Il punto non è capire il problema tecnico per il quale Ferrari sia incappata nell’ennesimo problema di affidabilità in Qatar. Risulta infatti decisamente più interessante, almeno per i nostri occhi esterni, ricordare che tali scenari si ripetono ciclicamente. L’articolo potrebbe finire pure qui sottolineando un fatto: qualunque sia la motivazione che ha lasciato a piedi Sainz, non conta tanto quanto un altro aspetto ben più grave per un team di F1 così importante e glorioso.
Il serbatoio trasudava? Aveva caldo? Era vecchio? Il cordolo l’ha scassato? I meccanici hanno montato a cavolo in contenitore della benzina? Il produttore ATL ha consigliato male il suo utilizzo oppure i meccanici non hanno seguito i dettami della ditta che ha prodotto il serbatoio e le sue componenti? Ma chi se ne frega, in fine di conti. Tutte domande interessanti per tecnici e ingegneri ma non per il pubblico privato dalla sua gara. Sì perchè lo spagnolo della rossa è rimasto a piedi.
Sconsolato, Carlos è stato costretto ad osservare la corsa “comodamente” seduto all’interno del garage. Non una bella vicenda per chi, come un qualsiasi pilota di F1, ha la competizione nel sangue. E allora dai, siamo sinceri: se queste cose continuano a succedere in Ferrari, non importa come e perchè, la ragione alla base resta sempre solo una: il team di Maranello, purtroppo, spesso non è all’altezza del nome che porta. Una nobile decaduta da tempo memore, oramai, sotto diversi aspetti.
Ferrari: la ricerca di un perchè che sposta l’attenzione sul vero problema
Le riflessioni contundenti del cappello introduttivo possono anche dare fastidio ai più, specie a chi si spacca la schiena, giorno e notte, per rendere trottante un Cavallino più azzoppato che Rampante. Tuttavia, indossare il vestito da struzzo oppure minimizzare il fatto non pare poi troppo simpatico. Magari non è gradevole ribadirlo, ma lo abbiamo fatto lo stesso tralasciando comprensione e perbenismo. Per il resto possiamo dire che cose del genere difficilmente succedono a Red Bull o Mercedes, ad esempio.
Intendiamoci anche a loro sono capitate situazioni analoghe, ok, siamo d’accordo. Ma perlomeno queste due scuderie si sono accaparrate, negli ultimi due lustri, ben 10 titoli mondiali costruttori: 7 in saccoccia per Mercedes, 3 nella bacheca di Red Bull. Ferrari al contrario ha fatto una marea di discorsi e ha vinto un emerito nulla farcito dal niente. Se una squadra di calcio vince la partita e prende due pali va tutto bene. Mentre quando perde i legni colpiti fanno inneggiare santi e apostoli ai più facinorosi. Ecco il discorso è un po’ questo, in fin dei conti. Non è forse così?
A Losail abbiamo assistito a una marea di polemiche. Tra le varie possiamo menzionare le decisioni della FIA sul programma di lavoro modificato in merito al problema gomme. Un contesto difficile da analizzare così su due piedi e soprattutto da risolvere. Un tema sul quale le giuste critiche sono arrivate. Si è cercato di preservare l’incolumità dei piloti prima senza riuscirci del tutto. Sbagliato minimizzare “il sedere bruciato”, “il vomito” o “gli svenimenti”. Scherzarci su ancora peggio, come ha fatto qualcuno. Decisamente di cattivo gusto.
Ma per fortuna nessuno si è fatto male e pazienza se le strategie di gara sono divenute pressoché inutili, non avendo spazi di manovra per cercare di cambiare le sorti di una corsa. Altro tema riprovevole chiacchierato a dismisura riguarda i famigerati track limits. Far rispettare le regole è corretto all’interno di un campionato. Specie in un contesto come la F1 dove ogni minimo dettaglio può fare un’enorme differenza.
Il problema sta nel saper delineare a monte questo tipo di norme nella maniera corretta, per evitare situazioni dubbie e soggette a rimproveri con le successive e spesso sommarie modifiche in corsa. Tutto questo per dire come sia stato senza dubbio corretto dare il giusto risalto a questi aspetti tramite una critica che però, verso Ferrari tema serbatoio, è stata mossa solo per capire il motivo del problema dimenticando il fattore più importante: non doveva succedere, punto.
Autore: Athelstan De Angelis
Immagini: Scuderia Ferrari
“Se una squadra di calcio vince la partita e prende due pali va tutto bene”, credo che per l’articolista sia meglio seguire quello sport ….