giovedì, Novembre 14, 2024

Ferrari/Mercedes: lotta serrata dalle caratteristiche tecniche dissimili

Alle porte dell’ultima parte di stagione del mondiale di F1 2023, non vi è spazio, o alcuna sorpresa, per sapere chi spunterà entrambi i titoli in ballo. La Red Bull che dal suo canto sta impiegando questo campionato per andare oltre i propri limiti, ha la consapevolezza di non avere eguali e soprattutto di non dover preoccuparsi di lottare concretamente con nessun altro. Con i due titoli iridati in ghiaccio, resta ancora da capire chi riuscirà a proclamarsi “migliore degli altri”, vice campione del mondo per intendersi. Le previsioni, in questo caso, sono tutt’altro che prevedibili.

Mercedes e Ferrari sono ancora lì a darsi lotta come ci avevano abituato Hamilton e Vettel nel biennio 20172018. Questa volta l’obiettivo è ben differente rispetto al passato, proprio perché la posta in gioco non prevede nessun titolo ma “solamente” la seconda posizione nel mondiale costruttori che a oggi vede avanti la scuderia di Brackley per 45 lunghezze. Un gap interessante in termini di spettacolo, soprattutto se si pensa alle 10 vittorie consecutive ottenute dall’olandese da Miami a Monza.

I presupposti all’alba di questo mondiale erano probabilmente simili per le due squadre in questione, vale a dire tornare alla vittoria e confermarsi contendenti alla lotta mondiale contro una Red Bull “ormai veterana”. Tuttavia è bastato il Gran Premio del Bahrain e successivamente Jeddah per invertire la rotta e tornare con i piedi per terra. O meglio riprendere da dove ci eravamo lasciati al termine del 2022. Nonostante “l’obbligo comune”, va sottolineato come le due vetture abbiano filosofie differenti in termini tecnici e nel modo in cui approcciano la realtà della pista.


Ferrari vs Mercedes: filosofie e metodi differenti che convergono verso il medesimo obiettivo

Da un lato abbiamo la scuderia tedesca che dopo un’annata caratterizzata da una sola vittoria di Russell in Brasile, ha presentato la monoposto sottolineando la riduzione di peso voluta proprio per differenziare il concetto della vettura precedente, premettendo però la consapevolezza di avere ancora qualche mancanza rispetto agli avversari. La prima parte della campagna agonistica ha visto prestazioni non all’altezza delle aspettative per la W14 , con un podio ottenuto dal sette volte campione del mondo in Australia.

Gli aggiornamenti promessi a Imola, per causa di forza maggiore posticipati a Monaco, hanno decretato un cambio di rotta notevole per quello che era il concept della monoposto. Pance rese più simili al resto dei competitor abbandonando l’impostazione “zero pod”. Nuova sospensione anteriore e ulteriori modiche al fondo. Anche l’ala anteriore ha subito un restyling per aumentare l’interazione con il nuovo schema sospensivo. Una sorta di versione B pensata a lungo termine.

Mercedes Ferrari
Dettaglio dei sidepod rivisti della Mercedes W14 – Gp Monaco 2023

Dall’altra parte troviamo la storica scuderia di Maranello, quasi abituata al concetto di inseguire piuttosto che essere inseguita. Una SF-23, sin dall’alba del mondiale, apostrofata dai piloti come “molto difficile da guidare”. In particolare, Charles Leclerc ha sofferto il suo peggior debutto di stagione sa quando corre in Formula Uno, compromesso soprattutto dai due ritiri tra Bahrain e Australia.

La speranza di ritrovarsi nella lotta al vertice così com’era avvenuto nell’anno precedente è presto svanita e Ferrari ha dovuto necessariamente far fronte a una situazione complessa da comprendere, con una scarsa capacità di adattamento sul setup che di riflesso ha sballato il degrado gomme limitando non poco la prestazione delle monoposto.

Tra i vari grattacapi c’era la netta differenza di ritmo tra qualifica e passo gara. In sostanza le rosse faticavano a concretizzare quel che di buono si otteneva il sabato. Senza contare i problemi legati alle varie defezioni societarie che di certo non hanno aiutato visto i prematuri abbandono dei tecnici. Posti vacanti assunti da supplenti in attesa di forze fresche in arrivo dall’estero.

Ferrari Mercedes
le nuove pance con lo scivolo downwash apparse in Spagna sulla Ferrari SF-23

Barcellona non ha assicurato una versione aggiornata della vettura come da progetto, ma bensì un pacchetto di aggiornamenti per correggere una filosofia battezzata incorretta e obsoleta. Così come Mercedes, pertanto, anche le auto emiliane hanno intrapreso una sorta di trasformazione concettuale che riguarda l’andamento delle pance, cercando in parte di adottare una filosofia più fattuale.

Il buon proposito della Ferrari era quello di rendere la vettura più guidabile in merito al feedback dei piloti, motivo per il quale, successivamente, sono andate in scena ulteriori modifiche al fondo subissate da un restyling dell’ala anteriore, anche in questo caso per aumentare l’iterazione con lo schema sospensivo e riadattare la struttura vorticosa della rossa alle modifiche suddette.


Ferrari vs Mercedes: le speranze a breve termine

Due punti di ri-partenza per Ferrari e Mercedes che in merito a quel che rimane l’obiettivo delle restanti 8 gare in calendario prevede due consapevolezze ben distinte: al netto di come entrambe le scuderie hanno interpretato le loro creazioni, si nota una chiara dicotomia nei loro punti di forza. Laddove la W14 ha mostrato una notevole performance su piste ad alto carico come Monaco o in Ungheria (dove Hamilton si è assicurato una pole position), la SF-23 ha d’altro canto evidenziato una difficoltà maggiore nel digerire tale scenario specie sul passo gara.

Al contrario, dove le zone guidate scarseggiano e la necessità di esprimere buoni livelli di efficienza aerodinamica fa presenza, le monoposto total black palesano chiare difficoltà, contesto dove le rosse si trovano più a loro agio. Qualità endemiche dissimili che di fatto che vanno ottimizzate. Chi dei due sarà infatti capace di raggiungere il massimo risultato e valorizzare sempre i propri concetti, su ogni tipologia di pista, probabilmente avrà la meglio in questa battaglia serrata. Tutto questo al netto che il compito Ferrari risulta più arduo per il delta negativo nella classifica costruttori.

Mercedes Ferrari
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) precede George Russell (Mercedes AMG F1 Team) nelle prime fasi del Gran Premio d’Inghilterra 2023

In secondo luogo le due coppie di piloti sembrano reagire in modo differente al comportamento delle loro wing car. Lewis Hamilton e George Russell, tranne rari casi, sembrano infatti concepire di comune accordo ciò che la vettura può offrire, fornendo prestazioni all’incirca simili, rispetto ai diversi circuiti. Analizziamo ora il duo Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Abbiamo spesso notato come i riscontri al volante in talune occasioni siano risultati pressoché opposti sulle sensazioni di guida. Scenario testimone di varie alternanze tra i due, con weekend di luce e altri decisamente da dimenticare. Ferraristi che si dichiarano comunque fiduciosi nella rincorsa all’unico anelito possibile nelle loro corde. Una seconda posizione nel mondiale che porterebbe a poco ma dimostrerebbe tanto.


Autore: Vanessa Caputo – @calliopve

Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 team

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