Più passano le gare, più la stagione della Mercedes scivola nel deludente. Se l’anno scorso, nella parte finale del campionato, la crescita della W13 fu netta tanto da culminare in una serie di convincenti podi e nella doppietta di Interlagos, nel mondiale in corso stiamo assistendo all’esatto opposto. Gli anglotedeschi, che dodici mesi fa riuscirono quasi nell’impresa di rimontare sulla Ferrari partita a palla di cannone, ora devono guardarsi proprio dal ritorno degli uomini di Maranello che iniziano a mordere le caviglie di Lewis Hamilton e George Russell.
Eppure il 2023 doveva svilupparsi su altre premesse. Proprio la striscia positiva della fase morente della campagna 2022 aveva dato speranze di ben altre soddisfazioni. Si riteneva che il concept zero sidepod, registrato e ripulito dalle afflizioni del pompaggio aerodinamico e del susseguente bouncing, potesse essere quella “formula magica” che aveva fatto strabuzzare gli occhi a Mike Elliott nelle analisi computazionali.
Su questo grande inganno si è fondato il 2023 della Stella a Tre Punte che ha dovuto ammettere il fallimento, spostare Elliott in altre mansioni, richiamare James Allison al pieno apporto tecnico e riprogettare una vettura in corso d’opera con risultati piuttosto modesti a vedere i progressi di una McLaren che partiva molto indietro e che sta finendo decisamente davanti.
Mercedes: Hamilton il “profeta”
Quando più o meno tutti, durante l’inverno e ancor prima, ossia nella fase in cui si definivano i progetti per l’anno in corso, esprimevano convinzione, c’era qualcuno a cantare fuori dal coro. E quel qualcuno era Lewis Hamilton. Ricorderete le frizioni di inizio mondiale, quando tutti si resero conto che la W14 sarebbe stata un’altra vettura da cestinare. Lewis fece sentire la sua voce affermando che aveva avvisato tutti, in riunioni dedicate, di cambiare concept. Parole che Russell non confermò visto che asserì che c’era una totale comunanza d’intenti nell’andare avanti con le forme magre.
Quella questione, apparentemente marginale, fu accantonata dopo chiacchierate private nelle quali la voce di Toto Wolff si fece sentire vigorosa. I tradizionali panni che si lavano in famiglia e che vengono stesi più puliti e profumati che mai. Ma le scorie, sotto sotto, restavano. Così come l’insoddisfazione di chi vuole vincere quel titolo sfuggito in maniera così anomala alla fine del 2021.
Hamilton ha voluto rinnovare il contratto per altri due anni perché punta convintamente all’ottava corona iridata. E proprio per questo intende premurarsi che certi errori non vengano più commessi per non ripetere altri GP come quello del Giappone o come tanti disputati negli ultimi due anni.
“Sono esausto. Sto combattendo con la macchina che ho per arrivare il più in alto possibile e superare la Ferrari che ha avuto un aggiornamento questa settimana. E’ stata una lotta, una gara infernale nel tentativo di segnare il maggior numero di punti per la squadra. So quanto sia importante per tutti sullo sfondo, ma è dura in weekend come questo“. Parole, quelle di Hamilton, tipiche di chi fa tutt’altro che divertirsi guidando una vettura problematica come W14.
Lewis, a corredo di quanto appena riportato, ha ammesso che, da un anno all’altro, il comportamento del mezzo non è poi così migliorato: “Dal punto di vista del feeling ho le stesse sensazione dell’anno scorso: la macchina rimbalza e scivola. Quindi è dura visto quanto lavoro abbiamo fatto per progredire senza avvicinarci alla vetta”.
Mercedes: Lewis Hamilton in veste di suggeritore tecnico
Dopo due anni di F1 di nuova generazione Mercedes non può permettersi di sbagliare la terza macchina di fila. E Hamilton vuole accertarsi che ciò non accada. E pare tale motivo pare che il sette volte iridato abbiamo messo in agenda una serie di visite a Brackley per supervisionare lo sviluppo della W15.
In un’intervista recente rilasciata ai media inglesi, Hamilton ha riferito di sapere quali siano i mali che affliggono la Freccia Nera. Lewis non si veste da novello ingegnere ma cerca di mettere a disposizione del team l’esperienza accumulata in 17 anni di carriera trasferendo sensazioni di guida che siano utili ai progettisti.
Quando Lewis sarà in galleria del vento, cosa che dovrebbe accadere proprio in questa settimana, proverà a ribadire ai tecnici che non vuole più una vettura che manchi di carico aerodinamico al posteriore e che tenga il pilota sempre sul filo del rasoio provando a gestire un mezzo che, per la natura imprecisa del retrotreno, fa fatica a tenere nella giusta finestra gli pneumatici portandoli al degrado termico durante il giro.
In Mercedes sono consapevoli del fatto che sia giunta l’ora di apportare cambi radicali nella filosofia costruttiva dell’auto. Andrew Shovlin ha ribadito che lo staff tecnico sta pianificando importanti cambiamenti da cui derivano obiettivi molto ambiziosi. I progetti in cantiere sono diversi e si stanno vagliando tutte le soluzioni per superare una volta e per tutte le problematiche che hanno bloccato lo slancio delle ultime due vetture prodotte in quel di Brackley.
“I progetti sono in corso e non sono completi – ha spiegato Shovlin – Abbiamo alcune buone indicazioni per cercare di migliorarli. L’auto sarà diversa, abbiamo apportato molte modifiche, ma siamo ad una fase embrionale dello sviluppo per cui è presto per dire se abbiamo superato i problemi”.
“Lewis e George ci danno sempre feedback su quali sono i punti deboli. Sappiamo fondamentalmente che la macchina non ha abbastanza stabilità. Non hanno la fiducia per lanciarla in una curva ad alta velocità e siamo consapevoli che il posteriore scivola troppo”.
In Mercedes, dunque, sanno dove intervenire e hanno capito che non possono più aggrapparsi al concetto che avevano prima. La conoscenza dei difetti è il primo viatico per il superamento degli stessi. L’anno passato, di questi tempi, AMG non aveva compreso di star lavorando su un progetto sostanzialmente inefficace. Ora lo hanno capito anche grazie ai feedback di Hamilton che si sta lamentando di un baricentro troppo squilibrato che dovrà essere corretto con un telaio nuovo. Ecco perché quelli portati durante l’anno sono stati dei semplici palliativi.
La vera partita si gioca nella pausa invernale. Anzi, è già cominciata visto che, per ammissione di Toto Wolff, tutte le energie sono focalizzate sul progetto 2024 dalla cui riuscita dipenderanno le possibilità di Russell e di Hamilton di giocarsi il titolo iridato. Mercedes dovrà battere ogni pista, anche quella che porta alla “copia” delle soluzioni vincenti altrui:
“Dobbiamo guardare a quello che hanno fatto e andare in quella direzione, è la cosa giusta da fare. Credo fermamente che Mercedes possa fare lo stesso. Siamo sempre stati molto bravi ad aggiungere carico aerodinamico, ma il modo in cui lo facciamo con questa macchina, non funziona: la facciamo solo rimbalzare sempre di più“. Queste le parole espresse da Hamilton dopo il Gp del Giappone e che nei reparti progettazione di Brackley risuonano come un severo monito.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG