Le qualifiche del Gran Premio del Giappone ci riconsegnano una Red Bul RB19 ritrovata (che invero non era mai andata via) dopo le difficoltà incontrate su un tracciato molto particolare come quello di Marina Bay. Accantonate le speculazioni sull’incidenza della Direttiva Tecnica 019, Max Verstappen “cannibalizza” il giro veloce siglando tutti gli intertempi migliori, a conferma che Suzuka è il terreno di caccia per la creatura di Addrian Newey. La Ferrari prova a difendersi ma nel primo settore è troppa la sofferenza per pensare di tener testa al gioiello anglo-austriaco.
La McLaren, che concede gli ultimi update anche a Oscar Piastri, che ripaga con una sensazionale prima fila, conferma la parabola di crescita attestandosi come seconda forza in pista. Vediamo nel dettaglio come si sono comportate le protagoniste in ognuno dei tre settori dell’iconico tracciato nipponico.
Gp Giappone 2023/Analisi telemetrica qualifiche T1: la McLaren tiene il ritmo della RB19 fino a curva 5
Cominciamo il giro e notiamo subito una differenza di 4 km/h in velocità massime a favore della Red Bull. Come abbiamo spiegato approfonditamente nell’analisi prestazionale, in casa dei campioni del mondo hanno fatto uno step di potenza rispetto alla giornata di ieri. Durante le libere, infatti, il gap con la Ferrari era pressoché nullo.
Curva 1, nei fatti, si effettua in pieno. Pertanto la prima vera curva è la seconda. In questa sezione la SF-23 perde già 7 km/h in velocità all’apice. Nella successiva sequenza di curve ad ampio raggio, lo “Snake“, si accumula gran parte del distacco, soprattutto nel cambio di direzione tra 3 – 4 e 4 – 5. Ad ogni modo, Leclerc cerca di metterci del suo e di parzializzare col gas cercando di tenere alti i giri motore e non andare troppo giù con la percentuale di farfalla dell’acceleratore aperta.
La RB19 è ottima nei cambi di direzione. Vediamo che tra, la 4 e la 5, Max riesce a tenere il pedale del gas al 65%, mentre entrambi i competitor sono obbligati a scendere al 40%. La McLaren, fino a Curva 5, riesce a tener testa alla RB19, mentre dalla 6 in poi perde il passo, accusando un distacco velocistico che arriva a 10 km/h proprio alla sesta variante. In uscita di Curva 6, la Red Bull è la prima ad andare sul gas, mentre la Ferrari è ultima con un ingente distacco.
Gp Giappone 2023/Analisi telemetrica qualifica T2: RB19 permette a Max di anticipare l’apertura del gas
Arriviamo al secondo settore che inizia con due curve a velocità e raggio decrescenti. La Ferrari, in questo caso, non sfigura, soprattutto alla 9, dove Leclerc risulta anche più rapido di Max. Rispetto a ieri, Leclerc ha migliorato questo tratto e ora riesce a sviluppare le stesse velocità della Red Bull nell’allungo che porta al tornantino. In uscita da questo è però la monoposto di Milton Keynes ad avere la curva più piena. Ciò significa che c’è una trazione migliore. La RB19 e Max dominano, ma anche il team fa un egregio lavoro di ottimizzazione del setup.
Si corre poi verso curva 13 e 14, entrambe ad ampio raggio e con banking variabile. McLaren e Ferrari sono pressoché sullo stesso livello in questo tratto della pista, mentre la Red Bull è su un altro piano, sia in termini di velocità minima a centro curva che in fase di trazione in uscita. Solo dopo alcuni metri, infatti, la RB19 è già a 230 km/h, mentre Ferrari e McLaren sono attorno ai 220 km/h.
Gp Giappone 2023/Analisi telemetrica qualifica T3: Max guadagna anche alla 130R!
Si arriva quindi fino al settore più breve, costituito da un rettilineo in salita che porta alla 130R, curva che ormai si percorre in pieno, in ottava marcia. Normalmente non risulta essere una discriminante per la prestazione, ma la RB19 in questa sezione guadagna comunque alcuni km/h.
Si stacca per l’ultima chicane, con la Red Bull che ha un’EOSS (End Of Straight Speed) maggiore rispetto alle altre due monoposto perché ha percorso meglio la 130R. Leclerc cerca di ritardare la staccata, ma non cura molto l’uscita che risulta al quanto debole.
Importante è però riuscire ad aggredire i cordoli della chicane. Abbiamo visto vetture più o meno scomposte. La RB19 ha migliorato il comportamento rispetto a ieri, la Ferrari è decisamente buona. Mentre, ad esempio, Aston Martin si scompone molto.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich