Il campionato 2023 ci parla di quello 2025. Non è un incipit criptico, né un rompicapo, si tratta semplicemente della situazione che si vive in Red Bull e che determina le future scelte che potrebbero, in qualche misura, condizionare anche quelle della McLaren. Proviamo ad essere più chiari. Il campionato in corso ci sta offrendo una verità: Sergio Perez, per una serie di motivazioni che non sono l’oggetto di questo scritto, sta deludendo le attese. La cosa determinerà la sua sostituzione alla naturale scadenza del contratto (fine 2024) a meno che, nel solito colpo di teatro dello sceneggiatore Helmut Marko, non si vogliano infrangere clausole e dare prima il benservito al messicano.
Ammesso che ciò non accada – e non ne siamo affatto certi – Milton Keynes si ritrova a dover scegliere il compagno di Max Verstappen. Su cosa puntare? Un’opzione riporta a un pilota dello junior team, ossia a quel Liam Lawson che tanto bene ha fatto in sostituzione di Daniel Ricciardo. Altre opzioni ricadono proprio in AlphaTauri la cui coppia ha legami che spirano a fine 2024. Poi c’è la strada esterna, quella che porta a Woking dove troviamo uno degli MVP di questo campionato: Lando Norris.
E’ stato Helmut Marko ad aprire, chiudere e riaprire ancora la suggestione Norris. In principio è stato l’incontro con l’agente del pilota nel paddock di Silverstone, fatto alimentato da un pranzo organizzato a casa Horner in cui, tra gli altri, era presente proprio il talento della McLaren.
Dopo qualche giorno di congetture impazzite fu lo stesso Marko a stemperare l’idea: “Per il pubblico, la televisione e i giornalisti portare Norris in squadra sarebbe certamente l’ideale, ma non per la gestione e il successo del team che vuole vincere il Mondiale. È meglio se si ha una certa gerarchia in cui è chiaro chi sia il più veloce“. Parole che confermavano che in Red Bull esistono paletti ben precisi che mettono Verstappen al centro della squadra.
Caso chiuso? Affatto! Dopo il back-to-back Zandovoort – Monza sempre lui, il super consigliere della Red Bull, all’emittente di casa Servus Tv aveva messo in scena l’ennesima giravolta: “Sergio non è costante, non è sempre concentrato. Ha un contratto con Red Bull fino al 2024, mentre Norris ha un accordo sfortunatamente ancora lungo con la McLaren, fino al 2025. Lando è sicuramente un candidato. Con la Toro Rosso avevamo già raggiunto un accordo con lui, quando il suo manager – quel Mark Berryman con cui si è intrattenuto in favore di telecamere in occasione del Gp di Gran Bretagna – si accorse che esisteva un’opzione in favore della McLaren. In termini di gioventù e velocità, sarebbe molto adatto a noi”.
McLaren: Norris teme il modello a una punta della Red Bull?
Le parole dell’ex pilota di Graz rendono il quadro piuttosto confuso e di certo condizionano lo stesso Norris che deve prendere una decisione rapida circa il suo futuro. Il driver di Bristol non ha mai fatto mistero di essere molto legato a Verstappen e che l’idea di poter correre al suo fianco sia un grande stimolo. Ma, dopo il Gp di Suzuka, ha iniziato a fare delle puntualizzazioni che potrebbero cozzare contro l’idea di organizzazione che opera dalle parti di Milton Keynes. Leggere per credere:
“Il nostro vantaggio rispetto a quasi tutte le squadre, tranne un paio, è che abbiamo due piloti che lottano per i punti. Non tutti i team possono farlo. Quindi credo che questo ci aiuti. Possiamo aiutarci l’un l’altro, possiamo usarci reciprocamente e credo che questo sia un buon vantaggio che abbiamo rispetto a molte altre squadre in questo momento”.
Praticamente, più o meno direttamente, una bocciatura del paradigma che, nei desideri di Marko, dovrebbe comprendere Norris che, saggiamente, inizia a prendere in seria considerazione l’idea di permanere dalla parti di Woking. La scuderia guidata da Zak Brown e Andrea Stella è letteralmente in rampa di lancio tanto da essere diventata un modello per l’intera F1 che pensava, a causa dei vincoli regolamentari in materia fiscale e tecnica, che non fosse possibile progredire in misura così elevata durante una stagione.
Il sodalizio inglese sta crescendo nelle risorse umane (David Sanchez e Rob Marshall, “scippati” a Ferrari e Red Bull, sono profili di primissimo livello) e soprattutto in strutture con simulatori costantemente migliorati e una galleria del vento nuovissima e iper-efficiente da poco inaugurata a Woking. Norris non può restare insensibile a questi dettagli che finalmente lo rassicurano dopo anni in cui la squadra retrocedeva invece di progredire. Le possibilità che il talento di Bristol sia presto tolto dal mercato crescono.
McLaren vuole convincere Norris con la concretezza tecnica
Dopo aver rinnovato il legame di Oscar Piastri fino al termine della stagione 2026, McLaren ha messo in bella mostra sulla scrivania di Brown la situazione di Norris che, ad oggi, è considerata la prima guida. E lo si vede dalla scelta più volte ripetuta di concedere gli update prima al britannico che all’australiano. L’esperienza, in questi casi, fa tutta la differenza. Ma anche la capacità di fornire feedback tecnici accurati a cui la storica scuderia che fu di Ron Dennis non intende rinunziare.
“Stiamo certamente conversando con Lando – ha spiegato Andrea Stella – Sono discussioni positive e siamo contenti di come stanno andando. Abbiamo espresso il nostro affetto per Norris in termini umani, come pilota che puoi desiderare di avere con te durante il cammino. Specie quando il viaggio è così difficile. Ma bisogna anche parlare dei fatti. Ad esempio, quali sono le basi per il futuro per cui poter avere fiducia in noi. Con Lando stiamo cercando di dimostrare il più possibile in pista quello che diciamo a parole”.
E proprio i progressi prorompenti sono gli stimoli che potrebbero convincere Norris a costruire un futuro da sicuro protagonista in McLaren piuttosto che andare a cercare gloria in quella Red Bull in cui Max Verstappen è metro e misura di ogni cosa. Una squadra che, tra le altre cose, nel 2026 dovrà fronteggiare un regolamento tecnico che sembra nascere per spezzare il suo imperio e che non potrà più contare sull’apporto-supporto di Honda che si è dimostrata un partner strategico nella vittoria degli ultimi tre titoli.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, McLaren, Oracle Red Bull Racing