Ancora una volta il team Mercedes, tramite l’abilissimo Toto Wolff (a proposito, in bocca al lupo per il piccolo intervento al ginocchio) dice una cosa, ma ne dice molte altre in realtà. Partiamo dalle dichiarazioni di assoluto buon senso del co-proprietario della scuderia di Brackley, rilasciate di recente a proposito del record Red Bull a Monza (vittorie consecutive) e poi ampliate alle ultime news relative al prossimo regolamento tecnico-sportivo (cambiarlo o non cambiarlo).
Afferma il nostro: “Se una squadra domina come ha fatto Max con la Red Bull allora è giusto così, non voglio fare come altri team principal che in passato hanno evocato modifiche al regolamento. Se si rispettano le normative, tecniche, sportive e finanziarie, dobbiamo solo dire ‘ben fatto’. Sta a noi recuperare il ritardo maturato nei loro confronti. Lo spettacolo segue lo sport, non il contrario. Non possiamo essere la WWE (World Wrestling Entertainment) e offrire anziché dei contenuti delle sceneggiate“.
Bene, bravo, bis. Anzi, novantadue minuti di applausi ininterrotti! Che poi, perfidamente le abbia fatte per colpire l’innominabile Horner (avete presente il tipino, quello dell’ormai virale video con la frase devastante: “Cambia la tua dannata macchina se non funziona”) è un’altra questione. Il sottinteso, o il non detto è: vedete, noi non siamo come loro, siamo migliori. Altre dichiarazioni, sempre nella stessa intervista, fanno capire meglio il focus del manager di estrazione austriaca:
“Abbiamo perso il campionato piloti 2021 per molte ragioni: una è stata la gara finale. Ma l’abbiamo perso anche perché i regolamenti sono stati adattati per ridurre il vantaggio che avevamo. Il 2020 è stato un anno super-dominante per noi. Penso che sia stata la migliore macchina che abbiamo mai avuto. E poi, verso la fine della stagione, hanno cambiato il regolamento diminuendo la lunghezza del fondo vettura. Queste norme avevano il chiaro intento di ribaltare i rapporti di forza in pista“.
Mercedes: le mirabolanti logiche di Toto Wolff
Ci si potrebbe ragionare e c’è certamente del vero in quanto afferma Toto. Difatti nelle prime gare del 2021 la Mercedes fu in palese difficoltà contro la Red Bull. Ma poi trovarono la quadra, ci furono i discussi incidenti che portarono via una marea di punti a Max, il finale rocambolesco etc etc. Tuttavia anche in Mercedes, in realtà, per quanto possibile hanno cercato di “cambiare il regolamento”. E talvolta ci sono riusciti. Il teatrino del mal di schiena di Hamilton del 2022 è ancora vivido fra noi.
Quello che a conti fatti poi portò al famigerato algoritmo, alla direttiva DT39 e alle nuove norme sul limite minimo di altezza dal suolo delle monoposto entrato in vigore dal campionato in corso. Non per fare dietrologia, ma pare plausibile che tale provvedimento fosse, anche, un maldestro tentativo di dare un contentino agli uomini della Mercedes da parte della Federazione Internazionale.
Fra gli appassionati più giovani, per ovvi motivi, un poco meno viene ricordato il pirelli-gate, cioè i mille chilometri di test illegali delle due W04 poco dopo il Gran Premio di Barcellona del 2013. Colti con le mani nella marmellata, poiché i test privati con vetture dell’anno in corso erano già assolutamente vietati, gli uomini della stella a tre punte se la cavarono con un buffetto (tolte alcune ore di test collettive per i rookie, i giovani piloti). Ma il dolo fu accertato. D’altronde sappiamo tutti che il regolamento 2014 fu un’opera sartoriale di Ross Brawn, cucita perfettamente su Mercedes.
E naturalmente fessi gli altri che accettarono e (Ferrari) sbagliarono completamente progetto con il geniale Tombazis (difatti la bislacca F14T tumulò le speranze di Maranello per molti anni). La FIA intervenne sola parzialmente nel 2017 (pneumatici) e poi, come ricorda il nostro Totone, nel 2021. Ma anche in questo caso ci sono non pochi particolari interessanti. Tipo la Ferrari che era sospettata di qualsiasi cosa: benzine al plutonio, parti dichiarate illegali in un batti-baleno e sensori messi ovunque sulle monoposto 2017-18, tanto che potevamo sentire in diretta i peti dei piloti.
Nel 2019 dopo le vittorie del dragster SF90 ci siamo beccati pure due anni di purgatorio (una “condanna” quasi senza precedenti) per una PU probabilmente irregolare (anche se mai definita tale dalla Fia). Insomma, come dire due pesi e due misure. Sto usando iperboli, ovviamente. Ma ci siamo capiti. Ora, probabilmente non c’entra niente, ma un video che sta diventando virale mostra Lapo Elkann, fratello del presidentissimo John e grande tifoso Ferrari, letteralmente “rimbalzato” da un addetto FIA verso i box, siamo a Monza, mentre un trafelato Gerard Berger cerca di far capire al zelante funzionario che non si tratta di una starlette qualsiasi.
Difatti, in quel caso i funzionari della F1 targata Liberty Media l’avrebbero fatto passare con tutti gli onori, ne siamo certi. Alla fine Lapo desiste. Perché cito questo video? Perché sembra quasi la rappresentazione “plastica” di quanto valga e di quanto sia percepita la Ferrari oggi nel Circus. Il resto mettetecelo voi.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Mercedes AMG F1 Team
sto svanito si è scordato che la TD39 l’ha fatta introdurre lui.