Ferrari non ha dicerto disputato il miglior venerdì della sua stagione. Lo abbiamo ampiamente commentato nelle altre analisi già on line sulle nostra web. Il venerdì del Qatar conferma un copione già visto. Verstappen è il più veloce aggiudicandosi la pole position per la gara domenicale. Red Bull ha dimostrato di saper centrare il set up con una sola ora di prove libere, cancellando una propria debolezza del recente passato.
Il Cavallino Rampante ha invece sofferto il proprio front-end nelle lunghe curve in appoggio del tracciato di Losail. le due SF-23 hanno pertanto mostrato dei limiti nella fase di inserimento. McLaren è la scuderia prestazionalmente più vicina alle vetture di Milton Keynes, seppur la classifica, “drogata” dai track limits, ha tolto il tempo ai due piloti della squadra britannica. Le vetture color papaya hanno confermato le aspettative, utilizzando al meglio lo schema pull-rod anteriore.
Chi ha giovato dei “track limits altrui” è Mercedes. Hamilton e Russell domenica partiranno alle spalle dell’imminente tre volte campione del mondo, cercando di allungare in classifica costruttori sulle rosse che scatteranno dalla quinta e dall’undicesima casella.
La qualifica del venerdì è stata condizionata da molti fattori che, sommati tra loro, hanno contribuito a rendere difficile il programma di lavori delle varie scuderie.
I dati ricavati dalle simulazioni non erano sufficienti per poter deliberare una vettura pronta ad affrontare questo weekend. Le uniche informazioni in possesso si riferivano all’edizione del 2021. Di queste, solo alcune potevano risultare utili, considerando che le vetture erano completamente diverse rispetto quelle attuali. A tutti questi aspetti si aggiunge una pista totalmente green, da poco riasfaltata, che non permetteva agli pneumatici di entrare in sincronia con il bitume messo a terra per generare il grip.
Nemmeno il layout del circuito qatariota viene incontro alla messa appunto. Le lunghe curve in appoggio di media/alta velocità richiedono gioco forza un livello di aderenza elevato. Raccolte queste considerazioni eseguiamo un compare tra le prove libere e la qualifica, per cercare di comprendere il “level up” permesso dalle condizioni della pista in continuo miglioramento.
Gp Qatar 2023/Analisi curve 1-2: la Ferrari di Leclerc cambia stile di guida tra le due sessioni
In quasi tutte le curve che analizzeremo, si nota un incremento di circa 10 km/h della velocita minima in curva. Tale upgrade è possibile grazie a due principali fattori: l’abbassamento della temperatura della pista che permette una miglior prestazione da parte delle mescole e lo studio che ogni pilota compie dello stile di guida degli avversari, tramite delle analisi video e telemetriche.
Leclerc usa un approccio differente tra le due sessioni. Durante le Fp1 Charles è più conservativo in ingresso, mentre nel proprio giro push in Q3 tende a fare l’opposto, cercando di portare una velocità maggiore a centro curva. In uscita (cerchio rosso) il monegasco perde la vettura ed è costretto ad alzare il piede dal gas per controllarla.
Gp Qatar 2023/Analisi curve 4, 5, 6: Norris ottimizza la prestazione con un atteggiamento conservativo. Leclerc miglior velocità minima alla 6
Continuando ad analizzare la prestazione del pilota Ferrari, si osserva un utilizzo maggiore del gas. Il motivo è la necessità di gestire una vettura instabile e incapace di scaricare a terra la potenza, aspetto che gli fa perdere terreno durante tutta la fase in appoggio. Verstappen alza il piede meno rispetto gli avversari. Tra curva 4 e 5, infatti, il talento di Hasselt mostra maggiore sensibilità nella ricerca del limite prestazionale. Norris riesce ad ottimizzare il proprio giro veloce grazie ad un atteggiamento differente.
L’inglese sta più tempo con il gas sullo 0% (cerchio verde), elemento che gli permette di essere più efficace in uscita a differenza delle prove libere (cerchio rosso). Osservando il grafico relativo al freno, si vede come l’upgrade della pista ha permesso ai piloti di affrontare curva 5 senza frenare. Il solo Alonso è costretto a rallentare la propria vettura in ingresso. Curva 6, la più lenta del tracciato, mostra un buon comportamento di Norris e Leclerc a centro curva grazie al buon grip meccanico. I due, tuttavia, risultano i peggiori nella fase di trazione verso curva 7.
Gp Qatar 2023/Analisi curve 9-10: La RB19 punta sulla propria efficienza
Curva 9, nella parte sinistra del grafico, è una delle più sfidanti per i piloti che cercano di far scorrere il più possibile la vettura grazie ad un buon posizionamento nel tracciato dopo la 7. È Verstappen ad avere la macchina migliore in questo punto del tracciato, alzando il piede solo per l’11%.
L’olandese, per di più, è capace di portare una velocità di percorrenza media superiore rispetto a tutti i suoi avversari. Lando Norris invece fatica parecchio a gestire il proprio posteriore in uscita, trovandosi costretto ad alzare il piede dal pedale dell’acceleratore nel rettilineo che porta verso i curvoni veloci 12-13-14.
Gp Qatar 2023/Analisi curve 12-13-14: Ferrari e Mercedes soffrano l’overheating degli pneumatici
Il grafico relativo alle prove libere sulla sinistra denota una grossa discrepanza tra della linea del gas di Hamilton in merito agli avversari. L’inglese ha commesso un errore in curva 14 che lo ha costretto a rallentare. Generalmente si nota quanta fiducia abbiano acquisito i piloti nel corso delle tornate. Questa sezione di curve richiede bilanciamento ed efficienza alle vetture, che sopportano molti “G” laterali. Non è sorprendente notare come la macchina migliore in questa sezione veloce sia la RB19.
Il carico aerodinamico disponibile e la precisione in ingresso, permettono a Max di affrontare curva 12 in pieno. Più problematica la gestione degli sforzi laterali per Ferrari e Mercedes. Il motivo è l’eccessiva energia immessa nelle gomme nel corso del giro che ha portato le coperture di Hamilton e Leclerc al di fuori della giusta finestra d’utilizzo non consentendo di spingere come Verstappen. Aston Martin ha un buon comportamento per due terzi della sezione analizzata, ma in curva 14 Alonso è costretto a gestire l’eccessiva velocità d’ingresso che lo costringe a frenare leggermente.
Gp Qatar 2023 analisi curva 16: Leclerc ha la miglior velocità minima ma fatica nel scaricare la potenza
L’ultima curva della pista qatariota, la 16, richiede senza dubbio buone doti di scorrimento della vettura. Il motivo è presto detto: evitare di perdere eccessivamente la giusta velocità. Lando Norris effettua un evidente miglioramento rispetto alle prove libere, usando il pedale dell’acceleratore in maniera decisamente più efficiente.
Per quanto concerne pilota della Ferrari, possiamo notare come la numero 16 abbia la velocità minima migliore in questa sezione della pista ma, al contempo, fatichi parecchio nella fase di accelerazione. Per il resto notiamo un’amministrazione più regolare di questa curva per Verstappen Hamilton e Alonso, capaci di sfruttare al meglio il loro pacchetto vettura in uscita.
Aurore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Scuderia Ferrari