Ferrari ha conquistato “solo” il podio a Monza. Un fine settimana dove la speranza di portare a casa quella che sarebbe stata la prima vittoria stagionale è sfumata al giro 14. Sainz ha dato il massimo per tenere dietro Verstappen, ma il ritmo dell’olandese era migliore. Tramite l’analisi prestazionale abbiamo fatto due conti. Durante il primo stint su gomma Media, una mescola gradita alla SF-23, il passo della rossa comparato a quello della RB19 non era poi così differente.
Per questo lo spagnolo è stato capace di trattenere alla proprie spalle il futuro tre volte campione del mondo di F1. Tuttavia un fatto va acclarato: mentre la numero 55 era chiaramente al limite, il bolide austriaco tra le sapienti mani del talento di Hasselt era in fase di studio. Max sapeva che la monoposto di Maranello non era alla sua altezza e per questo ha deciso di attendere il momento propizio per lanciare l’attacco e prendersi la testa della corsa.
Una strategia che di fatto è stata in parte svelata via radio dall’attuale leader della campagna agonistica 2023. In tutto questo Charles era spettatore interessato non partecipante alla battaglia. Benché la possibilità fosse concreta, infatti, il monegasco non si è mai inserito nella lotta. Non ha cercato di avvicinarsi a Verstappen e provare il sorpasso. Al contrario, dopo una decina di tornate, è uscito dalla zona DRS osservando più da lontano l’interessante disputa.
Tuttavia, dopo il sorpasso di Max ai danni di Sainz, Charles si fa immediatamente sotto e inizia a colorare di rosso i retrovisori dell’iberico. Poco dopo arriva la sosta per ambedue i ferraristi. Una volta rientrato in pista, dopo aver montato le Hard come il suo teammate, Leclerc non perde tempo e si getta negli scarichi del madrileño. I due quasi si toccano ma lo Carlos ha la meglio e riesce a mantenere la seconda piazza momentanea.
Qualche tornata più tardi, una volta portate nella corretta finestra di utilizzo le Pirelli a banda bianca, l’ex McLaren riesce a prendere un minimo di margine “vietando” l’uso dell’ala mobile a chi con lui condivide il garage. La gara procede, Verstappen scappa e Perez si fa sotto. Il messicano raggiunge Leclerc e nonostante la resistenza il pilota di Monaco dovrà arrendersi alla Red Bull, decisamente in palla con le gomme più dure del lotto.
A questo punto l’obiettivo di Checo è il podio. L’ultimo scoglio è Carlos il quale, come fatto in precedenza con Max, si sforza tremendamente per mantenere la sua posizione. Per un bel po’ ci riesce pure ma alla fine si vede superato dalla maggiore brillantezza della RB19. Anche in questo caso Leclerc non ha cercato di approfittare del conflitto, seguendo i due da vicino senza provare l’assalto alla numero 11. Questa la cronaca spiccia sino a quel momento.
Ferrari, Sainz vs Leclerc: la cronaca dei presunti obiettivi differenti
Non appena Carlos si ritrova virtualmente sul terzo gradino del podio Charles torna alla carica. Lo fa in maniera corretta ma senza dubbio molto aggressiva. Il suo target è palese: scavalcare l’amico dopo averlo inseguito per tutto il fine settimana. All’interno di questo scenario competitivo le due Ferrari hanno messo in piazza un bel combattimento, reso ancor più avvincente dalle gomme oramai alla fine del proprio ciclo di vita utile.
Al giro 48 Leclerc passa Sainz alla fine della retta principale. Ma Carlos non ci sta, prende una traiettoria migliore in curva 1, approfitta di un leggero bloccaggio della numero 16 e, con l’aiuto dell’overboost K1, produce un’accelerazione migliore che gli consente di arrivare appaiato alla rossa gemella nei pressi della Roggia, di fatto riprendendosi la posizione. Nel mentre arriva un piccolo contatto in curva grande subissato da un ulteriore incontro ravvicinato tra l’ala anteriore di Charles a la posteriore destra dell’iberico.
Tanto per essere chiari vale la pena precisare una questione. Il reparto strategico in nessun momento ha deciso di intervenire ponendo limiti ai due. Al contrario ha concesso lo “spettacolare scazzottamento”. Il muretto italiano ha solamente ricordato ai ferraristi di non prendere rischi eccessivi che in qualche modo potessero mettere a repentaglio la gara di entrambi. Consiglio ascoltato solo in parte tanto che il passaggio successivo, sempre alla staccata della prima variante, il duello serrato si ripropone.
A questo punto il tempo stringe e Charles non molla la presa. Ancora curva 1, un giro più tardi, arriva un nuovo tentativo che Carlos rispedisce al mittente bloccando l’asse anteriore. Poi, al passaggio 51, l’ultimo della corsa, malgrado sulla retta principale fosse decisamente più lontano, Leclerc getta disperatamente la sua SF-23 a ruote fumanti negli scarichi del compagno. Per fortuna lo scarto verso sinistra evita lo scontro che avrebbe creato non poche polemiche.
Per il resto del giro il monegasco fa il diavolo a 4 per cercare di sopravanzare Carlos, ma quando la bandiera a scacchi viene sventolata Charles è ancora dietro. Frederic Vasseur confessa di aver vissuto il tutto con parecchia ansia. Questo nonostante abbia appoggiato sin dall’inizio la contesa. A margine del racconto arrivano alcune considerazioni. La prima: Sainz sin dall’inizio della gara ha creduto e lottato per la vittoria, per poi spostare l’obiettivo sul secondo posto una volta superato da Verstappen.
Per contro, malgrado abbia cercato di resistere su messicano, Leclerc pareva conscio che l’unica battaglia alla sua portata fosse avere la meglio sul proprio compagno. Sostenere che Charles non abbia gareggiato contro Red Bull ma bensì solo contro Sainz non è del tutto corretto. Ovviamente siamo nel campo delle congetture, ma ciò non toglie che la consapevolezza dell’inferiorità manifesta verso le RB19 è sembrata tale nella mente del monegasco. Questo perché l’aggressività della numero 16, in pratica, si è palesata solamente verso l’altra SF-23.
Un contesto del genere ha dato vita a pensieri contrastanti nella mente dei tifosi. C’è chi addirittura sostiene che Carlos abbia lottato per la squadra cercando di regalare un sogno ai propri supporter. Mentre Charles avrebbe preferito pensare a se stesso considerando il solo obiettivo personale, mettendo peraltro a repentaglio il risultato di ambedue le monoposto. Questo approfittando dell’usura superiore delle Hard di Sainz distrutte maggiormente per resistere a Perez.
Come abbiamo sottolineato nella giornata di ieri i due “Carlo” non hanno dato addito a nessuna polemica. Al contrario si sono mostrati sorridenti e tutto sommato affiatati nel dopo gara. Per questa ragione alimentare controversie di fatto inesistenti non ha senso, specie se i protagonisti si sono ben guardati dal farlo. Correre in F1 significa battere i propri avversari e risulta più che normale abbracciare questa politica anche se del tuo compagno di squadra si tratta.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari