La F1 si ferma per una settimana prima di ripartire dal Qatar per le ultime settimane di un campionato del mondo già scritto nella classifica costruttori e che dopo la sprint di Lusail potrebbe avere anche il padrone di quella piloti. Con l’assegnazione dei titoli più importanti non resterà che decretare verdetti minori ma non per questo meno interessanti. In questa categoria entrano a tutto diritto la lotta per il terzo posto nel campionato piloti e la piazza d’onore nella coppa costruttori. Duelli che saranno animati da Ferrari e Mercedes.
Se Hamilton sembra essere leggermente meno a rischio dagli attacchi di Charles Leclerc e di Carlos Sainz, la Stella a Tre Punte ha un margine molto piccolo e in continuo assottigliamento su un cavallino che negli ultimi tempi si è fatto molto più rampante e minaccioso. Nell’ultimo back-to-back Singapore – Giappone l’epistassi di punti per Brackley è stata abbondante.
L’errore fatale di George Russell a Marina Bay e la strategia imposta a quest’ultimo a Suzuka hanno contribuito a restringere il campo in maniera decisa. E con altre tre gare veloci da disputare le possibilità di aggancio e di fuga sono più concrete che mai.
Ferrari – Mercedes: vettura del sabato contro vettura della domenica
20 le lunghezze di distanza tra le due squadre, dieci volte tanti i punti in palio considerando le sei gare, altrettanti giri veloci, le tre sprint e la possibilità di raccogliere fieno con due piloti. Con una Aston Martin in caduta libera ed una McLaren destatasi troppo in ritardo la lotta è più accesa che mai.
Mercedes, dopo un turno di qualifiche onestamente piatto, ha provato, in gara, a sparigliare le carte differenziando la strategia tra i due conducenti, una mossa che non ha pagato poiché l’obiettivo base era quello di mettere entrambe le W14 davanti ad almeno una Ferrari. E invece, alla fine, Carlos Sainz ha “rischiato” di sopravanzare anche Hamilton che aveva dovuto provvedere ad un undercut profondo per superare ai box lo spagnolo.
Charles Leclerc ha ritenuto interessante la strategia postulata dai rivali anglotedeschi ma pensa che, alla lunga e considerando lo slancio fin qui espresso, la Ferrari possa avere il sopravvento nella sfida nel campionato costruttori grazie ad una maggiore consistenza generale che non può essere soverchiata da tattiche spinte. E che in Giappone quasi mettevano in rotta di collisione i due alfieri della Mercedes.
Charles ritiene che i rivali diretti siano molto più forti in gara che in qualifica, fase in cui risultano un po’ più incostanti. In effetti il monegasco fotografa in estrema sintesi uno dei difetti più grossi della Freccia Nera: non riuscire a portare le gomme nella giusta finestra termica nel push lap. Problematica superata, parzialmente, quando le distanze si estendono trasformando le debolezze in forza visto che la macchina gestisce molto bene il degrado termico nonostante un retrotreno non proprio solido come ha più volte sottolineato Lewis Hamilton che chiede una sterzata decisa col modello 2024.
Leclerc, alla fine del Gp del Giappone che lo ha visto quarto al traguardo si è così espresso: “Sarà una lotta molto serrata per il secondo posto nel campionato costruttori perché noi siamo un po’ più incostanti in gara, loro sono un po’ più incostanti in qualifica“. Ma, pur essendo più solida sul passo lungo, la W14 continua ad essere deficitaria nella produzione di velocità di punta; cosa che può essere un problema nelle rimonte. E forse anche per questo l’ago della bilancia pende leggermente sul piatto rosso.
Leclerc, in ogni caso, esce da Suzuka con certezze accresciute e con la sensazione che in Ferrari abbiano fatto un altro piccolo passo in avanti anche grazie al nuovo fondo – che si è dimostrato subito efficace – e che può dare una mano da qui a fine anno anche in considerazione del fatto che Mercedes ha del tutto bloccato gli update visto che si sta concentrando da un bel po’ sulla W15.
Ferrari – Mercedes: la McLaren gioca il ruolo dell’equilibratore
In questa tenzone che si propone di essere parecchio calda c’è un team che potrebbe fare da ago della bilancia: la McLaren. In termini di punti né Ferrari né tanto meno Mercedes sono minacciate dall’equipe di Woking che attualmente è saldamente radicata al quinto posto. Per agguantare la terza piazza la McLaren dovrebbe prima superare l’Aston Martin, operazione che oggi sembra piuttosto agevole visto che la AMR23, orfana delle prestazioni di Lance Stroll sin dal primo giorno del campionato, è protagonista di una fermata così brusca che l’ha allontanata stabilmente dal podio a cui Fernando Alonso si era abituato nella prima parte del mondiale. Ma, anche se ci concretizzasse il sorpasso, salire sul podio del costruttori sarebbe una mezza impresa.
Quel che hanno in più le MCL60 è la velocità. In questa fase le vetture inglesi sembrano più performanti della SF-23 e della W14. E per tale ragione potrebbero togliere un bel po’ di punti dal computo totale che già non sono tantissimi perché ci pensa la Red Bull ad accaparrarsi quelli più pesanti.
McLaren, dunque, può rimescolare le cose nella battaglia tra Mercedes e Ferrari, così come ha dimostrato a Suzuka mettendosi alle spalle entrambe. Se la cosa dovesse diventare strutturale – e l’ultimo pacchetto di aggiornamenti somministrato alla vettura lo fa ritenere possibile – Maranello e Brackley potrebbero procedere nella loro lotta al passo della lumaca senza, tra l’altro, potersi permettere passaggi a vuoto.
Ragionando cinicamente, finire secondi in classifica non sarebbe nemmeno una condizione troppo vantaggiosa visto che il meccanismo dell’Aerodynamic Test Regulation penalizza chi fa meglio concedendo meno ore di sviluppo. Quindi non sarebbe un dramma perdere la sfida. Ma c’è in gioco dell’altro: l’onore. Già finire a distanze siderali dalla Red Bull è una macchia abbastanza grossa ed indelebile, pensare di cedere il passo anche ad un altro rivale sarebbe un’onta di difficile digestione. Ecco perché v’è certezza che né Ferrari né Mercedes tireranno i remi in barca.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, McLaren, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG