L’America per dimenticare il Qatar. Questa potrebbe essere la massima che accompagna la Ferrari nelle prossime gare. Austin, Città del Messico, San Paolo, Las Vegas prima di ritornare in Medioriente per la tappa conclusiva di Abu Dhabi. Una cinquina di gran premi in cui Maranello è chiamata a rintuzzare gli attacchi che arrivano da dietro, leggasi McLaren, e a provare a raggiungere la Mercedes in seconda piazza.
Il Cavallino Rampante è concentrato sul triple header che scatta con le libere di domani e si conclude in Brasile. Tre gran premi nei quali si delineerà solido il destino degli uomini in rosso. Il Circuit of the Americas, per la SF-23, non dovrebbe essere ostico come Losail, ma presenta comunque delle trappole che bisognerà provare a dribblare.
La vettura italiana non può mutare le sue caratteristiche che la vedono soffrire nei cambi di direzione all’interno di curve rapide in appoggio. E al COTA lo spauracchio si chiama primo settore. Da Curva 2 a Curva 10 è un susseguirsi di cambi di direzione ad alta velocità che potrebbero creare delle difficoltà a un mezzo che, pur migliorato durante l’anno, non ha potuto eradicare i difetti di base che condizionano l’operato di Carlos Sainz e di Charles Leclerc.
Ferrari punta sulla PU per battere Mercedes
Sulla carta, dunque, Red Bull e McLaren partiranno avvantaggiate. I tecnici del Cavallino Rampante dovranno provare a minimizzare le difficoltà puntando su un setup abbastanza carico proprio per non mal figurare nel T1. Superata questa sezione la vettura dovrebbe poter contare sui pezzi forti del repertorio: trazione e potenza della power unit che, supportata dal sistema ibrido dotato del nuovo software entrato in azione a settembre, potrebbero avvantaggiare la SF-23 nei confronti della Mercedes.
Il riferimento alle vetture anglotedesche è necessario perché, come sottolineato in apertura, la partita si gioca con le W14 che da Austin si aspettano un pizzico di sofferenza stante le caratteristiche di una pista che non dovrebbe essere amica come quella qatariota.
A Brackley è stata una vigilia febbrile visto che si è definito ed approntato un nuovo fondo che dovrebbe servire, contestualmente, per migliorare leggermente le performance attuali ma soprattutto per definire una linea di sviluppo in vista del 2024, anno in cui saranno del tutto accantonati i retaggi del concept slim che ancora si osservano dopo la rivoluzione tecnica di Montecarlo.
In un campionato che finora, alle spalle della Red Bull mattatrice, è stato un’ode all’incertezza, assisteremo con ogni probabilità all’ennesimo rimescolamento di valori dal quale la Ferrari vuole uscire vincente per raggiungere l’obiettivo minimo che è la seconda casella iridata.
“Ci attende una tripletta di gran premi molto impegnativa”, ha spiegato Frédéric Vasseur in arrivo in terra statunitense. “Saranno cinque gare in tre settimane considerando anche le Sprint. Squadra e piloti sono dunque chiamati a mantenere altissimo il livello di concentrazione per massimizzare le opportunità che si presenteranno”.
“Veniamo da una gara nella quale abbiamo pagato a caro prezzo un problema di affidabilità sulla SF-23 di Carlos e abbiamo lavorato per fare in modo che situazioni simili non ci impediscano più di schierare al via entrambe le vetture”, ha proseguito il dirigente di Draveil. Proprio per ovviare ad altri problemi di affidabilità evitando un calo di prestazioni, in Ferrari utilizzeranno i propulsori con chilometraggio più ridotto. Una scelta fatta per ottimizzare le performance e la tenuta. Con questo stratagemma si conta di battere le Frecce Nere e magari di giocarsela con le MCL60.
Vasseur è stato chiaro nella parte conclusiva delle sue brevi dichiarazioni: “Dobbiamo tornare al livello che abbiamo dimostrato di possedere a Singapore e in Giappone, perché solo così possiamo ottimizzare la performance del nostro pacchetto e mettere Charles e Carlos in condizione di dare il massimo”.
Assumerà una valenza decisiva l’unico turno di libere di domani visto che il weekend sprint rende tutto più rapido. Proprio per questo a Maranello gli uomini del comparto simulativo hanno fatto gli straordinari per definire un assetto che la pista deve confermare immediatamente. Non avere novità di rilievo per la vettura, date le circostanze, può rappresentare un piccolo vantaggio strategico rispetto a chi, vedasi Mercedes, impegnerà non solo l’ora delle Fp1 ma anche i turni ufficiali ad accumulare dati per sovrapporli con quelli già in possesso.
Ci sono piccoli elementi che generano fiducia nella corsa al secondo posto. Ferrari deve essere perfetta in ogni ambito in un weekend dalle temperature elevatissime che potrebbero dare qualche grattacapo nella gestione degli pneumatici che Pirelli, per l’occasione, ha portato nella sua gamma mediana: C2, C3 e C4. E in quest’ambito la SF-23 non è sempre stata un’eccellenza…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari