sabato, Novembre 2, 2024

Ferrari: il “supporto” mediatico spagnolo che può ostacolare il rinnovo

Quando i motori sono spenti per le fisiologiche pause tra un gran premio e l’altro sono i media spagnoli che ci aiutano a colmare i buchi informativi. Dalla terra di Goya, Picasso, Dalì e altri illustri artisti giungono notizie ad arte confezionate che di certo non contribuiscono a tenere sereno il clima in Ferrari. Non che Maranello sia attraversata da tensioni particolari in questa fase, ma si parla sempre di una realtà sovraesposta che di tanto in tanto viene coinvolta, suo malgrado, in voci destabilizzanti che sembrano essere introdotte per interessi particolaristici.

Come avrete potuto intuire, l’argomento è quello che riconduce al rinnovo contrattuale dei piloti. Anzi, di uno in particolare: quello di Carlos Sainz. Il madrileno non ne hai mai fatto mistero in diverse pubbliche uscite: Ferrari è la priorità ma la partita deve chiudersi prima che inizi il mondiale 2024. Carlos è alla ricerca della stabilità e soprattutto della serenità mentale: se deve correre da dimissionario promesso sposo ad un’altra scuderia intende saperlo. E magari evitarlo.

Preferisco iniziare una stagione sapendo già dove sarò l’anno successivo. Il mio obiettivo è quello di arrivare al campionato 2024 senza alcuna preoccupazione e con un contratto per il futuro già firmato”, aveva riferito qualche tempo fa l’iberico.

Ferrari
Un Frederic Vasseur scatenato fa la doccia a Carlos Sainz sul podio di Singapore edizione 2023 festeggiando la vittoria Ferrari

Ferrari: Sainz e Vasseur sono su due piani temporali diversi

Per ora, nella Gestione Sportiva diretta da Frédéric Vasseur, ci sono altre priorità. Non che la definizione dei legami con i due Carlo sia una marginale facezia, un fastidio da rinviare a data da destinarsi, ma l’ulteriore anno di legame, nella testa del manager di Draveil, è una garanzia sufficiente per non sollevare la questione ora che le priorità sono altre. Tra queste, ovviamente, la (ri)strutturazione dell’organigramma tecnico che deve creare la monoposto chiamata a riscattare anni di delusioni e a rispondere alle attese che si erano fatte pressanti con l’avvento della “next gen”. 

Mettendo sul piatto le cose si evince quanto quest’ultimo elemento sia molto più stringente rispetto alla necessità di chiudere dei contratti per i quali c’è tempo. Ma Carlos e il suo entourage hanno le smanie. Forse perché hanno capito che Leclerc è più avanti nelle contrattazioni come ha fatto intendere egli stesso nelle continue dichiarazioni d’amore verso il Cavallino Rampante.  

Ecco che l’ex McLaren ha preso a guardarsi intorno da un po’. Con circospezione, senza affondare, ma tenendo i radar ben accesi e funzionanti. Sainz, è questa la verità, sente l’esigenza di ritenersi protagonista in un team ambizioso. Da qui gli abboccamenti con Audi che vorrebbe creare una struttura nuova intorno a chi ha centinaia di gare sulle spalle, possiede una certa cifra tecnica e porta in dote la voglia di mettersi in gioco in un progetto credibile ma pur sempre nascente. Le due necessità potrebbero quindi incontrarsi a metà strada.

Volkswagen, per l’ingresso in F1, ha puntato su una realtà di fascia media che si lascia condurre per mano. Non a caso Andreas Seidl è stato nominato amministratore delegato. Qualcosa di più potente di un semplice team principal. L’ex McLaren, da Woking, ha portato anche James Kay che già sta lavorando per creare un’equipe più solida di quella che oggi opera a Hinwil

In questa fase, Audi sta definendo il proprio propulsore ma, contestualmente, insieme ai vertici sportivi della Sauber, sta ragionando sulla line-up piloti del futuro. Se il contratto di Zhou Guanyu scade a fine 2024 dopo il rinnovo arrivato nelle scorse settimane, quello di Valtteri Bottas decade proprio a fine 2025. Carlos Sainz starebbe puntando ad uno di quei due sedili, magari anticipando di un anno la rivoluzione tecnica del 2026 per calarsi in una stagione di apprendistato sul campo.

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Vengono tolti i veli dalla show car con la livrea Audi. Gp Belgio 2022

Un paio di mesi fa era girata la voce secondo cui Sainz aveva siglato un precontratto con Sauber-Audi. Questo tipo di intesa non è vincolante e sarebbe solo una forma di opzione che le parti sottoscrivono per avere una prelazione reciproca se altre trattative non andassero in porto. In soldoni, se le negoziazioni con la Ferrari per il rinnovo fallissero, Carlos avrebbe la strada spianata verso la Svizzera.


Ferrari: a Sainz converrebbe vestire ancora il rosso

A 29 anni, dunque, il madrileno è alla ricerca di stabilità di lungo periodo. Se la Ferrari la potrà garantire, insieme ad un ruolo almeno paritario in seno alla squadra, allora ci si potrà sedere a tavolino per discutere concretamente il prolungamento dell’intesa. Questi dubbi serpeggerebbero nella testa dell’ex Toro Rosso e che, secondo i media spagnoli, starebbero facendo vacillare le certezze del pilota. Audi non sarebbe la sola opzione secondo El Nacional che reputa il futuro di Sainz in Ferrari sempre più incerto.

Il pilota madrileno in scadenza di contratto con la scuderia italiana nel 2024 – si legge sulle colonne della testata – si sente ignorato rispetto a Charles Leclerc. È chiaro che Sainz continuerà a lavorare in Ferrari solo se Leclerc se ne andrà, cosa che sembra complicata. Per questo non avrà altra scelta che andarsene”.

Se Audi potrebbe sembrare una scelta frutto di reciproci interessi, quindi idea meno congetturale, le voci che arrivano dalla Spagna sono onestamente meno credibili. Una porterebbe alla Alpine in cui Esteban Ocon e Pierre Gasly non si stanno supportando molto all’interno del team. Ma l’equipe transalpina sembra tutt’altro che quell’atollo sicuro in cui provare a vincere qualcosa stante le difficoltà tecniche, i continui cambi di gestione e un futuro di medio periodo piuttosto incerto. 

L’altra suggestione porterebbe alla McLaren dove Carlos sarebbe un “cavallo di ritorno”. Se Oscar Piastri è stato blindato fino al 2026, la posizione di Lando Norris è più complessa: il driver di Bristol ha il contratto in scadenza nel 2025 e non è un mistero che sia nel mirino della Red Bull. Semmai dovesse concretizzarsi un passaggio comunque difficile perché Milton Keynes non vuole rinunciare al suo modello ad una punta, Carlos potrebbe effettivamente immaginare di far ritorno a Woking. Ma in questo caso non sarebbe di certo prima guida accanto ad un Piastri che sarebbe ulteriormente cresciuto dopo una stagione di debutto davvero da incorniciare. 

Ferrari
lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari), Gp Qatar 2023

Da quanto emerso in queste righe si evince che la soluzione più conveniente per il figlio d’arte sarebbe proprio quella di permanere in Ferrari. Bisognerebbe avere solo un attimo di pazienza perché Vasseur vorrebbe andare avanti con questa line-up. Ancora, la storica scuderia italiana ha tutte le carte in regola per diventare, nel breve, un soggetto spendibile per la vittoria di titoli iridati. Cosa che né Audi Alpine potrebbero garantire e che forse potrebbe realizzare solo McLaren se lo slancio mostrato dal Gp d’Austria ad oggi non si smorza. 

Va anche detto che Sainz non può controllare i media del suo paese e che forse è vittima del loro spirito di partigianeria. Un atteggiamento comprensibile ma che dovrebbe essere più connaturato al tifoso che al professionista della comunicazione. Questi slanci, alla lunga, potrebbero danneggiare proprio l’iberico che tutto ottiene fuorché un clima congeniale ad un tavolo contrattuale.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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