Ferrari ha fatto bene i compiti a casa. Il Cavallino Rampante si è presentato a Singapore senza i favori del pronostico. Eppure, al contrario di quanto si pensava, l’adattamento della SF-23 al tracciato di Marina Bay è stato davvero ottimo. Tutto l’opposto di Red Bull che ha sofferto tremendamente sotto vari aspetti. Tanti problemi in inserimento curva, sottosterzo e poi sovrasterzo, con una chiara incapacità di andare sul gas come gli avversari.
Il nostro focus sul team campione del mondo ha però messo in luce un aspetto importante: il bolidi di Milton Keynes hanno girato nella giornata di ieri con mappature motore più basse. Aspetto che oggi potrebbe fornire un buon vantaggio quando le rivoluzioni del propulsore Honda saliranno. Per il resto serve ancora tanto lavoro. Ma i tecnici capeggiati da Adrian Newey hanno dimostrato più volte la loro grande capacità di reazione.
Ferrari, dal suo canto, per il momento è parsa parecchio concentrata su se stessa. Una vettura che sul giro secco ha sciorinato davvero parecchia velocità. Unica pecca, problema endemico della rossa, l’amministrazione dei compound. Parliamo di un fattore che ovviamente ne limita la costanza di rendimento in configurazione high fuel. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, però, durante la notte è andato in onda un focus mirato proprio su questo tema, con l’obiettivo di minimizzare l’overheating al posteriore.
Ferrari SF-23: live Fp3 Singapore
Considerando quello che abbiamo visto ieri, al momento il target odierno della Ferrari è solo uno: conquistare la prima fila a Singapore. Oltre al prestigio di realizzare una doppietta in qualifica, infatti, l’importanza di partire davanti in questa pista è molta. Tuttavia per raggiungere l’anelito bramato dovranno arrivare determinate conferme nelle Fp3. Ma lo scenario si complica tremendamente tenendo presente le condizioni meteo
Un discreto acquazzone si è abbattuto su Marina Bay in mattinata, contesto che come è facile prevedere su di un tracciato del genere è capace di azzerare diversi valori. Queste le condizioni meteo attuali (nono piove) quando manca una mezzora circa al semaforo verde della terza sessione di prove libere: 30,5°C la temperatura dell’aria, 36,2°C quella dell’asfalto. Umidità al 69%, 2.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud est.
I ferraristi sono già a bordo delle proprie vetture. Sono in corso le ultime raccomandazione dopo aver eseguito i controlli alla vettura. Il tracciato “verde” complicherà le cose. Per questo non sarà semplice il primo approccio. Consultata per l’ultima colta la telemetria, i “due Carlo” si apprestano ad abbandonare la pitlane. Tutto e pronto, si attende solo il semaforo verde e l’azione in pista.
Come ha sottolineato ieri nelle Fp2 Leclerc, l’importanza di non stressare mescole nell’outlap è fondamentale qui a Marina Bay. Aspetto che viene tenuto presente anche oggi. Ambedue le rosse scendono in pista per questo primo run con un set di Pirelli a banda gialla. Cambio settato come sempre su “Gx position 3“, buona la track position. Mode race e si parte per il giro lanciato.
Le due SF-23 mostrano un’impostazione che non si discosta dal recente passato. Un anteriore solido e tanta trazione. Qualche correzione di troppo dovuta ancora alla pista green e un leggero sottosterzo. Si procede ora con un sigle cool passando a Engine 1 per la prossima tornata. Curva 1, 10, 16 e 17 dove Sainz ha fatto meglio di Leclerc, questo il messaggio via radio di Adami.
Si adotta una particolare mappatura sulla SOC per caricare al massimo il pacco batterie. Lo spagnolo sembra più comodo al momento, tanto che il monegasco alza il piede nel su secondo intento per una sbavatura nel T1. Carlos invece chiude il giro marcando un buon cronometro e chiede un doble cool. Il muretto però gli suggerisce che un passaggi si raffreddamento gomme è sufficiente. Nel mentre l’altro ferrarista torna a spingere.
Leclerc continua a perdere tempo rispetto al teammate in determinate zone del tracciato. Parliamo di curva 9, 14,16, 17 e 18. Marcos fornisce una pletora di consigli su ripartizione di frenata, differenziale a centro curva, e velocità minime da alzare. Stessa cosa per Sainz. Dopo aver assimilato le informazioni le SF-23 ripartono. Il monegasco aggiusta il tiro e finalmente chiude una tornata pulita. Gli viene chiesto cosa preferisce fare e lui chiede un giro ulteriore.
Nel frattempo anche il madrileño torna a spingere. La sua prestazione è molto solida, tanto che preferisce tornare ai box. Rispetto al compagno di garage riesce a massimizzare il rendimento dal secondo settore in poi. Una handling attento che al momento sta pagando. Per questa ragione Leclerc chiede un cambio di carico sviluppabile all’avantreno per bilanciare meglio la vettura: “minus 4”.
La numero 16 pare soffrire maggiormente di sottosterzo, fattore che rende difficile prendere l’apice di alcune curve. Vediamo se le recenti modifiche cambieranno qualcosa in tal senso. Charles ha solamente “saggiato” le doti della rossa dopo il re-balance per poi tornare in pit lane. nessun commento via radio. L’impressione è che il monegasco tenda un po’ a strafare con una guida un pelo troppo nervosa. Probabilmente sta cercando i limiti della pista per poi unire tutti settori con l’aiuto dell’extra grip della Soft.
Non è da escludere che tra le due Ferrari ci siano una differenza di assetto per capire al meglio la strada migliore. Test che normalmente i fanno per poi confrontare vantaggi e svantaggi alla telemetria. Le vetture di Maranello sono ora a riposo, nell’attesa di passare alla prossima fase di lavoro. All’interno del garage si confabula e poco dopo ancora pista. Sainz abbandona la corsia box con un treno di scrub Medium.
Si procede con la simulazione passo gara con alto quantitativo di benzina a bordo pertanto, lasciando un’eventuale ultimo run su Soft per il giro secco con pista più gommata. Dopo un giro Adami chiede di tenere sotto controllo la vettura per gestire le temperature e, eventualmente, realizzare del lift and coast se necessario. In assetto gara le rosse mostrano un buon bilanciamento, anche se a quanto pare la benzina a bordo non sembra essere molta.
Parliamo di 4 tornate consecutive per poi realizzare un push in lap. Il muretto Ferrari ha cercato di testare la messa a punto della vettura con più carburante, per capire il comportamento della rossa. Un programma particolare dove le SF-23 hanno spinto al massimo che sottolinea lo studio mirato al degrado in base al setup. Per questa ultima parte delle Fp3 i ferraristi testano le Soft, come anticipato. Si tratta di capire come reagiranno le rosse con queste coperture.
Si cura in maniera particolare il warm up, per centrare al meglio la finestra di funzionamento delle Pirelli a banda rossa. Si passa alla mode push e si parte. Scodata di Leclerc in curva 2 deleteria per il crono, ulteriormente aggradato dal traffico tanto che, il monegasco, decide di alzare il piede. Sainz più comodo sebbene come sottolinei lui stesso in radio non è riuscito a massimizzare la tornata specie nel T3. Charles si lancia nuovamente, mentre Carlos effettua un cool down mentre ascolta qualche suggerimento su curva 5 inerente alla brake release.
Si conferma come la numero 16 sembra faticare di più a chiudere un giro pulito. Due decimi persi sul compagno solo in curva 14, uno in curva 16. Marcos chiede un possibile flap adjust che non arriva. Così si decide di raffreddare le gomme per due passaggio per poi andare sull’ultimo corno della sessione. Carlos tornare a spingere lamentandosi del traffico, per questo rallenta, prende un po’ di spazio e prepara l’ultimo assalto a Singapore come il compagno.
Xavi consiglia più velocità alla dieci senza esagerare, però, per non innescare il sottosterzo. Leclerc accetta la sfida e torna all’azione. Tuttavia la foga continua ad attanagliarlo e ancora una volta alza il piede nel T2. Peccato perché il primo settore era “purple”. Sebbene abbiamo ancora il tempo per attaccare il crono prima della bandiera a scacchi alza nuovamente il piede. Il monegasco ha tanto potenziale ma oggi non è riuscito ad esprimerlo.
In ultima istanza un breve resoconto sulla sessione. Sul giro secco la Ferrari sembra poter lottare al vertice. Questa la sensazione alla fine delle Fp3. Carlos più in palla in questo senso, come spesso succede più pulito nelle sue traiettorie. Per quanto concerne le prove high fuel, i riferimenti cronometrici servono a poco, in quanto sono stati realizzati con meno benzina a bordo del solito.
L’obbiettivo, come detto, mirava a racimolare dati utili in merito al setup da utilizzare per gestire il degrado. Le prossime due ore e mezza saranno cruciali questo senso, per effettuare, se considerati necessari, gli ultimi ritocchi sulle due SF-23.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari