Dopo l’assenza dal Gp del Giappone determinata da un intervento programmato ad un ginocchio, Toto Wolff ritorna al suo posto per gestire una fase caldissima della stagione nella quale la Mercedes proverà a tenersi stretto il secondo posto nella classifica costruttori nonostante il recupero prodigioso di una Ferrari che non ha mai mollato.
Con l’assegnazione dei titoli più importanti (il costruttori è archiviato, il piloti si potrebbe chiudere già sabato sera con la sprint race) non resterà che decretare verdetti minori ma non per questo meno interessanti. In questa categoria entrano a tutto diritto la lotta per il terzo posto nel campionato piloti e la piazza d’onore nella coppa costruttori. Duelli che saranno animati da Ferrari e Mercedes.
Se Hamilton sembra essere leggermente meno a rischio dagli attacchi di Charles Leclerc e di Carlos Sainz, la Stella a Tre Punte ha un margine molto piccolo e in continuo assottigliamento su un cavallino che negli ultimi tempi si è fatto molto più rampante e minaccioso. Nell’ultimo back-to-back Singapore – Giappone l’emorragia di punti per Brackley è stata abbondante.
20 le lunghezze di distanza tra le due squadre, dieci volte tanti i punti in palio considerando le sei gare, altrettanti giri veloci, le tre sprint e la possibilità di raccogliere fieno con due piloti. Con una Aston Martin in caduta libera ed una McLaren destatasi troppo in ritardo la lotta è più accesa che mai. La squadra di Woking funge da ago della bilancia. In termini di punti, né Ferrari né tanto meno Mercedes sono minacciate dall’equipe inglese che attualmente è saldamente radicata al quinto posto.
Ma quel che hanno in più le MCL60 è la velocità. In questa fase le vetture inglesi sembrano più performanti della SF-23 e della W14. E per tale ragione potrebbero togliere un bel po’ di punti dal computo totale che già non sono tantissimi perché ci pensa la Red Bull ad accaparrarsi quelli più pesanti. Fattore che in Ferrari e in Mercedes considerano con grande rispetto calibrando la loro azione in pista.
Losail sarà un tracciato molto sfidante perché tecnicamente completo. Parliamo di una pista molto rapida, composta da molteplici curve veloci ad ampio raggio che si percorrono con marce alte. Il circuito è composto da un unico rettilineo, quello del traguardo, in cui si fa uso dell’ala mobile. Dal punto di vista aerodinamico il circuito normalmente richiede un carico verticale medio-alto, per via dell’alta velocità di percorrenza, ma anche dei molteplici allunghi rapidi tra una curva e l’altra.
L’impianto qatariota, similmente a Suzuka, è caratterizzato da una successione di pieghe ad ampio raggio sulle quali la SF-23 ha sempre sofferto quest’anno, poiché i tecnici di Maranello hanno faticato a far funzionare il pacchetto da alto carico. Quando si carica il retrotreno della monoposto italiana, infatti, l’anteriore perde tanta aderenza, incrementando la sua debolezza relativa al front end. Fattore che genera un evidente sottosterzo.
Mercedes punta a sfruttare le potenziali difficoltà della Ferrari
Proprio le caratteristiche su descritte sono l’elemento che in Mercedes contano – o sarebbe meglio dire sperano – di sfruttare per riguadagnare qualche punto in un weekend che ne assegna di più stante la presenza della sprint race. Toto Wolff, nella solita preview fatta al sito della Mercedes, ha affermato con estrema onestà che Suzuka non sarebbe stato un teatro sul quale eseguire la stessa performance sciorinata a Singapore dove la vittoria è stata molto più vicina di quanto la classifica alla bandiera a scacchi abbia detto.
Suzuka ha nuovamente evidenziato le debolezze della W14. “Era importante limitare i danni nella classifica costruttori rispetto alla Ferrari”, ha spiegato il dirigente viennese che, nelle solite parole di circostanza, ha proseguito affermando che, a sei gare dal termine del campionato, c’è tutta la voglia di lottare e di dare il massimo per restare davanti.
Se Suzuka non era il palcoscenico ideale per la W14 anche Losail potrebbe creare qualche grattacapo. Le curve di media-alta percorrenza sono ben presenti e quel rettilineo finale che fa a cazzotti con la scarsa velocità di punta della Freccia Nera sembra non essere proprio un toccasana. Tutto o quasi si giocherà durante le prime libere. Forse è un’espressione azzardata, ma non è lontana dal vero.
La natura di un weekend con gara veloce impone che durante il primo turno tutto funzioni alla perfezione e che i setup studiati in fabbrica siano immediatamente efficaci per le qualifiche della sera e per le due sedute ufficiali del giorno successivo. La pista, rispetto al 2019, ha subito una riasfaltatura che potrebbe essere un fattore spiazzante visto che, al di là dei parametri forniti dalle analisi virtuali, si arriva quasi al buio. Mercedes, quest’anno, ha spesso faticato quando le condizioni della pista mutavano anche di poco. Con una sola sessione di test sarà tutto più complesso.
L’obiettivo della Mercedes, chiaramente, non è la vittoria. Ma stavolta non si vuole giocare in difesa rispetto alla Ferrari. A Brackley sanno che le RB19 corrono su un pianeta diverso e che le McLaren sono probabilmente più in forma, ma si ritiene che la SF-23 possa essere messa nel mirino. Anche perché la W14 tende ad esaltarsi sulle lunghe distanze grazie ad una buona gestione delle gomme. Fattore che, con due gare in programma, potrebbe fare la differenza decisiva.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG