mercoledì, Dicembre 18, 2024

Ferrari, Sainz: tensione utilitaristica per creare una exit strategy?

L’autolesionismo è l’atteggiamento o il comportamento di chi agisce in maniera contraria al buon senso e ai propri interessi. L’autolesionismo comunicativo è ciò che sta emergendo in questi giorni in Ferrari. E’ bastato un duello acceso – ma corretto – tra Carlos Sainz e Charles Leclerc per scatenare le fazioni in una guerra di accuse reciproche, invettive e insulti (in)degni delle peggiori arene. 

Quello di Maranello è un microcosmo nel quale coesistono tante – e spesso divergenti – spinte. E’ netta la sensazione che non si riesca a far quadrato in un meccanismo che alimenta le scissioni invece di cementare il gruppo. Se a prodursi in questa dinamica sono i supporter è un fatto piuttosto comprensibile. Per natura, infatti, il tifo è irrazionale; pulsione in grado di risvegliare istinti non proprio nobili. Diverso è il discorso quando le picconate arrivano dall’interno. 

Chi è vicino ad un pilota dovrebbe soppesare le parole, valutarne gli effetti, prevederne le conseguenze. A meno che certe cose non vengano dette per uno scopo preciso. Ci arriveremo. I giri finali del Gran Premio d’Italia hanno visto un Carlos Sainz che, con sagacia ma non senza fatica, si è difeso dagli attacchi del compagno di squadra. Frédéric Vasseur, terrorizzato e interessato spettatore, non ha accolto la richiesta dello spagnolo di congelare le posizioni. E proprio questo ha mandato su tutte le furie il clan Sainz che, l’indomani, non si è mostrato posato nei commenti evidenziando la differenza con altre situazioni in cui Leclerc sarebbe stato favorito. 

Ferrari
la lotta serrata tra Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) nelle ultime fasi del Gran Premio d’Italia 2023

Il primo ad aver preso parola è stato Carlo Senior che, ai microfoni di DAZN, non ha evitato commenti caustici sulla gestione delle ultime tornate della gara brianzola. “È strano – ha detto riferendosi al duello che ha visto protagonista il figlio – che a volte possano attaccarsi e altre no. In alcune circostanze sono liberi di lottare tra di loro, in altre no. Ora che è tutto finito, preferisco che sia andata così, senza alcun tipo di ordine o altro. Se lo è meritato. Congratulazioni“.

Un pizzico di cerchiobottismo emerge dalle parole del campione di rally che prova a mettere una specie di toppa allo strappo causato nella parte iniziale del suo ragionamento. Che magari è lecito ma di certo appare inopportuno in un momento in cui la Ferrari cerca di fare quadrato in un’annata assai deludente. 

Più seria – e qua si tratta di un’autentica caduta di stile – è il “like tattico” di Reyes Vázquez de Castro, mamma del madrileno, ad un commento social che recitava più o meno così: “Sapete che cosa ha Carlos che Leclerc non avrà mai? L’onore. Congratulazioni Carlos, a Monza hai tappato molte bocche”. In tempi in cui l’esposizione mediatica è elevata e ogni azione è amplificata dalla risonanza che ne deriva sarebbe stato il caso di mostrarsi più accorti prima di muovere il dito per cliccare sul pollice rivolto verso l’alto. 

E se queste mosse non fossero casuali? Se dietro ci fosse una strategia premeditata per arrivare allo strappo o quanto meno per giustificare un eventuale mancato rinnovo contrattuale addebitando la colpa alla controparte? Non ci sono prove in tal senso, è un ragionamento congetturale che sorge unendo i puntini.

Il contratto di Sainz, così come quello di Leclerc, scade a fine 2024. Se con Charles pare che il rinnovo sia in dirittura d’arrivo, diverso è il discorso per l’ex McLaren che, pur ritenendo la Ferrari la primissima opzione, pare abbia dato mandato ai suoi rappresentanti di vagliare le alternative che il mercato offre.

Ferrari
il due volte campione del mondo di rally Carlos Sainz Sr.

Ferrari: Carlos Sainz nel mirino di Audi?

Sainz sente l’esigenza di sentirsi protagonista in un team ambizioso, Audi quella di creare una struttura nuova intorno a chi ha centinaia di gare sulle spalle, una certa cifra tecnica e la voglia di mettersi in gioco in un progetto credibile ma pur sempre nascente. Le due necessità potrebbero quindi incontrarsi a metà strada.

Volkswagen, per l’ingresso in F1, ha puntato su una realtà di fascia media che si lascia condurre per mano. Non a casa Andreas Seidl è stato nominato amministratore delegato. Qualcosa di più potente di un semplice team principal. L’ex McLaren, da Woking, ha portato anche James Kay che già sta lavorando per creare un’equipe più solida di quella che oggi opera a Hinwil

In questa fase, Audi sta definendo il proprio propulsore ma, contestualmente, insieme ai vertici sportivi della Sauber, sta ragionando sulla line-up piloti del futuro. Se il contratto di Zhou Guanyu scade a fine anno (il rinnovo è possibile perché le prestazioni del cinese sono ritenute soddisfacenti), quello di Valtteri Bottas decade proprio a fine 2025. Carlos Sainz starebbe puntando ad uno di quei due sedili, magari anticipando di un anno la rivoluzione tecnica del 2026 per calarsi in una stagione di apprendistato sul campo.

Nelle scorse settimane era girata la voce secondo cui Sainz aveva siglato un precontratto con Sauber-Audi. Questo tipo di intesa non è vincolante e sarebbe solo una forma di opzione che le parti sottoscrivono per avere una prelazione reciproca se altre trattative non andassero in porto. In soldoni, se le negoziazioni con la Ferrari per il rinnovo fallissero, Carlos avrebbe la strada spianata verso la Svizzera.  

Ferrari
l’iberico Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) festeggia sul podio del Gran Premio d’Italia edizione 2023

Lo spagnolo ha ribadito a più riprese il suo intento: sapere con largo anticipo dove correrà in futuro. “Preferisco iniziare una stagione sapendo già dove sarò l’anno successivo. Il mio obiettivo è quello di arrivare al campionato 2024 senza alcuna preoccupazione e con un contratto per il futuro già firmato”, aveva riferito qualche settimana fa. Ergo: ci sono solo sei mesi a disposizione prima dell’avvio della campagna 2024. E in questo arco temporale Carlos intende mettere un punto sulla questione rinnovo. Altrimenti guarderà altrove. 

Il grande orchestratore dell’eventuale futuro elvetico-tedesco di Sainz sarebbe papà Carlos, le cui parole sopra riportate suonano ora meno criptiche nelle intenzioni. L’ex rallista, grazie al progetto Dakar, ha più di una voce in capitolo in Audi. Carlos Senior ha da sempre operato nell’ombra per favorire la definizione dei contratti di suo figlio. Fu così quando lo fece inserire nel programma giovani della Red Bull gestito da Helmut Marko. Ma è accaduto anche per i passaggi in Renault, McLaren e Ferrari.

A 29 anni, il madrileno è alla ricerca di stabilità di lungo periodo. Se la Ferrari la potrà garantire, insieme ad un ruolo almeno paritario in seno alla squadra, allora ci si potrà sedere a tavolino per discutere concretamente il prolungamento dell’intesa.

Se questo non si verificherà, Sainz mirerà ad un legame pluriennale nel quale possa essere protagonista e col quale, nel tempo, può puntare a quel titolo iridato che non ha mai fatto mistero di voler vincere sentendosi in grado di poterlo fare. E Sauber-Audi, per lo scenario descritto in queste righe, può essere il gruppo che può fare al caso suo. 

Questa che abbiamo fatto è una ricostruzione plausibile, ma non necessariamente rispondente a fatti provati e provabili. Non ci pieghiamo al giochino di chi pensa di avere le verità nel palmo della mano da offrire con sicumera ai lettori. Quello su presentato è un punto di vista, una scia tra le tante che potrebbero concretizzarsi alla fine di una storia che, questa sì, mediaticamente non è stata gestita alla grande dalle parti.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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