Il team di Woking, la storica scuderia McLaren, non ha di certo iniziato la campagna agonistica 2023 con il piede giusto. Già in fase di presentazione l’italiano Andrea Stella, team principal ex Ferrari, aveva messo le mani avanti sulla situazione. Una vettura, la MCL60, in ritardo prestazionale sugli avversari. E così è stato con una prima parte di campionato molto difficile. Tuttavia con il passare del tempo i tecnici hanno potenziato la vettura e dall’Inghilterra in poi le performance sono nettamente cambiate.
Tornando al presente, esaminando l’ultimo fine settimana di gara, a Singapore abbiamo assistito a una netta distinzione tra il rendimento di Norris e quello del suo compagno di squadra Oscar Piastri. Tutto questo non è affatto un caso, visto che la McLaren, un po’ come aveva fatto in Austria, ha proposto un ingente pacchetto di aggiornamenti per puntare decisa al secondo step evolutivo stagionale.
Essenzialmente i tecnici sono andati a curare specifiche zone della monoposto con diversi scopi. Parliamo di interventi mirati di micro aerodinamica nella parte centrale della MCL60: modifica alla conformazione delle pance e aggiustamenti nella zona del fondo. Ricordiamo che proprio una comprensione approfondita di questo elemento portò il team inglese a realizzare il primo step evolutivo in merito al rendimento tra Spielberg e Silvertstone.
Nel complesso l’obiettivo degli ingegneri aerodinamici era abbastanza chiaro: cercare di ridurre quanto più possibile la penetrazione aerodinamica visto che, come abbiamo potuto osservare nella prima parte del campionato in relazione alle prestazioni della MCL60, era proprio l’efficienza uno dei principali problemi individuato.
McLaren MCL60: pacchetto evolutivo per affinare i concetti aerodinamici
Partiamo dall’avantreno della vettura papaya e andiamo a osservare la bandella laterale dell’ala anteriore. Gli aerodinamici di Woking hanno deciso di ridisegnare il profilo alare che viene ancorato all’end plate. Questo ha il compito di gestire e posizionare l’outwash generato.
Un insieme di più strutture vorticose la cui rotazione è quindi opposta al cosiddetto ‘tyre squirt’, che si estende alla base della gomma, prodotto dal rotolamento della stessa. Un reshaping di tale elemento prevede il riposizionamento del vortice che si stacca da quella zona in modo da renderlo più efficace nel suo compito.
Sempre nell’ottica di aumentare l’efficienza aerodinamica, notiamo un’ulteriore intervento ‘secondario’ all’attacco superiore delle pance con il telaio. La nuova versione utilizzata da Lando Norris a Marina Bay mostra come il lembo superiore dell’ingresso pance ha un andamento a scendere. Questo tipo di modifiche hanno come scopo l’aumento dell’efficienza tramite un affinamento della gestione dello strato limite adiacente alle pance.
Proseguendo verso la parte centrale della monoposto britannica notiamo che i tecnici hanno ritoccato il canale soprastante i sidepod. Nela foto successiva notiamo come “l’alloggio vorticoso” viene leggermente allargato, anche se risulta alquanto difficile in questo caso sostenere con certezza a quale vantaggio porti una modifica del genere e di tale portata.
Sicuramente la vettura non aveva problemi di distacco relativi alla vena fluida sulla rampa, visto che allargando il canale con molta probabilità sono andati a ridurre la velocità del fluido.
Anche la paratia più esterna delle quattro permesse dal regolamento all’entrata dei canali Venturi ha subito un leggero restyling. Ora l’area dell’elemento è maggiore e il profilo ha un’altezza differente. Di conseguenza la differenza di pressione tra ventre e dorso è maggiore ed il vortice che si stacca sarà più energico. Questa è una modifica mirata ad aumentare l’outwash.
Un provvedimento che può quindi essere favorevole in circuiti cittadini dove le velocità sono minori e per ottenere la stessa deviazione del fluido verso l’esterno servono elementi di maggiori dimensioni. Inoltre segnaliamo un ulteriore cambiamento di micro aerodinamica nella parte inferiore della componente. Ora la struttura anti impatto laterale inferiore è maggiormente visibile.
Infine arriviamo all’aggiornamento forse più importante nella zona del pavimento, posizionato di fronte alle gomme posteriori. Nella versione più recente i tecnici sono andati ad aumentare, seppur di poco, la bombatura presente. Si tratta di un trend seguito da molti. Di fatto con questo termine intendiamo dire che tali cambiamenti sono utili per rendere la “faccia inferiore” più arcuata e aumentare quindi lo spazio per alloggiare i vortici che si sviluppano al di sotto del fondo.
Un volume maggiore risulta pertanto molto utile a gestire questi vortici, in modo tale che si preservino nel loro percorso verso il diffusore. Il fatto che questi elementi vorticosi possano rompersi in determinati istanti e, di conseguenza, andare a dissipare energia, si attesta come un fattore limitante per il carico producibile dell’interna monoposto. Aspetto che, ovviamente, va ad incidere negativamente sulla produzione del carico e di riflesso sui riscontri cronometrici.
Inoltre una porzione longitudinale del fondo è stata distaccata dal corpo principale e connessa ad esso tramite cinque supporti in alluminio. Anche in questo caso parliamo di un orientamento seguito da molte vetture e sembrerebbe. Questo tipo di soluzione permette sigillare maggiormente tutta la zona più esterna che ricordiamo essere molto sensibile all’infiltrazione laterale di fluidi più lenti.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega – McLaren F1