Ferrari arriva a Singapore con un chiaro obiettivo: verificare su pista il piano teorico fatto dopo Monza. Sì perchè i tecnici del Cavallino Rampante, a margine di un lungo studio realizzato nel dopo Olanda, contano di aver trovare i cosiddetti “attrezzi cognitivi” utili alla causa. Una sorta di impostazione che valorizza il lavoro al simulatore e di conseguenza racimola i fattori chiave per centrare la messa a punto della vettura. A Monza ha funzionato e considerare il solo layout come “responsabile” del buon rendimento è riduttivo.
Ciononostante tutti sono bravi a vincere sulla carta. Pertanto, è ovvio, solo la pista potrà confermare questo step evolutivo che il Cavallino Rampante crede di aver realizzato. Intanto, a livello sospensivo, i reparto dinamico della GES ha pensato un setup leggermente più rigido rispetto all’anno passato. L’obiettivo è quello di avere una vettura più agile nei vari cambi di direzione presenti a Marina Bay. Per il resto si cercherà di ottimizzare il rendimento al retrotreno fornendo tanto grip alla SF-23, senza limitare l’anteriore individuato come punto debole della rossa.
Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione durante le ultime giornate, la storica scuderia italiana ha un obiettivo ben preciso. Lo stesso a parti inverse di Mercedes: battere appunto il team di Brackley e perchè no provare a incollarsi agli scarichi della Red Bull RB19. I bolidi austriaci anche a Singapore restano i favoriti. L’ultima frase racchiude una grande banalità, ma è pur sempre corretto ricordarlo per non illudere nessuno.
Gp Singapore 2023/Ferrari SF-23: altezze da terra più basse, focus sospensivo all’avantreno
Come da previsioni la scuderia italiana si presenta a questo quindicesimo appuntamento iridato con un’ala posteriore da alto carico. Chiaro segnale che sebbene il layout sia divenuto più rapido, le simulazioni continuano a prediligere un elevata spinta verticale al retrotreno. La specifica è quella già osservata a Monaco e prevede un un main plain molto pronunciato abbinato alla configurazione da alto carico della beam wing.
La rossa dovrà essere brava a far funzionare il pacchetto che prevede tanta spinta verticale, anche se la velocità media delle curve è più bassa rispetto all’Olanda, ragion per cui non ci aspettiamo che la ricerca del setup divenga una fase critica durante il weekend. Ricordiamo che a Zandvoort il team Ferrari ebbe molti problemi con l’anteriore dopo aver caricato il retrotreno.
Il front end della rossa risulta piuttosto debole. Lo sappiamo. Elemento cruciale che tende a far perdere parte del grip molto utile non appena si alza l’incidenza delle ali al retrotreno. Ecco perché la SF-23 ha performato maggiormente su circuiti da medio o basso carico. Ci si concentrerà pertanto in maniera manicale sulla meccanica, in modo da prevenire qualsiasi complicazione attraverso una buona messa a punti degli assali.
Come anticipato nella nostra consueta preview tecnica, l’assenza di particolari bump faciliterà la gestione delle altezze da terra e per Ferrari e Mercedes sarà meno complicato trovare carico dal fondo. I tecnici italiani cercheranno di “curare” al massimo l’avantreno, nonostante abbiano deciso di irrigidirlo maggiormente. Si tratterà di trovare il giusto compromesso per offrire la corretta aderenza bilanciando i due assi. Compito non semplice che la squadra emiliana conta di saper realizzare durante la prima sgambata in pista del venerdì.
Gp Singapore 2023: Red Bull aumenta l’efficienza aerodinamica della RB19
Anche in casa Red Bull viene scelta la strada più tradizionale, ovvero quella dell’alto carico aerodinamico in linea con quanto fatto lo scorso anno. I livelli di downforce sono rimasti invariati praticamente per tutti. Tuttavia dovremo capire se nel corso delle prime libere qualche team proverà soluzioni differenti. Benchè la specifica montata sulle due RB19 presenti un profilo principale sull’ala posteriore uguale a quello utilizzato a Monaco, notiamo una sorta di evoluzione ispirata da Alpine e Mercedes.
Essenzialmente, i tecnici capeggiati da Adrian Newey hanno modificato la specifica per minimizzare l’area del supporto relativa al secondo flap aggiuntivo che si unisce all’endplate. Si forma quindi il cosiddetto “taglio” piuttosto evidente a occhio nudo. Senza dubbio si risparmia qualcosa in termini di peso, ma il guadagno maggiore si ottiene sul lato efficienza.
Dal punto di vista aerodinamico, infatti, questa soluzione che Red Bull ha scelto di utilizzare a Singapore, dovrebbe garantire ad ambedue i bolidi austriaci una minor penetrazione aerodinamica. Si tratta di piccoli ma fattuali accorgimenti che vengono proposti dopo che i tecnici hanno passato molte ore al CFD. La squadra di Milton Keynes testerà questa interessante soluzione e cercherà di conseguenza una validazione in pista per trarre i benefici osservati durante le analisi.
Per il momento, in attesa di ulteriori conferme, Mercedes sembra aver adottato la specifica di ala posteriore con un main plain a “doppio cucchiaio”. Stessa prerogativa scelta nella maggior parte delle piste da alto carico aerodinamico. Il profilo di distribuzione relativo alla pressione lungo il main plain è a doppio picco, ovvero non si va a concentrare la massima downforce nella mezzaria dell’elemento, ma bensì in due zone sfasate rispetto al centro della specifica.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – Albert Fabrega – @AlbertFabrega