Ferrari sa cosa fare. Questa frase scritta qualche giorno fa come incipit di un articolo tecnico è stata oggetto di alcune derisioni. Commenti superficiali che non hanno considerato i fatti: queste parole si riferivano al mero approccio alla pista, per garantire alla SF-23 un setup di base valido e corretto, sul quale poi costruire l’intero fine settimana. A quanto pare, osservando le Fp1, il gruppo di lavoro a Maranello ha rispettato le attese.
Una vettura che ha palesato qualche limite relativo alle solite caratteristiche negative. Parliamo del front end debole che purtroppo toglie grip all’asse anteriore e, contestualmente, da vita a una certa carenza di rotazione. Resta da “curare” un debole sottosterzo che gli ingegneri contano di minimizzare tramite qualche ritocco al sistema sospensivo. Per il resto, potendo adottare un ride height ridotto, il carico generato dal fondo vettura ha aiutato non poco.
Durante la seconda sessione di prove libere a Marina Bay andranno pertanto in scena ulteriori provvedimenti per settare al meglio i bolidi rossi. C’è un fattore che fa ben sperare e riguarda i riscontri cronometrici. Ricordando che mappature e carichi di benzina restano comunque sconosciuti, dobbiamo sottolineare come Charles Leclerc aveva la possibilità di abbassare ulteriormente il proprio tempo di quasi mezzo secondo.
In ultima istanza, prima di lanciarci nel consueto racconto tecnico della sessione, una curiosità al quanto interessante legata all’ultima direttiva tecnica diramata dalla FIA: tema “Flexi wing“. Come abbiamo potuto osservare nella prima sgambata in pista, diverse squadre non hanno rinunciato a tale pratica. Ma in particolare le due Ferrari hanno mostrato un buona flessione dell’ala anteriore, elemento che andremo ad “attenzionare” tramite un articolo dedicato.
Ferrari SF-23: live Fp2 Singapore
All’interno del garage tutto è pronto. Lo studio sulla telemetria della prima sessione ha fornito le indicazioni utili per continuare a percorrere la curva di apprendimento relativa alla competitività della SF-23 qui a Singapore. Sainz ha sofferto di più rispetto al compagno in merito alla gestione gomme sulle Soft. Un dato interessante che ci fa capire il diverso stile di guida dei “due Carlo”.
Sono in atto i consueti controlli sulla monoposto italiana: sistema ibrido, trasmissione, impianto frenante e power unit. Quest’ultima come sappiamo ha subito una modifica durante le ultime settimane. Parliamo di un particolare software in grado di ottimizzare le fase di rilascio potenza in accelerazione. Fornire “dolcezza” in trazione per poter scaricare a terra la massima potenza senza dar vita a pattinamenti nocivi.
Carlos e Charles sono a bordo delle proprie vettura. A stretto contatto di gomito con i tecnici stanno ricevendo le ultime indicazioni relative al programma di lavoro che, come al solito, questo pomeriggio si dedicherà in particolar modo alle simulazioni con alto quantitativo di carburante a bordo. L’antipasto andato in onda nelle Fp1 ha confermato una rossa bilanciata. Resta da scoprire il degrado.
Queste le condizioni meteorologiche attuali: 30,3°C la temperatura dell’aria, 37,4°C quella dell’asfalto. Umidità al 74%, 1.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud est. Per questo primo run ambedue i ferraristi abbandonano la pitlane montando le Pirelli a banda gialla. Si andrà pertanto a testare le Medium, non ancora calzate sino ad ora. Leclerc era bloccato da Hamilton, per questo, come per altri piloti, ha effettuato il sorpasso. Situazione che pero è servita a poco visto che il traffico resta.
La prima tornata per i piloti Ferrari fila via liscia. Ciononostante il monegasco fa sapere che le gomme non erano nella perfetta finestra di funzionamento per via del traffico. Fattore che comunque sembra aver inciso negativamente sul grip, visto che il bilanciamento della numero 16 è parso molto buono. Si passa ora a Engine 1, potendo disporre della massima potenza relativa all’endoterminco.
Nel mentre arrivano una pletora infinita di consigli, soprattutto per lo spagnolo. Come sempre molto preciso Adami, meno Marcos. Un giro di cool down e si riparte. Charles commette una piccola sbavatura nel T2 con un micro bloccaggio che di fatto, questa volta, sì che incide pesantemente sul crono. Decisamente più pulito il suo compagno di squadra. Carlos deve migliorare la velocità minima nelle curve 7 e 10, mentre Xavi consiglia una differente configurazione dei freni per evitare problemi.
Raffreddate le gomme si procede al terzo intento con le medie. Come in precedenza possiamo confermare una certa confidenza delle SF-23 un questo circuito, elemento per niente scontato alla vigilia. Leclerc commette un altro errore e alza il piede abortendo il passaggio. Si lamenta in radio della temperature troppo alta al posteriore. Marcos chiede un eventuale cambio di carico all’anteriore che per il ferrarista non è necessario.
Adami richiama Sainz ai box felice di tornare in garage dopo l’ottimo test sulle Pirelli a banda gialla. Arrivato sulla piazzola box scatta una pit stop practice. Charles al contrario effettuerà un giro ulteriore per racimolare più dati. Questa volta la concentrazione del ferrarista è massima e finalmente mette assieme i tre settori. Il suo commento sulle gomme è interessante, sostenendo che durante l’outlap bisogna prestare molta attenzione al warm up per centrare la working range delle gomme.
Le cose stanno andando molto bene per ora. La trazione della Ferrari è molto buona e fa una grande differenza in questo momento. Il sottosterzo è minore ma ancora presente, aspetto che non concede il perfetto angolo di sterzo nelle curve a 90°. Dopo la breve sosta si torna in pista con un treno di Soft nuove di trinca. Cura maniacale del warm up, come ha suggerito il monegasco. Adami: “Minimum speed turn 1 and 8, braking point turn 14“, questi i consigli per Sainz nel tentativo di massimizzare l’handling.
Ambe due i ferraristi effettuano due buone tornate. Leclerc fa presente la piccola sbavatura nel T3 che di fatto pregiudica l rendimento in nelle ultime 2 curve. Davvero un peccato perchè potenzialmente era davanti al suo teammate. Marcos gli chiede di evitare determinati micro-locks all’anteriore che incidono sul grip all’anteriore. Dopo un passaggio in pitlane con tanto di prova di partenza alla fine della corsia, di procede nell’outlap per poi lanciarsi nuovamente.
Il toggle destro in curva 14 (differenziale a cento curva) è valutato non necessario per la numero 16. Ancora pista ancora giro push. Charles alza il piede e abortisce la tornata per il traffico, mentre Sainz si trova la Red Bull di Verstappen nel T2 e quasi arriva al contatto. Per questa ragione le due SF-23 tornano al garage e si preparano per l’ultima parte della sessione.
Serbatoi pieni per la numero 55, gomme Medium usate: così prende forma la simulazione high fuel. Leclerc esce un giro più tardi con la medesima configurazione. Questo ci fa capire come il reparto dinamico del Cavallino Rampante valuti le Pirelli a banda gialla gli pneumatici da gara. Saranno 10 le tornate a disposizione per testare la vettura.
Parlando di guidabilità con la benzina a bordo non cambia nulla. Tuttavia, sebbene il time attack di Charles e i successivi due giri siano molto buoni, suggerisce di non spingere troppo per raffreddare le gomme. Dando un’occhiata al tabella dei tempi le rosse sembrano comportarsi molto bene. Ciononostante, come per gli avversari, si tende a limitare la performance per non distruggere le gomme. Un fattore che sembra pesare un pelo di più alle rosse.
In ultima istanza possiamo dire che Ferrari ha messo da parte due ottime sessioni dalle quali ha capito molto della vettura. Condizioni ottimali sul giro push, dove mancano solo piccoli dettagli per massimizzare il rendimento. Per quanto concerne le prove high fuel qualche problemi in più relativo all’overheating. Resta da capire se tale aspetto può essere in qualche modo corretto, per accedere alla massima performance della SF-23 anche in configurazione gara.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari