stagione di passaggio dopo quella 2022.
Mercedes: dall’insoddisfazione la consapevolezza di un necessario cambio di passo
Secondo Martin Brundle in Mercedes non c’è molta soddisfazione per quanto emerso dopo Spa. Cosa, tra l’altro, nemmeno troppo celata da Toto Wolff che, l’altro ieri, ha riferito che passerà la pausa estiva a pensare giorno e notte a come uscirne fuori. “La loro auto è ovviamente un po’ sul filo del rasoio da impostare, da capire, da guidare”, ha detto l’ex pilota.
Il problema risiederebbe anche nell’approccio mediatico. Mercedes, secondo l’opinionista, avrebbe promesso un grandi cambiamenti (ricorderete le parole di Russell: “Al simulatore, col nuovo concept, abbiamo ottenuto un miglioramento più massiccio in due settimane che durante tutto l’inverno”) salvo poi trovarsi con un pugno di mosche visto che le novità sono servite al massimo a difendersi dagli attacchi della concorrenza ma non hanno fatto il solletico alla Red Bull.
“Stanno sopravvivendo di nuovo alla stagione, come hanno fatto l’anno scorso e stanno facendo il meglio con quello che hanno che è frutto di un brutto lavoro”, ha chiosato Brundle. Ma questo non basta. Mercedes vuole tornare ad essere protagonista. E per farlo bisogna “indovinare” il concept aero-meccanico giusto. James Allison, ritornato in pianta stabile alla progettazione, sta lavorando per questo.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1