Un solo podio nelle ultime cinque gare, un Gran Premio d’Olanda che doveva rappresentare un punto di svolta e che invece si è trasformato in un mezzo incubo anche e soprattutto a causa di un muretto box scarsamente reattivo. Mercedes si presenta a Monza con molti dubbi e poche certezze. Tra queste c’è la seconda posizione nella classifica costruttori che, per il momento, sembra al sicuro perché gli avversari diretti, per tutta una serie di ragioni, non riescono ad imprimere un cambio di passo che metta in scacco definitivamente una W14 da “vorrei ma non posso”.
La vettura concepita da Mike Elliot della quale James Allison ha provato a correggere i difetti endemici non è del tutto guarita. Resta una certa difficoltà ad interpretarla da parte di piloti e la finestra di utilizzo delle gomme non è stata allargata a sufficienza nonostante gli interventi massicci. Zandvoort è stata una sintesi del castello di problematiche che affliggono la macchina che, con temperature basse, specie sul giro push, fatica a riscaldare le gomme. Da qui le difficoltà in qualifica di Hamilton che, con una guida come al solito perfetta, in gara è riuscito a recuperare molte posizioni nonostante un muretto box ai limiti del disastroso.
Il Gran Premio d’Italia, sulla carta, non dovrebbe essere il palcoscenico più idoneo per vedere una W14 in palla. L’esame della speed trap non è mai stato troppo semplice per la Freccia Nera che potrebbe pagare laddove contano l’efficienza e il basso drag. Gli ex iridati, in questo ultimo scorcio di 2023, camperanno alla giornata. Cercheranno di sfruttare al meglio le opportunità che la pista offre, provando e sperando di fare meglio di quanto prodotto nelle ultime gare nelle quali il team ha operato al di sotto delle già non eccelse possibilità.
Mercedes: il realismo di Toto Wolff
“Abbiamo problemi ovunque. Sul bagnato, nel crossover o sull’asciutto, l’auto è molto, molto difficile da guidare. È scattante, è imprevedibile, ma se riesci a metterla in una posizione ottimale in termini di set-up, allora è veloce. Lo abbiamo visto con George che si è qualificato terzo. Ma dobbiamo essere realistici, dobbiamo guardare al distacco da Max. È qualcosa che dobbiamo chiudere. Sette decimi sono sette decimi“.
Questa la fotografia definitissima che ha fatto Toto Wolff parlando del weekend di Zandvoort che è una riproposizione in scala delle difficoltà che la Mercedes sta “masticando” da quando la W14 ha messo le ruote in pista per la prima volta, nello shakedown di febbraio in quel di Silverstone.
Wolff, osservando il dominio incontrastato di Verstappen e della Red Bull RB19, non ha potuto che togliersi il cappello e spingere i suoi a dare di più e a fare meglio, in ogni ambito. Da quello tecnico a quello puramente sportivo considerando i pasticci fatti domenica scorsa.
“La chiara variabilità e l’imprevedibilità è ciò che rende lo sport eccitante. Vuoi guardare la televisione domenica e sperare in una lotta accesa per la vittoria. Non sta accadendo perché una squadra e un pilota stanno facendo un lavoro molto migliore di chiunque altro. Dobbiamo riconoscere che spetta a noi trovare soluzioni che ci facciano progredire, perché sette decimi non sono qualcosa che si trova da una gara all’altra”.
Mercedes: McLaren e Aston Martin tracciano la via
Difficile immaginare di compiere uno step in avanti così solido? Sì, ma non impossibile secondo il manager viennese. E l’esempio arriva da quella McLaren che nelle ultime due gare non se l’è passata benissimo ma che, in Austria, col nuovo pacchetto di aggiornamenti, ha guadagnato tanti di quei decimi da diventare un punto di riferimento per gli inseguitori. Un modello, una speranza, un sogno cui appigliarsi nelle giornate tormentate.
“L’abbiamo visto con la McLaren: un aggiornamento ha sostanzialmente cambiato considerevolmente i loro livelli di prestazioni. Lo stesso è accaduto con Aston Martin durante l’inverno, quindi è possibile. Sta a noi arrivarci“. Il riferimento alla scuderia di Silverstone non può essere casuale perché è riferito a quanto è stato fatto durante l’inverno.
Mercedes sta lavorando da tempo alla vettura 2024, lo ha ammesso Wolff, lo hanno ribadito a più riprese Mike Elliot, Andrew Shovlin e James Allison, colui il quale curerà totalmente il progetto W15. A Brackley, quindi, sono convinti che uno scatto massiccio sia possibile. Resta da capire quali progressi riuscirà a metter in campo Red Bull dall’alto del suo vantaggio temporale visto che può permettersi di lavorare alla RB20 già da un po’. Da questo punto di vista Lewis Hamilton si dice preoccupato visto che ritiene che l’anno prossimo Milton Keynes sarà ancora il punto di riferimento indiscusso. Con buona pace del modello McLaren…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG, McLaren