sabato, Settembre 7, 2024

Gp Usa 2023/Analisi on board Fp1: Ferrari SF-23 in setup di compromesso, finestra molto ristretta

Ferrari ha tutta l’intenzione di mettere in piedi un buon weekend. Per farlo dovrà impegnarsi al massimo considerando che, sebbene Austin non sia certo ostico come Losail, annovera tra le sue caratteristiche aspetti non facilmente digeribili dalle rosse. Parliamo principalmente del primo settore, tratto della pista dove fanno presenza diverse curve in progressione a media-alata velocità in appoggio. Uno scenario tecnico che mette in difficoltà l’impostazione della SF-23.

Ferrari SF-23
Ferrari SF-23 – Gp Usa 2024

I tecnici del Cavallino Rampante hanno deciso di utilizzare una messa a punto più scarica rispetto all’anno passato. Il motivo è presto detto: caricare troppo il retrotreno significa mettere in difficoltà l’anteriore. La sola ora a disposizione per centrare il setup non aiuta in tal senso. ragion per ci ogni minima indecisione potrebbe pesare parecchio nell’economia del fine settimana.


Ferrari SF-23: live on board Fp1

A pochi minuti dall’inizio delle Fp1 tutto è pronto. I piloti salgono a bordo delle proprie vetture e nel mentre ricevono le ultime raccomandazioni. Al via i soliti controlli sulle monoposto: power unit, sistema ibrido, impianto frenante e trasmissione. Le condizioni climatiche sono buone: 32,1°C la temperatura dell’aria, 38,2°C quella dell’asfalto. Umidità al 18%, 2.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud.

Le rosse scendono in pista per questo primo run. Ambedue montano un set di Pirelli a banda bianca. Si lavora parecchio sulle gomme per portarle quanto prima nella corretta finestra di utilizzo. Il cambio è settato sulla posizione GX3. Si parla molto di traiettorie in radio, aspetto cruciale su questa pista. Espletato l’outlap si passa alla modalità push. Si nota di immediato un certo saltellamento aerodinamico. Come sappiamo l’asfalto del circuito americano ha molti bump e proprio per questa ragione le altezze da terra devono essere superiori.

Si passa ora a Engine 4 con il Drs chiuso. Malgrado l’innesco del pompaggio faccia presenza, in queste prime tornate l’handling delle Ferrari non sembra soffrire particolarmente. Messi assieme due tentativi lanciati si procede con un sigle cool down lap. I primissimi feedback sembrano discreti. Si ricaricano le batterie preparando un giro lanciato con una spinta ibrida superiore. C’è molto traffico in questo momento e non pare facile gestirlo. Adami suggerisce di alzare la velocità minima in curva 6, nessuna indicazione per Charles. Raffreddate le gomme si torna full gas.

Sainz è costretto ad alzare il piede nel suo terzo tentativo. Non ne fa un dramma e si prepara per il giro successivo. Leclerc al contrario trova spazio e conclude il suo passaggio. Siamo chiaramente in una fase di studio della vettura per capire come reagisce alla pista. Si nota un leggero sottosterzo nel T3 e una certa difficoltà nella fase di rotazione, Per di più l’avantreno non è molto preciso.

Ferrari SF-23
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 – Fp1 – Gp Usa 2023

Marcos consiglia di non utilizzare il toggle destro relativo al differenziale in curva 1, punto del tracciato dove Charles prende paga dal compagno. Il focus per lo spagnolo, invece, arriverà in curva 8 e 9. Si deve gestire meglio la cambiata realizzando la pratica dello short shift. Sono diversi i K1 test nel secondo settore, necessari per comprendere la corretta distribuzione della potenza extra.

Benchè in questo momento l’ultimo pensiero dei ferraristi sia il cronometro, i riscontri in tal senso non sono ottimali. La prima sgambata texana termina per Carlos che, nell’in lap, ne approfitta per realizzare un paio di constant speed. Il monegasco preferisce fare ancora un giro per aumentare la confidenza con il proprio mezzo, prima di prendere anch’esso la via della pit lane. Al momento non è facile dare un giudizio sulla rossa.

Nella pausa in garage sono arrivati dei ritocchi al sistema sospensivo. Stesso discorso per il carico installato all’anteriore. Tra poco capiremo se i provvedimenti saranno fattuali. Le mescole restano quelle precedenti: Hard usate. L’attivazione delle gomme è avvenuta, non resta che alzare le rivoluzioni del propulsore. Mode race e si parte nuovamente a tavoletta.

Il pompaggio sembra un pelo diminuito. ciononostante, soprattutto sulla numero 16, l’handling pare addirittura peggiorato: sottosterzo in entrata, sovrasterzo in uscita per Leclerc. Nel mentre il madrileño si lamenta della stabilità nel T1, dove la piattaforma aerodinamica non è precisa come vorrebbe l’ex McLaren. Giro per rientrare con i compound in temperatura e nuovamente si va forte sul gas. Adami cerca di fornire dati telemetrici importanti all’iberico, per amministrare la meglio la vettura nel primo settore.

Ferrari SF-23
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in azione con la sua SF-23 – Fp1 – Gp Usa 2023

Resta una certa carenza di rotazione, aspetto che si accentua all’entrata del T3. Questa volta è lo spagnolo che si vede costretto a rallentare per un errore di guida. Il passaggio successivo ci riprova ma arrivando lungo alla 1 si arrende ancora. Le cose non vanno come dovrebbero. Il setup scelto con le gambe sotto il tavolo non funziona alla perfezione. Sebbene il terzo settore della pista sia migliorabile, tuttavia la messa a punto non sembra tutti i vantaggi sperati al momento.

Inanellate altre due tornate i ferraristi tornano nuovamente all’interno del box. Dare un giudizio lapidario sulle decisioni prese tramite lo studio al simulatore non è corretto. Ciononostante le difficoltà ci sono, vedremo se le Soft cambieranno le cose. Le Ferrari abbandonano la pitlane con le Pirelli a banda rossa, per testare le SF-23 con un livello di aderenza decisamente più alto. Curato al massimo il warm up si parte ancora a tutta velocità. Senza dubbio l’extra grip delle gomme rosse cambia le cose.

Sebbene i “difetti” di questa messa a punto non scompaiano del tutto e una certa instabilità continui fare presenza, calzando le Soft le rosse si trasformano totalmente. Ed ecco che il famoso compromesso tanto chiacchierato sembra raggiunto. Resta da capire, è ancora molto difficile al momento, quanto questa ora di prove libere sia servita per azzeccare l’assetto in tutte le condizioni, tenendo presente che sulle Hard le fatiche erano diverse.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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