giovedì, Novembre 21, 2024

Mercedes: dalle tensioni nascono le opportunità

Forse è un caso, ma con l’assenza di Toto Wolff certe dinamiche nascoste sono deflagrate in casa Mercedes. Il grande boss e co-proprietario insieme a Jim Ratcliffe (quota Inoes) e Daimler AG è mancato per due gare a causa di un intervento programmato e ne sono successe di cotte e di crude a Suzuka e soprattutto in Qatar con il contatto fratricida tra Lewis Hamilton e George Russell

Molti, a partire dai protagonisti che si sono presi a ruotate, hanno provato a minimizzare e derubricare il fattaccio a dinamica figlia del fato. La verità è che la tensione tra i due piloti inglesi sale già da un po’. Non qualcosa di incontrollabile, ma certamente un elemento che in questo 2023 è cresciuto sensibilmente rispetto ad un 2022 più pacifico.

Il botto col quale Lewis si è autoescluso dal Gp di Losail è l’ennesimo scricchiolio sinistro in vista della prossima stagione. Non c’è una frattura sistemica, ma già a Marina Bay, quando la W14 era la vettura più veloce in pista, il “44”, pur non avendolo apertamente affermato, riteneva di dover essere favorito dal team in virtù di un passo gara nettamente più solido del rivale interno nelle ultime fasi.

Mercedes
Toto Wolff, team principal di Mercedes AMG F1 Team

In Giappone, prima gara senza Toto Wolff, i due “uomini in nero” se le sono date nuovamente e, nel finale, la gestione strategica non ha soddisfatto Russell che aveva dovuto cedere il passo prima al compagno di squadra e poi a alla Ferrari di Carlos Sainz. Da qui le lamentele via radio circa una mancata protezione da parte di Hamilton che, oggettivamente, nulla poteva fare per evitare l’inevitabile sorpasso dello spagnolo.

Il manager viennese, in altre circostanze, è spesso intervenuto direttamente per dirimere questioni che da delicate rischiavano di trasformarsi in roventi. Non che non l’abbia fatto anche nelle ultime due situazioni (la sua voce è arrivata chiara e forte da remoto), ma l’assenza fisica ha di certo pesato visto come sono andate le cose. 

A questo punto della stagione serve tutta la perizia diplomatica dello scafato timoniere che deve rendere noti ai piloti gli obiettivi e le strategie per raggiungerli, chiedendo sacrifici ove necessari e soprattutto ottenendo collaborazione e non musi lunghi.

Wolff, in poche parole, deve fare da pompiere per evitare che tensioni striscianti deflagrino l’anno prossimo quando il team è chiamato ad uno sforzo tecnico e sportivo sovrumano per provare a recuperare terreno su una Red Bull che a Losail ha dimostrato una volta ancora di possedere ancora un bel margine di sicurezza sulla concorrenza. 

Mercedes
Lewis Hamilton e George Russell (Mercedes AMG) – duellano durante il Gp Giappone 2023

Mercedes: c’è chi ritiene le tensioni un fatto positivo

Ma dalla pancia della scuderia di Brackley arrivano rassicurazioni su un rapporto che si sarebbe immediatamente risolidificato. Anzi, qualcuno si spinge su valutazioni ancor più ardite: la tensione Hamilton – Russell sarebbe addirittura un bene. E’ il direttore delle comunicazioni della Stella a Tre Punte, quel Bradley Lord che nelle ultime due gare ha sostituito in alcune mansioni Toto Wolff, a ritenere che entrambi i conducenti stiano spingendo la squadra con la loro sana rivalità.

Penso che esperienze come quella del 2016 e altre che abbiamo avuto nel corso degli anni ci diano strumenti per capire come affrontare certi momenti come squadra. Impariamo da essi e lavoriamo anche attraverso di essi”, ha spiegato l’inglese.

Lord lascia intendere che i piloti sottoscrivono una sorta di documento virtuale che contiene le regole di ingaggio in pista. Un vademecum su come evitare di penalizzarsi a vicenda e su quali siano i metodi per massimizzare il punteggio della squadra. I piloti sono pienamente coinvolti in questo processo di creazione delle regole interne.

C’è tensione competitiva tra i due driver, ma è esattamente quello che vogliamo nel team per farci andare avanti”. Una tensione sportiva che termina in pista visto che i due sono molto collaborativi quando si deve lavorare per lo sviluppo della vettura individuando i limiti e le caratteristiche della stessa.

Ma anche su questo punto, se vogliamo fare gli avvocati del diavolo, non c’è stata profonda intesa visto che Hamilton, all’inizio di questo mondiale, ha pubblicamente affermato che aveva bocciato il concept slim su cui si era inteso proseguire mentre Russell aveva affermato che tutti ne erano convinti.

Mercedes
Lewis Hamilton torna ai box dopo l’incidente con George Russell all’avvio del Gp del Qatar 2023

Una polemica alla quale misero fine Toto Wolff e lo stesso sette volte iridato con successive dichiarazioni più convinte. Ma il web nulla dimentica e certe esternazioni sono rimaste scolpite nella roccia ed è normale che riemergano quando il duello divampa nuovamente. Per ora in Mercedes, a partire dal team principal ex Williams, credono che la soglia di guardia non sia stata ancora superata. Ma è chiaro che l’escalation sia in corso e che debba essere stoppata immediatamente. 

Con una vettura 2024 che molto realisticamente non sarà dominante come lo sono state la RB18 e la RB19 serve uno sforzo da parte di tutti per non trasformare il team in un’arena per galli da combattimento come fu nel 2016 quando, però, i dissidi interni venivano coperti da una macchina pienamente dominante. Dolce prospettiva che, al di là di imprevedibili mutazioni tecniche, non si concretizzerà tra pochi mesi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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