Quella del Qatar è la sprint race del paradosso. Un format tanto inviso a Max Verstappen – e in generale all’ambiente Red Bull – ma che gli può consegnare il terzo titolo piloti. L’olandese ha bisogno di soli tre punti, una formalità apparente per chi ha tra le mani il volante della vettura più performante del lotto che, nonostante ciò, scatterà dalla terza piazza alle spalle delle due McLaren. Max non è stato protagonista di una sprint shootout limpida.
Nella Q3 ridotta (otto i minuti nel format veloce) ha superato gli ormai chiacchieratissimi limiti della pista in Curva 5. La gomma soft, nel secondo assalto, non poteva garantire la stessa efficienza di un set “fresco di pacca”, ecco che l’olandese si è dovuto suo malgrado accontentare di una seconda fila che condivide con George Russell.
19 giri tirati per l’alfiere della Red Bull che dovrà decidere se essere ragioniere o se, nel suo stile, cacciatore. Vincere un mondiale accontentandosi di un piazzamento non è nello stile di Max che potrebbe provare, nei limiti del consentito e senza rischiare di rovinare la vettura, ad aggredire le due MCL60 che si confermano essere le vere antagoniste della RB19 n°1.
Il tema delle gomme sarà particolarmente caldo dopo la nota emessa stamattina dalla FIA a cui è seguita la modifica ai limiti del tracciato nelle Curve 12 e 13. Senza una sosta la gestione in aria sporca potrebbe essere il fattore chiave della “garetta” da 100 km circa. Prima di entrare nella vettura anglo-austriaca diamo uno sguardo alle condizioni ambientali:
Temperatura aria: 32°C
Temperatura pista: 36°C
Vento: 1.5 km/h da Sud
Gp Qatar 2023/Analisi on board Sprint Race Red Bull: la pessima partenza di Max Verstappen
Prima di osservare come la vettura è scattata allo spegnimento dei semafori va riportata la scelta di pneumatici effettuata da Verstappen e dai suoi ingegneri. La gomma media sarà protagonista dell’evento. Stessa opzione per i primi due. Il rischio arriva da dietro visto che Russell, Sainz e Leclerc hanno optato per il compound morbido. Nel giro di schieramento, Gianpiero Lambiase, qualcosa di più di un tecnico per Max, avvisa di effettuare tre burnout per portare le gomme nella corretta finestra operativa in modo da evitare il pattinamento allo scatto.
Allo spegnimento delle luci la RB19 è lenta e pattina oltremisura. Sulla destra si vede la Mercedes di Russell apparire. Poco dopo si palesa anche la sagoma di una Ferrari. E poi dell’altra pure. Norris è capace di partire peggio di Max. Dopo le prime due curve l’olandese è quinto ed esprime il suo disappunto in radio che viene subitaneamente sopito dalla comunicazione relativa all’ingresso della Safety Car: la AlphaTauri di Lawson è ferma nella ghiaia.
Le operazione riprendono al giro tre. Nemmeno un passaggio intero e la SC ritorna in azione. Stavolta è Sargeant fuori pista. Max si apre in radio con un eloquente “fuck“.
Questa situazione va a tutto vantaggio di chi ha optato per gomma soft visto che se ne allunga la vita. Nel frattempo Russell, che usa proprio Pirelli a banda rossa, è schizzato in testa al gruppo.
La vettura di sicurezza permane fino al passaggio sei. Da questo momento capiremo se Max ne avrà per la clamorosa rimonta. Lambiase avvisa di settare la Power Unit su “Mode 6″ e subito dopo conferma che si può usare il DRS. Al giro otto la RB19 ha la meglio della Ferrari di Leclerc e si mette a caccia della vettura gemella di Sainz. Alla tornata successivo si formalizza il sorpasso che mette Max in terza piazza.
Lambiase, anche per motivare Max, avvisa che i partenti con gomma soft stanno faticando. In effetti le Ferrari hanno alzato molto i tempi e Piastri si beve un impotente Russell che viene messo nel mirino. Poco dopo è deliberata ancora una volta la safety car: Perez e Ocon vengono in contatto.
Stavolta serve più tempo per sistemare la pista e la cosa non depone a favore della rimonta dell’olandese che può accontentarsi della terza piazza per laurearsi campione del mondo.
La gara riparte al passaggio 14. Con 5 giri da percorrere e un Russell in difficoltà con le Pirelli soft, il tri-iridato in pectore può provare la sortita. Alla fine della tornata 15, senza DRS e in pieno rettilineo, il pilota di Hasselt è in seconda piazza.
Con tre giri da percorrere Max è attardato di 2.3 secondi dalla vetta occupata da Piastri. Lambiase dà conto del gap che il driver cerca di colmare facendo accendere di viola la striscia degli intertempi. “STRAT 4 when you can” gracchia la radio: cresce la potenza per cercare di ricucire lo strappo.
Ma Piastri non resta a guardare e fa i suoi migliori intertempi. Max non riesce nella rimonta. Le tre safety car e una partenza pessima non gli hanno permesso di vincere la gara breve. Ma c’è ben altro da festeggiare: Max Verstappen è campione del mondo di F1 2023. Il pilota si apre in radio e lancia una lunga serie di ringraziamenti con voce visibilmente rotta dall’emozione. Horner prende parola e gli ricorda che ora è accanto a mostri sacri come Senna, Piquet, Brabham e Fittipaldi.
Ecco l’ordine d’arrivo della gara sprint:
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Oracle red Bull Racing