L’autunno è alle porte e questo, in F1, significa due cose. La prima è che la stagione è nella fase morente. Otto sono i gran premi che ci dividono dall’archiviazione di due classifiche che sono nelle salde mani di Max Verstappen e della Red Bull. La seconda è che il mercato piloti va definendosi in tutti i suoi tasselli.
Su questo fronte una bella botta d’assestamento l’ha data la Mercedes che, meno di due settimane fa, nel giovedì che ha preceduto il Gran Premio d’Italia, ha annunciato il duplice rinnovo di Lewis Hamilton e George Russell che hanno siglato un prolungamento di due anni che li legherà alla Stella a Tre Punte sino alla fine del 2025.
Una telenovela che si era protratta per molto tempo ma il cui finale era più che scontato. Tante puntate di una storia per ratificare ciò che le parti avevano più volte ripetuto. La definizione della line-up della scuderia di Brackley ha sottratto due sedili “caldi” da un mercato che potrebbe essere scoppiettante solo se Red Bull, contravvenendo agli accordi in essere, dovesse decidere di dare il benservito a Sergio Perez il cui destino è nelle mani di Helmut Marko che negli ultimi tempi è apparso piuttosto incoerente circa la posizione del compagno di squadra del quasi tri-iridato.
Se a Milton Keynes decideranno di non far partire i fuochi d’artificio, i top team, almeno per il 2024, non muteranno la loro composizione. E’ per il 2025 che si stanno imbastendo le grandi manovre che vedono protagonista, oltre alla succitata Red Bull, la Ferrari e la McLaren. Lando Norris è l’oggetto del desiderio dei “bibitari” e non è inimmaginabile vederlo accanto a Max il cannibale tra un paio d’anni.
F1, Ferrari punta alla stabilità di lungo periodo
In Ferrari, invece, il 2025 potrebbe essere l’anno del grande reset così come quello della continuità strutturale. Siamo partiti dalla Mercedes perché, nei diversi round informativi effettuati da Sainz senior, qualche chiacchierata informale con Toto Wolff per sondare il terreno c’era stata. Nulla di particolare, semplici discorsi da paddock tra protagonisti che si incrociano in aree comuni e discutono di tutto.
Se la posizione in seno alla Ferrari di Leclerc è più solida con un rinnovo definito per sommi capi, quello di Sainz sembrava essere meno stabile. Da qui le interlocuzioni con Audi che resta un’opzione valida ma non prioritaria. In cima alle volontà dello spagnolo c’è la Rossa, lo stesso pilota non ne ha mai fatto mistero. Così come è stato chiaro sulla tempistica: Carlos ha fretta e vuole cominciare il campionato 2024 con il futuro già disegnato.
Tutti gli sforzi del “clan” Sainz sono quindi orientati a definire un’intesa di lungo periodo che dia la necessaria serenità ad un conducente che non chiede altro di essere centrale nel progetto e di operare con pari opportunità rispetto a Leclerc. Cosa che Frédéric Vasseur, al di là di certe narrazioni che lo hanno preceduto prima di sedersi negli uffici emiliani, ha sempre garantito.
Ferrari – Sainz: matrimonio di reciproci interessi
Se Sainz, ordunque, mette la Ferrari in cima all’agenda personale, anche il Cavallino Rampante sta capendo che l’opzione Carlos è quella migliore per il team. Ferrari ha capito, anche in base all’andamento di un mondiale difficile e deludente, che ha la miglior coppia possibile per assortimento. Una convinzione che è andata solidificandosi nelle ultime gare in cui l’ex McLaren ha dimostrato di avere le spalle larghe e di poter portare preziosi punti che potrebbero rivelarsi schiaccianti nella corsa al secondo posto che è l’obiettivo dichiarato dopo la necessaria ricalibrazione dei target che erano improvvidamente stati fissati nel giorno della presentazione della SF-23.
Vasseur e i suoi collaboratori hanno potuto constatare che la coppia Leclerc – Sainz si completa alla perfezione. Il monegasco possiede velocità pura che si esprime in qualifiche spesso fenomenali; il madrileno abbonda in esperienza da cui deriva la capacità di offrire ottimi feedback agli ingegneri. Materiale utile per la definizione del setup e per tracciare la parabola di sviluppo del veicolo. Questo tipo di amalgama, quasi una ricetta alchemica, è ciò che i team principal cercano soprattutto quando a corredo c’è un’intesa professionale che è corroborata da quella umana.
Sainz – Leclerc è un duo che funziona anche da un punto di vista comunicativo e commerciale. Un aspetto non secondario in una fase storica caratterizzata da una sovraesposizione mediatica che non può che crescere. Se fino a qualche tempo fa Carlos sembrava allontanarsi da Maranello ora le tendenze sono opposte visto che è proprio la Ferrari ad esercitare la sua attrazione magnetica sul pilota che ha compreso che la sua posizione è tutt’altro che marginale.
Tralasciando le scaramucce mediatiche ingigantite da alcune interviste del padre, rese velenose da qualche “like tattico” della madre a commenti social non proprio edificanti che riguardavano Leclerc, il clima è molto più disteso visto che Carlos sa perfettamente che l’aver dato via libera a combattere a Monza non è stata una mossa per favorire il compagno di squadra. I due hanno inscenato un duello duro ma corretto che non ha lasciato strascichi come dimostrano i complimenti reciproci a fine gara.
In un clima disteso sono quindi in corso le contrattazioni. Alla fine del campionato mancano poco più di due mesi che saranno pieni come un uovo. Sarà forse difficile sedersi e parlare di contratti, ma restano le intenzioni che sono ben leggibili: Ferrari vuole mantenere la coppia Leclerc – Sainz.
Questa è una delle priorità di Vasseur che si associa ad un’altra forse ancora più pressante: fare in modo di fornire un telaio e una power unit che possano dare ai piloti la possibilità di concorrere seriamente per i titoli iridati. Magari già a partire dall’anno prossimo che vede, per ovvi motivi, la Red Bull ancora favorita assoluta. Ma guai a pensare di partire sconfitti.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari