venerdì, Novembre 15, 2024

Mercedes/Red Bull: scaramucce mediatiche che nascondono tensioni più profonde

E’ da qualche mese che Red Bull e Mercedes non se le mandano a dire. Non è che prima i rapporti fossero idilliaci, ma negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una escalation mediatica apparentemente inspiegabile. Ma tutto accade per una ragione e di inintelligibile non c’è un bel niente.

Milton Keynes e Brackley si stanno sfidando su due piani più elevati. Sì, avete in indovinato. Al centro del dibattito, anzi nel mezzo del ring, ci sono le regole 2026. Tutto ciò che accade oggi a livello comunicativo è da leggersi in un contesto più ampio che riporta ad una lotta politica nella quale ognuno vuole imporre la propria visione. 

Mercedes “non riconosce” i record della Red Bull

Dopo il Gran Premio d’Italia le stilettate sono proseguite. L’oggetto del contendere è stata la qualità dei record che Red Bull sta segnando. Wolff, invitato virtualmente a togliersi il cappello dinnanzi alla striscia di trionfi dei rivali, si è rifiutato di farlo. “La nostra situazione era forse un po’ diversa perché avevamo due ragazzi che combattevano l’uno contro l’altro all’interno della squadra. Quei numeri sono per Wikipedia, nessuno li legge”, ha tagliato corto il manager viennese che salterà il Gp del Giappone (per un intervento chirurgico programmato al ginocchio, ndr) che potrebbe sancire il momento in cui nessun altro team può insidiare matematicamente le due RB19

Mercedes
Toto Wolff (Mercedes AMG) e Christian Horner (Oracle Red Bull Racing)

Wolff non ha inteso certo mancare di rispetto al gran lavoro fatto da Verstappen, il suo obiettivo è provocare Red Bull. Il passaggio successivo è eloquente in tal senso: “Per me questo tipo di conseguimento è completamente irrilevante. Lo era anche nei nostri bei giorni in Mercedes. Non so quante gare abbiamo vinto in totale o di fila. Non sapevo nemmeno che ci fosse un conteggio su quante gare di fila vinci. Quindi chiedermi un commento su questo risultato è difficile perché non ha mai avuto un ruolo nella mia vita. Ma il risultato stesso dimostra che un grande pilota in una grande macchina sta competendo ad un livello estremamente alto“.

Chris Horner, apprese le parole del collega-rivale, non ha voluto rilanciare cin ferocia in questa tenzone a distanza. Ma si è limitato a quanto segue: “Non voglio essere coinvolto nel commentare questo. Max sta battendo record e sta guidando a un livello incredibile. Non credo che ci sia nessuno al mondo in questo momento che possa battere Max Verstappen con questa macchina, questo è sicuro. Bisogna applaudire ciò che Max sta facendo in questo momento. Non dovremmo sminuire questo in alcun modo perché nello sport cose del genere accadono molto raramente”.


Red Bull – Mercedes: la partita si gioca sulle regole 2026

E ha ragione Horner a ribadirlo poiché simili conseguimenti sono merce assai rara che nel tempo diverrà autentica pietra miliare. Come lo sono stati gli otto titoli consecutivi della Mercedes. In ogni caso, le schermaglie sopra riportate celano qualcosa di più profondo. 

Cosa sta succedendo? Power unit e aerodinamica saranno le macroaree oggetto di profonda revisione normativa da parte dei legislatori del motorsport in chiave 2026. Se sul fronte motoristico ne sappiamo di più perché la definizione delle regole è a uno stadio più avanzato, più fumoso è l’orizzonte relativo alle norme che riguardano i principi aerodinamici. Si sa solo che l’obiettivo è quello di favorire l’ambito attivo per soddisfare l’abbassamento dei consumi aumentando l’efficienza generale del mezzo. Ma sul tramite ci sono ancora dubbi e perplessità che sono oggetto di round infuocati all’interno delle riunioni della F1 Commission

Red Bull
la power unit Red Bull che equipaggia le due RB19 durante la stagione 2023

Per sintetizzare all’estremo quanto sta accadendo sul versante motoristico lo stato dei fatti è il seguente: oggi l’MGU-K contribuisce con circa 160 cavalli alla potenza totale. Tra tre anni questa quota dovrebbe salire a 475 CV. Il Kers, insomma, diventerà preponderante visto che sarà abolito l’MGU-H. Il risparmio di peso sarà ampiamente coperto dall’aggravio determinato dalla crescita delle dimensioni dell’MGU-K. Si stima, dunque, che la PU possa avere una massa maggiore rispetto ad oggi. Non un bene. Serve quindi compensare in altri settori questa deriva verso l’aumento incontrollato del peso.  

Sulla capacità di erogare potenza si sta giocando l’acceso match tra Toto Wolff e Christian Horner che non se le mandano a dire usando come strumento per “offendere” il microfono e i taccuini della stampa accreditata. Il team principal della Red Bull aveva chiesto di rivedere l’apporto della parte elettrica riducendola di circa il 5-10%. Il timore del manager britannico è che l’ICE (internal combustion engine, ndr) possa diventare un generatore per ricaricare la batteria. Il problema potrebbe essere risolto aggiustando il rapporto tra la potenza elettrica e quella proveniente dalla sezione termica.

Proposta che Wolff nemmeno ha voluto sentire, rigettandola in maniera piuttosto perentoria: “Non accadrà, ci sono zero possibilità. Forse quello che lo spaventa [Horner] di più è che il loro programma del motore non sta procedendo come dovrebbe”.

La logica dice che un fondo di verità nelle accuse di Wolff potrebbe esserci perché Ford è nuova alla F1 dopo anni di esilio autoimposto e perché Red Bull, anche se sta crescendo con il supporto di Honda, non ha di certo alle spalle la struttura mastodontica che può mettere in campo Mercedes. Ma anche Ferrari (che sembra essere sulle posizioni della Stella a Tre Punte), Renault e Audi, con quest’ultima che intende fare sul serio fin da subito.

Red Bull
Lewis Hamilton (Mercedes AMG) segue Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) durante le qualifiche del Gp di Monaco 2023

Il regolamento motoristico 2026 è per sommi capi definito e sembra molto difficile che modifiche in corso possano arrivare. Red Bull, quindi, dovrà rimboccarsi le maniche con il supporto della Ford e superare le eventuali – ma non confermate – difficoltà.

Le scaramucce mediatiche tra Wolff e Horner sono e saranno un pepato corollario nell’avvicinamento al campionato 2026, quando i valori attuali potrebbero essere totalmente stravolti. Questo almeno è ciò che sperano i team inseguitori e soprattutto Liberty Media che tutto vorrebbe fuorché un nuovo soggetto dominante.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG F1, Oracle Red Bull Racing

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