Ferrari ci crede. D’altronde perché non dovrebbe? Puntare al massimo è sempre la scelta giusta, sebbene alla fine un’altra scuderia sia mostri capace di fare meglio. Ovviamente parliamo di Red Bull, abile nel costruire una vettura di F1 davvero strepitosa che si adatta a qualsiasi pista. Ma il team di Maranello non ha nulla da perdere. Cerca una vittoria di tappa o per lo meno tanta soddisfazione all’interno di una campagna agonistica, la 2023, dove ancora una volta e costretta a riempire gli occhi di trionfi altrui.
Il venerdì della Ferrari è andato oltre le più rosee aspettativa. Prima di tutto dobbiamo sottolineare che per una volta, evitando facili proclami, il lavoro svolto a casa in avvicinamento al fine settimana di gara è parso davvero buono. In GES lo studio simulativo ha prodotto una messa a punto genuina e fattuale, corretta dopo il primo run nelle Fp1 per massimizzare la configurazione.
Abbiamo già sviscerato le questioni tecniche tramite le nostre consuete analisi. Campo congetturale dove si conferma la bontà del lavoro svolto attraverso i dati. La squadra di Milton Keynes resta la favorita. Non ricordalo sarebbe stupido. Tuttavia, considerando la stabilità della piattaforma aerodinamica delle SF-23, la buona solidità sul passo gara e la grande potenza della quale dispone il propulsore 066/10 che aspetta di essere “liberata”, sognare una prima fila e perchè no una pole non sembra una chimera.
Senza ombra di dubbio per continuare a nutrire tale anelito le Fp3 saranno cruciali. Il Cavallino Rampante ha individuato le aeree migliorative che oggi, a partire dalle 12.30, andrà ad attenzionare con molta cura per continuare a precorrere la curva di apprendimento in merito alla messa a punto. La massima concentrazione fa presenza nel tentativo di regalare un sogno alla marea rossa, giunta in massa per supportare i propri beniamini nel week end italiano.
Ferrari: gli ultimi dettagli tecnici per non smettere di sognare
I due “Carlo” stanno dando il massimo. Come anticipato nell’analisi on board però, tra i ferraristi è stato Leclerc ha sofrire in parte l’adattamento alla sua monoposto. Lo stile di guida sempre molto aggressivo del monegasco non è stato all’altezza di quello del compagno. In linea generale Charles non è riuscito a trovare i punti di riferimento corretti, soprattutto dal secondo settore in avanti. Frutto di una diversa direzione sul setup.
La precisa impostazione aero meccanica della SF-23 è valida. Su questo nessun dubbio. Lo ha dimostrato Sainz che al volante della numero 55 ha sciorinato molta sicurezza e una certa facilità di guida proponendo un handling davvero buono. Da questo punto deve ripartire il pilota di Monaco, consapevole che parte del potenziale ancora inespresso sul giro push abita nelle sue mani.
Per quanto concerne le simulazioni high fuel la confidenza di Leclerc con la rossa si è mostrata senz’altro superiore. Benchè le prove con alto quantitativo di carburante a bordo siano state bruscamente interrotte dalla bandiera rossa, l’ex Alfa Romeo si è descritto piacevolmente sorpreso dal comportamento della rossa e come da lui stesso dichiarato a margine delle Fp2, sa bene cosa fare per ottenere le stesse sensazioni anche sul giro secco.
Carlos si è lasciato prendere dall’entusiasmo. Del resto non sembra poi cosi difficile nella splendida cornice monzese. Le caratteristiche uniche del tempio della velocità sembrano esaltare le qualità della SF-23 e lo spagnolo, come abbiamo potuto vedere, non ha perso l’occasione per massimizzare forze ed energie in campo. Con poca benzina la monoposto dell’iberico si è piazzata in cima alla classifica dei tempi nelle Fp2. Tornata nella quale, analizzando il rendimento, il madrileño avrebbe addirittura potuto fare meglio.
Ma secondo Sainz i veri margini di miglioramento risiedono nel ritmo sviluppabile sui long run. Su questo punto il ferrarista lavorerà sodo quest’oggi, con l’obiettivo di ottimizzare la produttività della sua Ferrari e continuare ad alimentare un desiderio tanto bramato. Centrare l’anelito resta complicato. Lo sappiamo bene. Ma l’approccio, senza ombra di dubbio, mira al raggiungimento del target prefissato.
Immagini: Scuderia Ferrari