Il 2023 della Ferrari, oltre ad essere stato caratterizzato da prestazioni non all’altezza delle attese, si è contraddistinto per una sorta di duello mediatico che vedrebbe contrapposti Carlos Sainz e Charles Leclerc. Ma nessun conflitto è in corso. I due vanno d’amore e d’accordo e se qualche volta, in pista, emerge qualche tensione è per una normale dinamica che vede due piloti competitivi sfidarsi per obiettivi comuni.
La diversa percezione sul futuro dei due Carlo ha polarizzato le visioni delle rispettive aree di riferimento. Charles sembra più prossimo al rinnovo, Carlos ha fretta e proprio questa cosa alimenta voci di un addio possibile. Queste dinamiche, che esulano dal rapporto che i due hanno, vengono troppo spesso utilizzate per narrare di un quadro non sereno. Cosa che non corrisponde affatto a vero.
Volendo essere cinici e forse un po’ sopra le righe, Leclerc e Sainz sono stati vittima della Ferrari. Prendete questa affermazione per quella che è: una provocazione. Ma con basi solide. La F1-75, prima, e la SF-23, poi, dovevano essere le auto del riscatto; i mezzi che permettevano ai piloti di giocarsela con chiunque per vincere il titolo iridato.
Le cose sono purtroppo note: la vettura 2022, dopo la grande illusione iniziale, ha proceduto quasi in retromarcia chiudendo lontanissima dalla RB18; la monoposto attuale è partita peggio di quanto aveva fatto la sorella maggiore dimostrandosi sin da subito inabile a produrre prestazioni di rilievo.
Ferrari: Montezemolo “solleva” Leclerc e Sainz
I responsabili dei problemi della Ferrari sono da ricercare ovunque tranne che tra i due piloti. Questa è più o meno l’idea che ha espresso Luca Cordero di Montezemolo, uno che l’ambiente rosso lo conosce piuttosto bene. “Penso che l’ultimo problema per la Ferrari oggi siano i piloti: si tratta della macchina. Anche io non voglio vedere una Ferrari contenta di un terzo posto, che considero una sconfitta”.
“Preferirei vederla conquistare vere vittorie con una vettura capace di lottare per il titolo fino all’ultima gara”. Queste le osservazioni del manager espresse al Festival dello Sport organizzato da La Gazzetta dello Sport.
In effetti è davvero difficile dar torto all’ex presidente del Cavallino Rampante . E’ impensabile che l’ultimo anello della filiera tecnica di un team, i piloti per l’appunto, siano i colpevoli della situazione attuale. Specie se i due suddetti si chiamano Carlos Sainz e Charles Leclerc. Le responsabilità vanno ricercate altrove.
Ossia in un team che sta affrontando una fase di ristrutturazione profonda dopo l’allontanamento di Mattia Binotto a cui è succeduto Frédéric Vasseur che, lentamente ma con perseveranza, sta imponendo e cesellando il suo metodo operativo. Cosa che richiede tempo e pazienza.
Il primo risultato tangibile della cura dell’ex Sauber è il progresso che la vettura è riuscita a fare nel corso dell’anno. Nulla che possa far gridare al miracolo, ma va registrato che la Ferrari, una volta tanto, non arretra in corso d’opera e invece solidifica le sue prestazioni. Un segnale da cogliere con favore in vista dell’anno prossimo: la capacità di incrementare le prestazioni in corsa è un fattore determinante della F1 attuale. Lo dimostra la McLaren con la sua progressione che è diventata oggetto di studio per la concorrenza.
Per il futuro, la Ferrari, oltre a superare le problematiche che l’hanno condizionata, deve sviluppare una mentalità diversa che la porti a tornare ad essere ambiziosa come accadeva nel “regno Montezemolo”. Oggi sembra che lottare per un terzo posto sia qualcosa di prestigioso, ma non è così. Gli uomini Di Maranello devono ripensare a se stessi diventando più esigenti ed aggressivi “Non mi piace dove si trova oggi la Ferrari”, ha tuonato il dirigente che auspica una virata sin dalla prossima stagione.
Ferrari deve finalmente produrre un mezzo che sia all’altezza delle doti di pilotaggio dei suoi conducenti. “Non mi piace esultare per un terzo posto, che per me era una sconfitta”. Questa affermazione di Montezemolo, dura ma realistica, spiega che è necessario un cambio di mentalità. Cosa alla quale Vasseur sta provvedendo nei suoi tempi e con i suoi modi. Anche da questo genere di dinamiche passeranno i successi futuri della Ferrari. E la parabola della Red Bull, con la sua fame di vittorie mai sazia, lo spiega con chiarezza.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari