Durante la prima sessione di prove libere Ferrari ha dato il massimo. Il set up di base è risultato fattuale e ha concesso ai ferraristi uno studio della monoposto molto interessante. Carlos si è mostrato più in palla tra i due piloti della rossa. Dopo il primo run ha chiesto e ottenuto un cambio meccanico che ha migliorato ulteriormente il bilanciamento dell’auto italiana. Charles al contrario ha preferito continuare a verificare la bontà della sua vettura senza spostare gli equilibri.
La simulazione con alto quantitativo di carburante a bordo lo ha dimostrato chiaramente. Riscontri cronometrici davvero buoni a livello Red Bull. Per di più nessun commento sull’amministrazione delle gomme, con lo spagnolo libero di spingere a sui piacimento. Senza dubbio resta da capire quanto la SF-23 sarà in grado di performare sul giro secco, considerando che solitamente, quando le mappature endotermico e ibrido vengono spremute, lo step prestazionale è notevole.
Si respira ottimismo all’interno del garage Ferrari. Lo studio sulla telemetria delle Fp1 ha offerti nuovi spunti per migliorare l’handling delle monoposto modenesi. Leclerc in particolare ha potuto analizzare con cura tutti i dati a disposizione per realizzare un ulteriore passo in avanti e all’innerarsi al rendimento dell’iberico. I consueti test sulle SF-23 sono in atto: power unit, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido.
Ferrari SF-23: il racconto on board della seconda sessione di prove libere
Mentre gli alfieri della rossa sono pronti a salire sulle proprie vetture, diamo uno sguardo alle condizioni meteorologiche per questa seconda sgambata monzese: 26,4 °C la temperatura dell’aria, 42,4 °C quella dell’asfalto. Umidità al 61%, 1.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud est. Si attende solo il semaforo verde per l’inizio di questa importante sessione pomeridiana.
I piloti della rossa sono a bordo delle proprie vetture. Sarà interessante capire come le due SF-23 reagiranno utilizzando mescole più prestazionali che di fatto offriranno un grip superiore nei tratti guidati, punti del circuito dove durante le Fp1 le rossa pagavano un certo delta sul giro secco rispetto a Red Bull. Per questo primo run i due Carlos utilizzeranno un set di Pirelli a banda gialla.
Durante l’out lap, come in precedenza i piloti della rossa salutano il pubblico amico. Dopo aver curato a dovere il warm up delle gomme si passa alla mode race e si parte per racimolare il primo riscontro cronometrico. Le mappature endotermico suonano più aggressive ma purtroppo, al momento, ambedue le radio sono mal comunicate. Non ci resta che commentare l’handling.
Nemmeno il tempo di effettuare una tornata e arriva la bandiera rossa per un problema sofferto al cambio da Lance Stroll bloccato in ottava marcia. Tutti in garage per dar modo ai commissari di recuperare la Aston Martin AMR23 numero 18. Le due rosse tornano a calcare l’asfalto. Si procede con lo stesso programma precedente. Va sottolineato come il fenomeni bouncing/porpoising continuino a fare presenza, anche se non sembrano incidere sulle prestazioni, al momento.
Le due tornate si chiudono senza particolari problemi. Ferrari continua a fare la differenza nel T1, mentre nei restanti settori paga una certa mancanza di carico in percorrenza. Si intuisce qualcosa via radio. Le comunicazioni sono parecchie ma purtroppo, come detto, il segnale è talmente disturbato che nessuna parola viene recepita. Dopo due giri di cool down si torna a spingere.
Come per le Fp1 dobbiamo sottolineare il buon bilanciamento delle rosse. La piattaforma aerodinamica funziona bene, malgrado in percorrenza le velocità non siano alte come quelle Red Bull. Ciononostante, effettuando un test decisamente più probante tramite mappature più spinte, le due vetture modenesi si piazzano momentaneamente al comando. Malgrado l’assenza di commenti, il fatto che nessun meccanico a effettuato ritocchi sul carico sviluppabile conferma che la strada intrapresa sulla messa a punto è quella corretta.
Per la seconda sgambata in pista il programma di lavoro prosegue con il test sulle mescole più performanti. Per questa ragione i ferraristi tornano in pista “calzando” le Pirelli a banda rossa. Con ogni probabilità si effettueranno un paio di tentativi spinti prima di rabboccare le vetture e passare alle simulazioni high fuel, magari diversificando le mescole per raccogliere quanti più dati possibili.
Charles chiude il suo primo intento senza problemi abbassando ulteriormente il suo corno marcato in precedenza. Per Carlos invece troppa foga alla Variante della Roggia. Lo spagnolo arriva lungo ed è costretto ad alzare il piede. Doppio passaggio per raffreddare le mescole e via con l’ultimo test sul giro secco. Sainz questa volta mette giù una tornata importante staccando il miglior tempo. Dopodiché torna ai box e si prepara per le prove high fuel. Lo segue Charles due minuti più tardi.
L’iberico torna in pista carico di carburante con le gomme Medium. Poco dopo anche il monegasco abbandona la pit lane. La numero 16 monta anch’essa un set di Pirelli a banda gialla. Le simulazioni mantengono le premesse. Tuttavia Red Bull con Max Verstappen pare avere ancora qualcosa in più. Senza dubbio, il lavoro al simulatore che verrà svolto durante la notte aiuterà piloti e ingegneri a massimizzare il rendimento.
In conclusione dobbiamo rimarcare le sensazioni emerse durante le Fp1. Ferrari questa volta ha lavorato bene. La messa a punto meccanica azzeccata consente l’utilizzo di altezze da terra consone al tracciato. Per di più, la scelta aerodinamica al posteriore sembra possa pagare. Resta da capire se il leggero deficit di carico al posteriore rispetto a Red Bull inficerà negativamente. Nel mentre possiamo dire che la piattaforma aerodinamica è solida, elemento che offre ai piloti del Cavallino un handling molto buono.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari