mercoledì, Settembre 18, 2024

McLaren sarà la vera avversaria della Red Bull nel 2024?

Alla soglie del Gran Premio degli Stati Uniti, diciottesima tappa del campionato del mondo 2023, restano da scrivere verdetti di second’ordine ma non per questo meno entusiasmanti e stimolanti da raccontare. Red Bull ha fatto incetta di vittorie e record, alle sue spalle continua ad agitarsi un mondo che cerca un posto al sole, dalla Ferrari alla Mercedes passando per la McLaren

Sarà pure una magra consolazione, ma chiudere come il primo degli altri è qualcosa che ha senso in un’annata cannibalizzata dalla RB19 n°1 di Max Verstappen. Se per la piazza d’onore nella classifica piloti la partita sembra potersi giocare tra Sergio Perez, Lewis Hamilton e Fernando Alonso con le incursioni dei due ferraristi meno probabili stante il distacco che si registra, il campo risulta essere più ampio per quanto attiene la corsa alla posizione di rincalzo nella coppa costruttori. 

Qua sono quattro i team a vedersela tra loro: Mercedes (326), Ferrari (298), Aston Martin (230) e McLaren (219). I numeri, osservando distrattamente la classifica, sembrerebbero penalizzare le vetture di Woking che invece, considerando altri parametri, sono quelle in maggiore ascesa e che potrebbero godere della frenata delle rivali. Difficile ritenere che si possa chiudere il gap dalla Mercedes, ma quello dalla Ferrari, con gli incastri giusti, potrebbe essere colmabile.

Perché è proprio la Rossa ad essere nel mirino di Lando Norris e Oscar Piastri? La MCL60 è in salute, la SF-23 sta attendendo stancamente il pensionamento. La Ferrari andrà incontro ad uno stravolgimento concettuale necessario che vedrà il modello 2024 andare in discontinuità con quello attuale che è utile fino ad un certo punto come “cavia da laboratorio”. 

McLaren
Lando Norris (McLaren F1 Team) precede Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Qatar 2023

Ragionamento diverso per la McLaren la cui vettura ha già effettuato la svolta filosofica tempo fa e che deve consolidare principi che già si sono dimostrati validi. Alla macchina vengono somministrati ancora sviluppi poiché il modello per la prossima stagione sarà un’evoluzione di quello che ben si sta districando nella seconda parte di mondiale 2023. 

Questa netta differenza ha pesato nella rimonta degli uomini di Woking e potrebbe rappresentare quell’elemento che mette un po’ di suspense ad un campionato già archiviato nelle cose che davvero contano. La Ferrari non può che provare ad ottimizzare quello che ha tra le mani sperando che possa bastare sia per attaccare una Mercedes pasticciona ma che ad Austin dovrebbe presentarsi con un nuovo fondo, sia per tenere lontane le McLaren che si stanno facendo molto ingombranti negli specchietti delle monoposto italiane.


McLaren ambiziosa: l’obiettivo è la Red Bull

La prorompente ascesa delle vetture color papaya ha rappresentato una bella iniezione di fiducia per gli uomini del team che fu di Ron Dennis. Per questo motivo la speranza comincia a tracimare valicando i confini del mondiale 2023. L’obiettivo vero, anche se non troppo pubblicizzato, è quello di diventare la realtà che nel breve – medio termine riesce ad infastidire nientepopodimeno che sua maestà Red Bull.  

Nonostante il “low profile” qualche ammissione a denti stretti arriva dalla pancia dell’equipe. Lando Norris, interpellato sulla possibilità di avvicinarsi ai campioni del mondo, ha detto: “[…]Sì, se continuiamo a questo ritmo di sviluppo. Credo che per loro sia impossibile continuare a questo ritmo, rallenteranno”. 

“Ci sono voluti sei mesi per fare tutti i miglioramenti che abbiamo effettuato in termini di tempo sul giro – ha proseguito il conducente di Bristol – Probabilmente abbiamo migliorato la macchina fino a un secondo nel ritmo puro. Forse anche di più su alcuni circuiti. E’ un salto enorme, soprattutto nel bel mezzo di una stagione in cui ci sono regole che ti impediscono di crescere”.

McLaren
Lando Norris (McLaren) – Gp Singapore 2023

McLaren ha avuto il merito di effettuare una sterzata tecnica andando incontro ai principi delineati dalla Red Bull. Queste idee sono state assimilate e, in due pacchetti di update mirati ed efficaci (Austria e Singapore), gli inglesi sono riusciti a trovare il bandolo della matassa con una vettura che non ha fatto altro che crescere diventando la seconda forza in griglia, anche se la classifica dice altro a causa del ritardo accumulato nella prima fase del mondiale.

Questo slancio è ciò che incoraggia lo storico team come ha avuto modo di sottolineare Norris dopo il Gp del Qatar: “Sapere che stiamo arrivando all’inverno con questa forza mi dà più speranza. Sono fiducioso nel pensare che l’anno prossimo possiamo uscire con una macchina più forte“.


McLaren: la crescita strutturale spaventa la concorrenza

Quel che McLaren sta producendo in pista è frutto del lavoro mastodontico che si sta compiendo in fabbrica. Le prestazioni della MCL60 sono la classica punta dell’iceberg. Sotto il pelo dell’acqua c’è una struttura enorme, quella di Woking, che va sviluppandosi continuamente con strumenti, inedite tecnologie e risorse umane sempre più dotate di competenze specifiche.

La galleria del vento di Woking ha preso a funzionare a pieno regime consentendo l’affrancamento da quella della Toyota di Colonia che, seppur valida, aveva il difetto di essere eccessivamente lontana e meno interconnessa coi sistemi d’analisi del team. Ora l’impianto è integrato nella storica sede della Contea del Surrey, cosa che dà vantaggi logistici e progettuali non di poco conto.

McLaren
David Sanchez ex Head of Vehicle Concepts della Scuderia Ferrari ora passato in McLaren

Ancora, McLaren ha definitivamente assestato il suo comparto tecnico con acquisizioni di un certo rilievo. Dalla Ferrari è arrivato David Sanchez e proprio alla Red Bull è stato strappato Rob Marshall che, dopo un fisiologico periodo di gardening, prenderà possesso dei suoi uffici a Woking il primo gennaio 2024 portando con sé la metodologia che ha consentito agli austriaci di aprire un nuovo ciclo di dominio dopo quello 2010-2013.

Sono soprattutto queste le ragioni sulle quali si fonda l’ottimismo di Lando Norris in chiave 2024. Gli stessi motivi per i quali Red Bull, Ferrari e Mercedes guardano con preoccupazione – e un pizzico di ammirazione – al sodalizio di Woking.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, McLaren, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing

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