Dopo una prima sessione di prove libere in cui la Red Bull RB19 di Max Verstappen ha palesato qualche difficoltà nelle staccate più dure del circuito di Monza (Prima Variante e Roggia, ndr) bisogna capire se il lavoro fatto con i dati acquisiti ed analizzati ha dato i sui frutti. Sessione importante, questa, poiché si testeranno compound diversi dalla hard che è stata grande protagonista nella ora di apertura del weekend del GP d’Italia.
Ricordiamo che Gren Premio di Monaza rappresenta il ritorno del meccanismo dell’Alternative Tyre Allocation che ha debuttato in Ungheria. Il numero limitato di treni a disposizione (nove in luogo dei canonici undici) ha avuto risvolti sul questo primo turno di libere e potrebbe averne anche sul secondo.
Andiamo ad osservare, prima di calarci nell’abitacolo della vettura n°1, le condizioni in cui si è svolta la seduta poderiana:
Temperatura aria: 26°C
Temperatura asfalto: 36°C
Vento: 2 km/h da Sud
Gp Italia 2023/Analisi on board Fp2 Red Bull
La sessione si avvia immediatamente per Verstappen che, con lo pneumatico a banda gialla, non perde tempo a mordere l’asfalto. Track position e comunicazioni radio di routine per valutare il funzionamento dei sistemi nel primo assaggio della pista.
Il programma del team di Milton Keynes non devia da solito, ma il run d’esordio si è interrotto immediatamente: la vettura di Stroll si pianta nel rettilineo che raccorda la Variante Ascari e la Parabolica. Sulla AMR23 si blocca il cambio in ottava marcia. Il canadese non può che parcheggiare in attesa che i mezzi di servizio ripristinino lo scenario.
La sessione riparte dopo pochi minuti. I commissari italiani sono come al solito solerti. Max è in pista con lo stesso treno di gomme usato per il primo giro. L’olandese, come succede nelle fasi iniziali del lavoro, alterna in maniera precisa giri push e tornate di cool down necessarie a ricaricare i sistemi. In questa sezione di libere deve esserci qualche problema alla radio visto che si ascolta il segnale aprirsi ma senza che vengano prodotti suoni comprensibili. Max lavora al “buio” ben conscio di cosa deve fare.
L’assenza di comunicazioni non ci aiuta a capire su cosa sta lavorando Red Bull. In ogni caso è sembrato un run non troppo spinto quello dell’olandese che ritorna ai box dopo cinque passaggi. Da un’occhiata esterna alla RB19 si nota che Verstappen ha scelto la configurazione meno carica che era stata usata al mattino da Perez.
A metà sessione Max riprende la pista con un treno di gomme soft. Un momento importante per l’olandese che vuole saggiare la forza della sua vettura a serbatoi scarichi e con l’extra grip del compound C5, il più morbido della gamma Pirelli. Il primo assalto, che vale la P3 temporanea, non è dei migliori poiché Max incontra un traffico da orario di punta nel T2. Alla fine del giro chiede di poterne fare un altro, Lambiase non accorda il permesso affermando che si tratta di libere. La vettura torna ai box con un Verstappen contrariato. Un animale da corsa che vuole eccellere in ogni singola sessione.
Per gli ultimi quindici minuti di attività Max è sul tracciato con gomma media C4. Mini simulazione passo gara per l’olandese. Come al solito ne osserviamo la progressione grazie alla tabella in basso.
Out lap | |
1 | 1.25.807 |
2 | 1.25.733 |
3 | 1.25.286 |
4 | RED FLAG |
In lap | |
Out lap | |
5 | 1.25.336 |
6 | 1.26.075 |
In lap |
La simulazione viene interrotta dopo soli tre giri per l’uscita di pista di Sergio Perez che la perde alla Parabolica per un errore piuttosto banale. Il messicano mette le ruote esterne in fallo toccando la ghiaia. La vettura scarta senza possibilità di controllo e tocca le barriere col retrotreno. L’impatto è blando ma la macchina resta nella ghiaia.
La pit lane si apre per un paio di minuti di attività. Nulla che possa far proseguire il programma di simulazione passo gara. Max è in pista con lo stesso treno di medium per metter in fila un altro paio di giri. Ma il traffico è molto intenso e i riscontri cronometrici non sono in linea con quelli visti nella progressione precedente.
La sessione è stata poco decifrabile. Sul giro singolo il traffico non ha fatto apprezzare il vero potenziale nelle corde dell’olandese; sul passo è emersa la solita Red Bull consistente, ma lo stint è stato troppo breve per trarre conclusioni definive. Le Fp3 (ore 12:30) assumeranno una volenza fondamentale per capire se la creatura di Adrian Newey sarà ancora una volta l’incontrastata dominatrice.
Ecco i risultati della sessione:
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing