Ferrari sbanca Singapore. Lo fa con Sainz autore di una gara strepitosa. Eppure la piega di questo mondiale 2023 ci assicurava che nessuna delle nove squadre in F1 avrebbe potuto mettere uno stop alla fila di vittorie di Red Bull. L’arrivo nel continente asiatico ha interrotto un dominio senza precedenti proprio per mano, o meglio per grazia, della rossa, andando a confermare l’atteggiamento determinato che era nelle corde dello spagnolo dal rientro dalla pausa estiva. Un ritorno sul gradino più alto del podio dopo più di un anno di digiuno.
Bastava che il campione del mondo in carica si facesse da parte per un weekend per ricordarci l’adrenalina che solo uno sport estremo come la F1 può regalare. La vittoria di Sainz non è solo il perfetto epilogo di un fine settimana in cui ne è stato il protagonista assoluto. Questo trionfo, infatti, ci ha dato la conferma della solidità di cui è capace lo spagnolo nel momento in cui riesce a fare il quadro della situazione con la sua vettura.
L’assetto perfetto, la Red Bull fuori dai giochi e la capacità di gestione hanno permesso alla scuderia italiana di proclamarsi l’unica fin ad ora in grado di fermare temporaneamente un dominio che durava dal Bahrain. Un successo che era nell’aria di Singapore dopo la notevole performance di entrambi i ferraristi durante le qualifiche, ma per nulla scontato considerando la distanza minima tra i primi quattro e la vicinanza delle barriere che hanno impedito poi a Russell di concludere la corsa.
Ferrari: la strategia vincente di Sainz
Al termine della gara Carlos sottolinea quanto sia stato fondamentale seguire una serie di tattiche già previste, sia in merito alla vita della gomma Hard, sia alle ipotetiche strategie in regime di Safety Car che hanno indubbiamente rappresentato la chiave del successo. Ma la vera differenza è stata compiuta proprio alla fine del Gran Premio quando il pilota ha deciso, senza consultare il suo team, di rallentare per favorire il DRS a Norris, che a sua volta era inseguito dalle due Mercedes.
Una strategia che secondo Sainz è stata cruciale per vincere, in quanto ha reso molto più difficile a Russell il sorpasso al suo connazionale. Un gara nell’insieme più faticosa da un punto di vista mentale, con la consapevolezza che un minimo errore lo avrebbe messo al muro.
Situazione inedita per un Charles Leclerc che dopo un’ottima partenza non è riuscito a concretizzare il podio a causa di una chiamata al box dettata dal traffico e una performance nel complesso meno sorprendente rispetto al compagno di squadra. Un quarto posto che consolida tuttavia una SF-23 su una pista dove, visti i precedenti a Zandvoort, non ci si aspettava sicuramente di avere un ritmo gara che potesse garantire addirittura la vittoria.
Charles, chiaramente insoddisfatto del podio mancato, ha tuttavia dichiarato di non sentirsi in alcun modo “sacrificato” rispetto alla squadra, ma si ritiene invece piuttosto contento in merito al comportamento della sua vettura nel passo gara, soprattutto considerando che Singapore è una pista ad alto carico come l’Olanda. Il monegasco non si sente “messo da parte”, ma si dimostra al fiducioso in merito alle prossime gare.
La Ferrari di Sainz rende la F1 più bella per una domenica
Quanto visto oggi a Marina Bay è la rappresentazione di uno scenario ideale nel momento in cui si toglie la vittoria a chi se la prende d’abitudine. Una gara che a dir la verità era nella lista dei desideri di chiunque ami questo sport, una di quelle che nulla ha avuto di scontato, una gara dove qualsiasi pilota avrebbe potuto prendere la leadership considerando la vicinanza cronometrica.
La Ferrari si è forse trovata per la prima volta quest’anno al posto giusto nel momento giusto, con i piloti giusti. Si perché nonostante il suo quarto posto, Leclerc è consapevole di quanto abbiano effettivamente pesato i 79 millesimi persi in qualifica. Sa che il podio mancato rappresenta la voglia di riscatto a partire dalla settimana prossima, perché non ha di certo bisogno di ribadire il suo talento, perché possiede la grinta che lo ha sempre contraddistinto.
La stessa grinta avuta oggi da Carlos Sainz nel prendersi a denti stretti quella vittoria che mancava in Italia da più di un anno. La conferma di una giusta mentalità che può portare a grandi cose nel momento in cui anche la scuderia Ferrari, magari già dal prossimo anno, sarà in grado di assicurare finalmente una monoposto da mondiale ai suoi scudieri forti e preparati.
Una Cavallino Rampante finalmente bello da vedere, una squadra che non si è persa nei momenti determinanti della gara malgrado il grattacapo con la numero 16. La SF-23, ad oggi, può certamente vantare una line up che si dimostra pronta per puntare a qualcosa di più grande di una vittoria occasionale. Due piloti che sperano di non dover aspettare un altro anno per vedere un’altra bandiera a Maranello.
Autore: Vanessa Caputo – @calliopve
Immagini: Scuderia Ferrari