McLaren ha realizzato un salto prestazionale nell’arco della stagione davvero buono. Lo ha fatto partendo da una misera base competitiva sulla quale il team non aveva fatto mistero. Al contrario in fase di presentazione della MCL60 la verità venne prontamente a galla. Un approccio quanto mai sincero verso i tifosi che di fatto ha in parte concesso all’ambiente di poter lavorare con “calma”, facendo sembrare un po’ più leggera la pressione che invisibilmente si palesa in contesti del genere.
Di recente abbiamo realizzato uno scritto dedicato proprio alla vettura color papaya. Un resoconto tecnico della curva di apprendimento percorsa dalla scuderia di Woking, attraverso vari provvedimenti capaci di innalzare il rendimento delle monoposto britanniche. Una sfida vinta che è solo all’inizio però. Sì perché McLaren non ha intenzione di continuare a riempire gli occhi di vittorie altrui, puntando ad alzare l’asticella nel prossimo futuro.
L’ultima vittoria della scuderia inglese risale a settembre 2021, dove Daniel Ricciardo fu assai abile ad approfittare delle circostanze tagliando per primo il traguardo a Monza. Il pilota australiano ruppe un digiuno di circa nove anni, data in cui Jenson Button vinse il Gran Premio del Brasile a bordo della MP4-27. È chiaro che per una scuderia cosi gloriosa tutto ciò non è affatto sufficiente, specie considerando la solidità della dirigenza capeggiata dall’amministratore delegato Zak Brown.
McLaren MCL60: sospensione pull-rod massimizzata tramite l’aerodinamica
Anzi tutto, prima di addentrarci nel cuore pulsate dell’articolo, vale senz’altro la pena realizzare una menzione d’onore per Andrea Stella. L’ingegnere di Orvieto ci sa fare eccome. Oltre alle nozioni aerospaziali racimolate nel suo percorso di studio, infatti, l’italiano ha mostrato di saper ricoprire un ruolo molto delicato in F1. Adoperarsi nell’incarico di team principal con tale disinvoltura non era affatto scontato. Al contrario in diversi nutrivano molti dubbi del suo operato una volta insignito di tale carica. Ma prendendo in esame il suo lavoro degli scorsi mesi, possiamo solo applaudire l’ex ferrarista.
La progressione della MCL60 dall’inizio della campagna agonistica 2023 è davvero super, come detto. Probabilmente la migliore se osserviamo il resto delle squadre partecipanti. Un andamento in continua risalita che ha visto lo scatto più grande dal Gran Premio di Gran Bretagna. Da li in poi, malgrado qualche risultato altalenate dovuto principalmente all’adattamento imperfetto della vettura ad alcuni layout in merito alle caratteristiche tecniche della monoposto, McLaren ha prodotto una risalita prestazionale stepitosa.
Gran merito va dato al reparto aerodinamico che dopo tanto (troppo) tempo è riuscito a fare conciliare due componenti della monoposto fondamentali in questa era regolamentare. Parliamo dell’interazione tra ala e sospensione anteriore. Il particolare schema pull-rod all’avantreno, adottato dalla sola Red Bull, ha fatto letteralmente ammattire il reparto dinamico della McLaren.
La scorsa stagione non c’era verso di far funzionare al meglio questa sospensione mentre quest’anno, grazie ai diversi pacchetti evolutivi e un settaggio meccanico finalmente fattuale, la struttura vorticosa dell’auto funziona a dovere. Manca ancora una certa percentuale di carico prodotta dal fondo ma per lo meno, al momento, tutti i vantaggi dello schema sospensivo suddetto possono essere sfruttati al meglio dai piloti che si misurano al volante della MCL60.
McLaren, Andrea Stella vede il futuro: ottime indicazioni in chiave 2024 che non montano la testa
Il processo di crescita relativo a una scuderia di F1 è sempre molto delicato. Spesso si possono avere degli obiettivi finali che però, considerando le tempistiche utili per raggiungere al più presto una maggiore competitività, spesso possono essere modificati rispetto ai piani originali. Il tutto per sostenere al meglio lo sviluppo. Lo conferma lo stesso Andrea Stella interrogato recentemente dai mass media.
Tuttavia la troppa foga potrebbe essere cattiva consigliera, aspetto che in determinate circostanze porta a saltare tappe fondamentali che in seguito provocano il mal funzionamento degli aggiornamenti. Senza dubbio nessuno si aspettava un recupero così grande da parte della McLaren, nemmeno piloti, tecnici e ingegneri. Le previsioni di rimonta sono pertanto superate brillantemente, elemento che attesta con grande forza la bontà dell’operato svolto da tutto il gruppo di lavoro insidiato nella campagna britannica.
Dopo anni di sofferenza la direzione tecnica intrapresa pare davvero quella giusta. Parliamo di un aspetto molto importante tenendo presente che, per almeno altre due campagne agonistiche, il corpo normativo non subirà cambi significativi, mantenendo una costanza regolamentare ben definita. Il target mira a consolidare i punti forti raggiunti. Fissare le basi per poi continuare a progredire, sfruttando il prossimo inverno per definire alla preterizione specifici concetti che possano far realizzare un ulteriore step competitivo.
Difficile sapere cosa succederà nel campionato 2024. Certo è, secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, che McLaren non vuole più perdere tempo e quanto prima desidera ritrovarsi nella lotta al vertice. Benchè i dati ottenuti sulla prossima opera di ingegneria aero-meccanica siano alquanto positivi, i piedi restano per terra in attesa dei soliti riscontri della pista, unico giudice supremo di questa F1 sempre più sofisticata.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren F1 Team