Le due Ferrari SF-23 non sono state in grado di massimizzare il weekend. La prima affermazione dello scritto deriva dal fatto che, ieri, dopo una pole nel venerdì, il risultato è alquanto deludente. Il Cavallino Rampante esce dal fine settimana ancora una volta con le ossa rotte e come se non bastasse arriva pure la squalifica per la numero 16 per il consumo eccessivo dello skid block. Sainz, per lo meno, autore di una gara dignitosa, guadagna una posizione e sale sul podio in seguito alla punizione inflitta a Lewis Hamilton, reo di aver consumato troppo la tavola di legno come il monegasco.
Prendendo con la nostra consueta analisi diamo un’occhiata alla tabella che riassume le gomme disponibile per il Gran Premio degli Stati Uniti edizione 2023. Parliamo di dati utili per comprendere al meglio le strategie andate in scena in questo appuntamento iridato a stelle e strisce. Nessun pilota dei top ha cercato di preservare per la corsa un set di Soft nuove di trinca. Mentre per quanto concerne Medium e Hard l’attenzione in questo senso è stata ben diversa.
Pirelli a banda gialla i compound più gettonati per lo start. Le simulazioni infatti, identificavano come strategia migliore quella a due soste, utilizzando nello stint centrale la gomma Hard e nei due rimanenti le Medium. Dopo la partenza Ferrari ha faticato in tempo zero nella gestione gomme. Tra ritmo puro e degrado contenimento delle temperature. Lando Norris e Lewis Hamilton hanno preso un certo gap sul ferrarista e Verstappen si è avvicinato. Durante il primo stint, nel complesso, si è visto un degrado decisamente minore rispetto al previsto, per cui tutti i tyre-model sono stati ritoccati per effettuare simulazioni in corso d’opera.
Verso la quindicesima tornata Norris è stato avvertito che Hamilton si stava avvicinando, suggerendo di cambiare strategia: “Plan A+5“, ovvero ritardare la sosta di cinque passaggi. Charles, d’accordo con il muretto, considerando che il consumo gomme non era terribile, ha deciso di puntare sul “Plan B”: parliamo di concludere la gara realizzare un unica sosta ai box. Il primo a fermarsi è stato Verstappen, giro 17, per provare a recuperare qualcosa sui piloti che lo precedevano tramite un undercut, montando la gomma Hard per tenere aperta l’opzione della singola fermata.
Al passaggio successivo è la volta di Lando. Il britannico della McLaren sceglie la Pirelli a banda bianca, mentre Hamilton allunga per sfruttare eventuali Safety Car sperando di acquisire un vantaggio in termini di tyre-life nello stint successivo. Il Re nero ha cercato di spingere ma ha commesso un errore di guida, fermandosi poi al giro 20 per montare la Hard, tornando in pista alle spalle del tre vote campione del mondo in carica. L’unico vantaggio è stato avere una gomma più fresca di 3 giri. Una scelta rivelatasi sbagliata, pertanto, anche se in ottica gara aveva senso provarci.
Ferrari SF-23: ritmo scarso, gestione working range confusa
A seguire riportiamo un grafico inerente il primo stint di gara relativo Hamilton alle prestazioni di Hamilton e Verstappen. Con una semplice occhiata possiamo notare che il sette volte iridato ha prodotto per più giri un ritmo più elevato rispetto all’olandese della Red Bull. Più tardi però, avvicinandosi al primo stop della corsa, i due hanno mostrato un passo simile e Max, come detto in precedenza, ha scelto quindi prendere la via della pit lane in maniera anticipata. Quattro giri in cui ha potuto spingere molto mettendo il atto il paino strategico scelto assieme al muretto di Milton Keynes: realizzare l’undercut anche grazie all’errore di Lewis.
Nel frattempo Leclerc ha cercato di posticipare il più possibile la sua fermata ai box. Questo sebbene nessuna dato era nelle mani degli strateghi della rossa e il ritmo della sua SF-23 non fosse di certo molto buono. Ma d’altronde l’idea mirava a qualcosa di diverso, per cercare in qualche modo di migliorare un corsa che sembrava incanalarsi male. Con il senno di poi le cose non sono cambiate però, e sebbene il monegasco abbia saputo amministrare le mescole con parsimonia, come da lui stesso ricordato nel team radio finale, essere soddisfatti per la gestione gomme con un risultato del genere non ha senso.
Tornando alla gara, lo stop del ferrarista è arrivato al passaggio 24. I meccanici hanno montato sulla Ferrari un treno di Hard nuovo di pacca. Una volta tornato in pista, l’ex Alfa Romeo si è dovuto accodare al messicano della Red Bull. Per quanto concerne la gara di Carlos Sainz, invece, il team di Maranello ha deciso di optare per il doppio cambio gomme, mettendo sulla numero 55 un set di Pirelli a banda gialla sulle quali lo spagnolo ha spinto parecchio senza sfigurare.
Con uno sguardo di insieme più ampio, nel complesso possiamo dire che Norris, al comando dal giro uno dopo il sorpasso su Leclerc, è stato il più rapido a pari merito con Hamilton. La Red Bull di Verstappen in questo frangente era mediamente 1 decimo più lenta, parte della corsa dove Max ha dovuto portare a termine diversi sorpassi. Mentre le due Ferrari hanno “prodotto” un ritardo medio di circa 5 decimi al giro rispetto ai competitor presi in esame. Un passo ovviamente lontano da quello stimato che di fatto ha compromesso la gara.
Durante le tornate successive i piloti hanno gestito il proprio vantaggio, mentre il giovane talento di Hasselt ha scelto di spingere molto per recuperare nel tentativo di vincere la gara sorpassando Lando Norris. La RB19 sembra avere davvero pochi problemi di surriscaldamento, specialmente al posteriore. Si tratta di un grosso vantaggio che di fatto ha permesso al pilota della Red Bull di premere sull’acceleratore senza troppi problemi.
Nel secondo stint notiamo come la McLaren numero 4 ha degradato molto sulla gomma media, tanto da non sceglierla, come vedremo tra poco, per l’ultima parte della corsa. Il suo ritmo, inoltre, non è certo stato buono se messo a confronto con quello di Hamilton e Verstappen sulla Hard. Il britannico della Mercedes ha sofferto un consumo gomme minore sebbene abbia girato su tempi più alti rispetto all’olandese. La SF-23 di Charles, come sappiamo, ha deciso di “tirare alle lunghe” la prima part di gara per trovare un beneficio che non ha fatto presenza, purtroppo.
Norris ha “pittato” al passaggio 35 per passare alle Pirelli a banda bianca, seguito il giro dopo da Max che ha scelto la medesima mescola. Hamilton ha invece allungato ancora ma questa volta solo di 2 tornate come consigliato dal gruppo strategico Anche Sainz si è fermato anche al passaggio 36 per montare la Hard e puntare quindi dritto al traguardo tenendo dietro Perez, operazione riuscita. Compound sul quale la SF-23 numero 55 ha lavorato molto bene, offrendo anche una working range leggermente più permissiva per il contenimento delle temperature.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich