In Qatar, così come a Singapore, la Mercedes poteva ottenere molto di più ed invece ne è uscita con poco più di un pugno di mosche. Errori strategici e topiche dei piloti (Russell a Marina Bay e Hamilton a Losail), hanno fatto accumulare meno punti del previsto a una W14 che ben si era adattata a quei tipi di layout. Fatto che non ha permesso di distanziare in classifica la Ferrari che è ancora lì a mordere le caviglie.
Nel fine settimana la F1 è di scena negli Stati Uniti, al Circuit of the Americas. Occasione di riscatto per gli uomini della Stella a Tre Punte? Chiaramente sì, ogni gara, specie in presenza del format sprint, offre possibilità. Ma per la W14 non sembrano essercene troppe perché la pista potrebbe non sposarsi con le caratteristiche della vettura.
Negli uffici tecnici si aspettano un gran premio difficile con la concreta possibilità di perdere dei punti rispetto alla Ferrari. 28 sono le lunghezze che separano le grandi deluse della stagione 2023. Sebbene, storicamente, Austin sia stata una pista favorevole per la Mercedes, avendo vinto quattro gare di fila tra il 2014 e il 2017 e una nel 2019 con Valtteri Bottas, negli ultimi due anni Max Verstappen è salito in cattedra. E tutti gli indicatori dicono che la tripletta è più che possibile.
Ciò che emerso da Losail non è da cestinare. Alcuni tratti sono simili, per caratteristiche, tra la pista qatariota e il COTA come ad esempio il mix di curve ad alta velocità. Per non parlare delle temperature che si preannunciano nuovamente alte. Situazione nella quale la W14 ha dimostrato di districarsi bene con un buon controllo del degrado termico delle coperture che stavolta Pirelli porterà nelle versioni C2, C3 e C4, la gamma mediana del ventaglio 2023.
Il direttore tecnico di pista Andrew Shovlin ha spiegato come da Losail siano emerse buone indicazioni. Ma quella è una pista che si adattava bene alla W14, “La grande domanda – si è chiesto il tecnico inglese – come andremo ad Austin? Beh, è una pista molto diversa da quella. E’ un asfalto aggressivo, è molto facile surriscaldare le gomme. La nostra preoccupazione è relativa ai tratti ad alta velocità. È qui che Red Bull e McLaren sembrano particolarmente forti. In Qatar siamo stati molto bravi nelle sezioni a bassa velocità”.
“È difficile sapere esattamente come ci comporteremo, ma il nostro obiettivo è quello di andare lì e sperare di lottare per il podio. Avevamo davvero buone possibilità di portare entrambe le vetture sul podio in Qatar, ma speriamo di lottarci ad Austin“.
Mercedes: timore del porposing ad Austin?
Basterebbe limitarsi alla lettura del titoletto soprastante. La particolare conformazione della pista americana incute il timore che il pompaggio aerodinamico possa fare capolino ancora una volta. Con curve ad alta velocità il fenomeno si genera più facilmente e Mercedes, per provare a contrastarlo, potrebbe essere costretta a rivedere al rialzo le altezze d’esercizio della macchina. A scapito, ovviamente, delle prestazioni.
Lewis Hamilton ne aveva fatto riferimento nelle scorse settimane quando aveva affermato che la W14 avrebbe continuato a rimbalzare per il resto dell’anno. Condizione che rende l’assalto alla seconda posizione occupata da Sergio Perez piuttosto arduo. Così come la difesa sulla Ferrari nella corsa al costruttori già assegnato al sodalizio di Milton Keynes.
Le Frecce d’Argento, ora nere, dall’avvio della nuova era tecnica, sono le auto che hanno lottato di più sia con i rimbalzi meccanici che con quelli aerodinamici. Segno che il problema non è solo nel concept aerodinamico ma anche negli schemi sospensivi ai quali si sta lavorando in chiave 2024.
I piloti sono consci che questa situazione perdurerà per il resto del campionato. Speranza c’è circa la prossima annata. “Sono ottimista per il prossimo anno sul fatto che non sarà una caratteristica della vettura”, ha detto Hamilton parlando del progetto W15.
“Il problema va e viene: in alcune gare non rimbalza e in altre sì. Ma non è neanche lontanamente così potente come quello avuto l’anno scorso“, si è affrettato a precisare. Lewis, che in queste settimane è molto presente in fabbrica per valutare i progressi del progetto 2024, poco può fare nella definizione dello stesso se non continuare a fare riunioni tecniche nelle quali, insieme a Russell, offre feedback sul comportamento della vettura e su quelle che sono le difficoltà dinamiche da superare.
“Spesso abbiamo riunioni in cui è presente anche George. Quindi siamo in grado di approfondire qualsiasi domanda che gli ingegneri che non possono venire ai gran premi ci fanno. Continueremo a far ciò fino alla fine dell’anno. Daremo il massimo in pista e poi dobbiamo lasciare andare i ragazzi e fare quello che sanno fare meglio“.
Mercedes: nuovo fondo per la W14
A proposito di ingegneri che sanno cosa fare, sebbene ad Austin ci sarà un solo turno di libere a causa del sabato sprint, Mercedes intende introdurre un nuovo fondo in quel percorso conoscitivo che serve a gettare le basi della vettura che affronterà le 24 gare della prossima campagna sportiva. James Allison ne ha dato conto la settimana scorsa smorzando però gli entusiasmi e tenendo basse le aspettative.
“Non sarà un enorme passo avanti. Dovremmo guadagnare qualcosa in termini di tempo ma ci interessa raccogliere dati per capire se la direzione presa è quella giusta. Cercheremo di eliminare il porpoising che continua ad esserci seppur in maniera ridotta. Sicuramente quello del bouncing è un fenomeno legato molto anche al vento e ad altre condizioni particolari”, ha spiegato l’ex Ferrari.
Prosegue, dunque, la politica del “doppio binario” in casa Mercedes. Da una parte il tentativo di chiudere in entrambe le classifiche in seconda piazza, dall’altro lato la necessità, sicuramente più impellente, di definire un progetto competitivo in vista di un 2024 che non può essere un altro anno di passaggio, di studio e, peggio ancora, di delusioni sportive.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG