I grandi piloti non spostano solo gli equilibri in pista, i grandi piloti incidono su scelte di respiro più ampio, sia all’interno della propria squadra sia nella stessa F1. Max Verstappen, con le sue continue uscite sul tema, sta cercando di determinare un cambiamento rispetto a quanto Liberty Media e FIA hanno stabilito in chiave 2026. Tant’è che è dovuto intervenire Stefano Domenicali per ribadire i ruoli e incatenare alle sue mansioni il pilota di Hasselt.
Anche se la mossa di Max non andrà a buon fine, resta la personalità di chi, forte della sua potenza mediatica e politica, prova ad imporre la sua visione strategica al resto del gruppo. Se all’esterno la facoltà di incidere è logicamente minore perché va a scontrarsi con gli interessi di colossi di potere eterogenei, ha più forza operativa all’interno della sua corte sportiva: la Red Bull.
L’olandese è un catalizzatore di interessi. E può permetterselo perché parliamo di uno dei talenti più cristallini che abbia calcato la pista del Circus iridato. Ricorderete, l’anno scorso, all’alba della rivoluzione tecnica della F1, le difficoltà in cui incappò la RB18? Queste vennero risolte assecondando le richieste di Max: la vettura fu sviluppata in base alle sue caratteristiche di pilotaggio con gli esiti che tutti conosciamo e che continuano a produrre effetti in questo 2023 dei record.
Max Verstappen: il perno della Red Bull
La centralità tecnica è un fatto acclarato, così come quella nel progetto sportivo. Quante volte abbiamo sentito Helmut Marko parlare apertamente di un programma che mette Max al centro del villaggio? Quante volte, con toni meno perentori, anche Chris Horner ha lasciato intendere che a Milton Keynes c’è un solo pianeta intorno al quale orbita un satellite che oggi si chiama Sergio Perez e che ieri ha assunto altri nomi, da Pierre Gasly ad Alex Albon?
Da quelle parti funziona così: i ruoli sono chiari e definiti e la centralità di Verstappen determina l’accrescimento dei suoi poteri di gara in gara, di mese in mese, di stagione in stagione. Con un contratto ricchissimo con scadenza 31 Dicembre 2028, il figlio d’arte vede aumentare anche la sua facoltà decisionale. E’ questa l’idea di Ralf Schumacher, uno cresciuto accanto ad un altro monolite della F1, un conducente che ha spostato letteralmente l’asse della categoria.
In questo gioco di potere, secondo l’ex Williams, Max potrebbe decidere egli stesso chi sarà il suo compagno di squadra dal 2025 in poi. Dando per scontato che per una serie di accordi legali bilaterali Perez non mollerà il sedile della Red Bull l’anno prossimo, sembra chiaro che per l’annata successiva già spiri aria di commiato. Ammenoché “Supermax“, per convenienza personale, non ne chieda la riconferma. Scenario ad oggi imprevedibile: deve passare ancora troppa acqua sotto i ponti.
In ogni caso, secondo Schumacher Jr, il rapporto tra il driver di Guadalajara e la sua scuderia non volerebbe su vette idilliache. Tanto che, senza quelle protezioni normative di cui sopra, il divorzio era possibile sarebbe alla fine di questa stagione. “Perez è sembrato molto scontroso, deluso e anche assente per tutto il weekend. Credo che ci siano già degli accordi tra la Red Bull e Perez per la separazione tra le parti al termine della stagione. Credo che i giorni di Checo alla Red Bull siano contati”. Queste le impressioni espresse dall’ex pilota a Sky Deutschland. Non ci risulta che Marko stia pensando al clamoroso switch che però è previsto per l’anno successivo.
Insomma, sarà tra pochi mesi o tra un anno, ma sarà Verstappen a stabilire chi gli farà da spalla. “Presumo che alla fine sarà Max a decidere chi sarà il suo compagno di squadra. Non è una cosa insolita. È già successo con Senna, anche mio fratello ha avuto questo diritto. Quando un pilota, in questo caso Verstappen, contribuisce in maniera così netta ai successi di una scuderia è normale che quest’ultima decida di assecondarlo in tutto e per tutto”, ha così chiosato il tedesco.
Le parole del commentatore di Sky Germania descrivono una dinamica piuttosto comune in F1 che vede il top driver preservare la propria zona di conforto per dare il meglio di sé. Cosa per la quale spinge anche il team che sa di poter massimizzare i risultati con un modello molto sbilanciato in favore del punto di riferimento interno.
Verstappen, che in diverse uscite ha mostrato una certa preoccupazione circa quanto potrà accadere con rimescolamento normativo del 2026, cerca di piantare dei paletti ben solidi. E uno di questi è la sua prorompenza all’interno della scuderia. Comanda Max, lo spostatore di equilibri.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing