Sedici in stagione, record assoluto della F1, 51 in carriera andando ad affiancare una leggenda del motorsport che risponde al nome di Alain Prost. Il Gp del Messico di Max Verstappen non poteva andare meglio dopo che la Red Bull RB19, in qualifica, aveva dovuto subire lo smacco del doppio sorpasso di una Ferrari che, illudendo ancora una volta, si era presa l’intera prima fila.
La gara per l’olandese si è giocata in partenza con uno scatto felino che ha sorpreso le due Rosse partite quasi al rallenty. Da quel momento, complice una macchina perfetta sulla lunga distanza, una strategia aggressiva e un pizzico di buona sorte con una bandiera rossa che lo ha aiutato a rendere ancora più efficace la tattica impostata sulle due soste con la sequenza media – hard – hard, per Max è stato un gioco da ragazzi regolare il plotone e volare verso l’ennesimo record di una stagione indimenticabile.
Quando le pratiche si sbrigano con relativa semplicità i commenti a caldo non spiccano per profondità d’analisi: “Gara incredibile. Purtroppo Checo si è ritirato al primo giro, ma il pubblico è rimasto ed è stato fantastico. Sono incredibili. 16 vittorie in stagione? Stiamo vivendo un anno fantastico. Il passo della vettura, anche partendo terzi, era fenomenale”.
“Avevamo provato una strategia diversa rispetto agli altri – ha spiegato l’olandese nelle canoniche interviste ai primi tre – ma purtroppo con la bandiera rossa non abbiamo potuto verificare se fosse giusta. Ma anche con le gomme hard eravamo molto forti. Prossimi obiettivi? Vincere la diciassettesima e la diciottesima”. Insomma, frasi di circostanza che fotografano l’assuefazione alla vittoria.
A mente fredda Max è tornato sull’episodio che è costato la gara casalinga al compagno di squadra e non ha lesinato critiche. La stella della Red Bull, pur comprendendo le ragioni di Perez, crede che questi abbia commesso un errore chiave: “Voglio dire, lo capisco perché è il Gran Premio di casa. Vuoi salire sul podio, lo comprendo perfettamente. Ci ha provato all’esterno. Guardando il filmato penso che avrebbe potuto lasciare un po’ più di spazio. Ma, dall’altra parte, se avesse funzionato, sarebbe stato fantastico”.
“Capisco l’eccitazione di voler essere sul podio, ma questa volta non ha funzionato, sfortunatamente. In macchina non ho visto molto – ha aggiunto Max – A un certo punto ho notato che un’auto volava in aria, ma solo vedendo il filmato dopo la gara ho potuto commentare il fatto. Durante la guida è stato un po’ difficile perché mi stavo concentrando principalmente su Charles, non riuscivo a vedere cosa stava succedendo all’esterno“.
Red Bull: ennesima occasione sprecata da Sergio Perez
Fatto sta che Perez marca uno zero nella casella dei punti e vede Lewis Hamilton riavvicinarsi a venti lunghezze con tre gare ed una sprint race da disputare. Se il britannico non avesse perso il podio per l’irregolarità riscontrate ad Austin nell’usura del pattino staremmo ora parlando di un gap davvero esiguo. Chiaramente è una situazione anomala che mette ulteriormente in discussione il messicano in un team che non può giustificare in terno un pilota che continua a commettere errori fatali.
Perez – e anche questa non è una novità – ha ammesso la sua leggerezza quasi incurante della portata della topica per la quale il pubblico di casa ha messo sul banco degli imputati un Charles Leclerc scagionato dal diretto interessato: “Probabilmente sono stato troppo ottimista nel cercare di sorpassare Leclerc. Lo spazio c’era, e quando la possibilità di sorpassare esiste, bisogna tentare. Non mi aspettavo che Charles frenasse così tardi siccome si trovava in mezzo a me e Max, non aveva molto spazio di manovra“.
“Ero davanti a lui in frenata – ha spiegato Checo a Sky – quindi pensavo che non sarebbe rimasto in mezzo, visto che non aveva nessuna possibilità di andare altrove. Ho attaccato ma è andata male. Ho avuto tanti danni alla macchina e avevamo perso già tre giri, perciò abbiamo deciso di ritirarci. Sono molto triste per il risultato e per i tifosi che mi hanno sempre sostenuto, ma sono fiero di me stesso e del team perché ho dato tutto sin dalla partenza”.
Dando uno sguardo alla classifica piloti si nota che Verstappen ha doppiato Perez nei punti. I 491 racimolati dall’olandese, da soli, basterebbero per essere in testa alla graduatoria Costruttori con oltre 100 lunghezze sulla prima inseguitrice: la Mercedes. E questo dà la cifra di quanto sia stata grande la stagione dell’olandese e quanto disastrosa quella del messicano.
Red Bull: Daniel Ricciardo insidia Sergio Perez?
Proprio mentre si consumava l’ennesimo weekend sciagurato di Sergio c’era un pilota dell’ecosistema Red Bull che faceva faville. Daniel Ricciardo, ancora condizionato dall’infortunio occorsogli in Olanda, è stato autore di un sorprendente quarto posto in qualifica chiudendo settimo, una posizione che poteva essere migliore se non fosse stato sfortunato col timing con cui è stata esposta la bandiera rossa. L’italo-australiano ha ottenuto i suoi primi punti iridati da quando, in Ungheria, era stato chiamato a sostituire Nyck de Vries.
La solidità e l’autorevolezza con le quali “The Honey Badger” ha guidato nel corso del weekend messicano hanno alimentato i dubbi che frullano nella testa dei dirigenti della Red Bull. Dai vertici di Milton Keynes arrivano parole di comprensione poco convinte: l’insoddisfazione per le prestazioni di Perez è ormai incelabile. Il messicano doveva dare delle risposte nell’ultima parte di campionato, ma non sono arrivate.
Anzi c’è la conferma che la china è sempre più ripida. Al di là delle tutele contrattuali che potrebbero essere bypassate pagando clausole rescissorie attivate unilateralmente, il futuro dell’ex Racing Point è sempre più incerto. Con un mondiale 2024 che potrebbe vedere una Red Bull non essere più così soverchiante, nel team non vorrebbero rischiare di avere un secondo pilota così lontano dalle prestazioni del capofila. La simultanea crescita di Ricciardo potrebbe rappresentare la spallata definitiva al muro già pericolante che protegge il driver di Guadalajara.
Qualche spiffero dal paddock parla di sostituzione probabile. Se un tempo sembravano suggestioni o addirittura illazioni, ora paiono essere voci più solide e con una base concreta. Il finale di stagione e l’inverno che ne seguirà, in termini di line-up piloti, potrebbero riservare più di una sorpresa nel sodalizio anglo-austriaco.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia AlphaTauri