Mercedes W14: Austin ha mostrato la miglior versione della vettura inglese nell’arco dell’annata. In Messico il team di Brackley nutre un preciso anelito: provare a vincere la prima gara della campagna agonistica 2023. In nuovo fondo ha incrementato le performance della vettura, tanto che Lewis Hamilton ha chiuso a soli 2 secondi di distacco alle spalle del vincitore Max Verstappen prima di essere squalificato per l’irregolarità al pattino.
La Red Bull RB19 rappresenta il riferimento tecnico della categoria, ma ultimamente Mercedes sembrerebbe aver accorciato il divario tecnico con una W14 in crescita grazie a nuovi update e una comprensione della monoposto che continua d innalzarsi. Per questa semplice ragione, pensare che le auto total black possano lottare con i campioni del mondo in carica non è poi così utopistico, considerando che la pista potrebbe essere favorevole.
Mercedes W14: incrementato il bilanciamento della vettura britannica
Ad Austin si è vista una Mercedes con uno spiccato livello di competitività, tanto da denotare un ritmo gara migliore della McLaren MCL60 e molto vicino a quello della fenomenale Red Bull RB19. Mai la W14 era stata così performante sul passo gara nel corso della stagione, nemmeno a Barcelona dove si accaparrò l’unico doppio podio dell’annata.
Resta sempre difficile stimare a livello cronometrico il vantaggio acquisito tramite novità tecniche, lo sappiamo bene. Gli stessi ingegneri sono in grado di “scoprirlo” solamente dopo diversi Gran Premi, quando il quadro generale è più chiaro dopo aver testato una nuova specifica in diversi scenari competitivi. La validazione di una componente, infatti, necessita di tempo per essere massimizzata in modo da sfruttare al massimo i benefit in grado di produrre.
Durante la scorsa settimana abbiamo analizzato il nuovo pavimento della Mercedes. Un update che strizza l’occhio alla prossima stagione, fondo base che verrà proposto sulla W15 ai cancelli di partenza. Le modifiche apportate dai tecnici prevedono un rigonfiamento che di fatto “svela” un reshaping dei canali venturi al di sotto dell’auto. Sappiamo quanto sia importante l’effetto suolo per le wing car. Proprio per questo gli aerodinamici di Brackley hanno studiato e modificato questa zona.
In pista il carico prodotto dal fondo è aumentato. Una stabilità che permette l’allargamento della finestra di messa a punto e dona stabilità all’auto tedesca. Provvedimento che si è fatto sentire specie durante la corsa, dove amministrazione delle coperture e ritmo gara hanno “subito” un’impennata verso l’alto. Si attendono conferme di quanto detto in Messico.
Mercedes W14: la preview tecnica del Messico
Autodromo Hermanos Rodríguez, diciannovesima tappa di questo mondiale dominato dalla raggiante Red Bull. La pista trova ubicazione a 2228 metri di altitudine. La densità dell’aria, di conseguenza, è decisamente più rarefatta. Parliamo di un 27% in più. Parliamo di un aspetto che cambia diversi parametri tra cui la penetrazione aerodinamica, il raffreddamento delle componenti interne e il rendimento della power unit, sia dal lato endotermico che su quello ibrido, con l’MGU-H meno incisivo.
La configurazione ad alto carico aerodinamico rappresenta la condizione migliore per la Mercedes, pronta a vivere un fine settimana ai piani alti della graduatoria. Già nel 2022 con la W13 E Performance, il fine settimana in terra messicana vide una vettura tedesca molto competitiva. Ragion per cui, a margine di quanto detto, non c’è ragione di pensare che il prossimo fine settimana non succeda altrettanto.
In virtù del fatto che la W14 sia una monoposto più veloce della sua progenitrice, Mercedes ha tutte le carte in regola per potersi avvicinare alle performance della squadra di Milton Keynes. Questo sebbene la RB19 numero 1 resti senza dubbio l’auto favorita. Il layout del circuito americano presenta sezioni guidate e selettive, in particolare tra T2 e T3. Nel secondo settore il grip meccanico generato al posteriore si attesta come fattore cruciale per una buona trazione, aspetto sul quale le monoposto ex grigie pagano ancora dazio nei confronti di Ferrari e Red Bull.
Successivamente la pista è caratterizzata da una rapida successione di pieghe a media e alta velocità di percorrenza, con diversi cambi di direzione nei quali la reattività all’avantreno e la downforce generata rappresentano i fattori chiave per estrarre competitività. Su questo elemento, secondo le info racimolate dalla nostra redazione, Mercedes pensa di poter essere all’altezza dei primi.
Per quanto riguarda l’ultima parte del tracciato, curve lente e tornanti in sequenza che ricordano alcune sezioni di altri tracciati come Baku, Monaco e Austin dovrebbero andare a genio alla W14. Un tratto dove l’atteggiamento sottosterzante va decisamente evitato, sul quale il tecnici del team tedesco hanno lavorato parecchio al simulatore ottenendo riscontri incoraggianti. Non ci resta che attendere i risultati della pista.
Autori: Dennis Ciracì–@dennycira – Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Mercedes AMG F1 Team