Ieri, dopo le qualifiche del venerdì, avevamo parlato di “testacoda” in casa Red Bull per fotografare il momento di Max Verstappen e quello di Sergio Perez. Dopo la Sprint Race vinta da un grande Oscar Piastri su una sempre più convincente McLaren MCL60, il concetto ne esce rafforzato: l’olandese festeggia il terzo titolo dopo una gara fatta di errori (partenza oggettivamente pessima quella del tri-iridato), smanie da fretta durante le safety car e un recupero che quasi lo portava sul gradino più alto del podio; il messicano, da par suo, deve leccarsi ancora una volta le ferite dopo un incidente che causa il ritiro della vettura e nel quale una parte di responsabilità le ha.
C’è poco da dire della gara di Perez. Il driver di Guadalajara, infatti, nel tentativo di recuperare posizioni dopo una sprint shootout negativa, è rimasto coinvolto in un contatto a tre con Esteban Ocon e Nico Hulkenberg, finendo nella ghiaia, danneggiando la vettura e scrivendo un’altra giornata nera mentre dall’altro lato del garage si preparavano i festeggiamenti per un traguardo storico.
Perez, a fine operazioni, quasi distrattamente, ha fatto i complimenti al collega olandese: “Penso che il talento che ha Max sia davvero elevato. La stagione che sta facendo è sicuramente una delle migliori della storia di questo sport. Sono molto contento per lui e per il team. Il livello che ha raggiunto in questa annata penso di non averlo mai visto prima. Quindi complimenti a lui”.
Dell’incidente nessuna menzione ma resta un’altra prestazione deludente che di certo gli metterà ulteriore pressione visto che partirà ancora indietro e che Hamilton, primo concorrente per la seconda piazza iridata, scatta in terza posizione e ieri ha racimolato qualche utile punto in una corsa che sembra farsi sempre più concreta.
Red Bull: Max Verstappen è nella storia
Inutile sottolineare che dall’altro lato del box i toni e l’umore erano impostati su tutt’altro registro. Brabham, Stewart, Lauda, Piquet, Senna. Ora, accanto a questi mostri sacri, spicca il nome di Max Verstappen da Hasselt. Tanto si potrebbe dire dell’impresa del pilota olandese, ma è il giorno della celebrazione ed è corretto lasciargli la parola:
“Chiaramente era molto più importante vincere il campionato che la Sprint. Cerco sempre di vincere, ovviamente, ma abbiamo avuto un po’ di sfortuna con le Safety Car. Non abbiamo avuto giri sufficienti per spingere per andare davanti, però credo che nel complesso sia stato piuttosto divertente – ha spiegato Max a Sky Sport – C’erano diverse strategie con le gomme, tante battaglie e questo è stato bello. Vincere il campionato mi rende felice e sono fiero di esser qui in qualità di tre volte campione del mondo”.
“Ci sono state tante gare nelle quali abbiamo fatto un grande lavoro come team e avrò tantissimi bei ricordi per il futuro, ma non riesco a scegliere un momento specifico. Probabilmente, più avanti, guardandomi indietro, sarà ancora meglio ripensare a tutti questi ricordi.
“Sto guidando la macchina più competitiva rispetto al resto della griglia ci sono tantissime persone importanti che permettono che questi momenti possano concretizzarsi in pista e in fabbrica. Ovviamente si parla tanto del team, ma non dobbiamo dimenticarci di Honda che è riuscita a produrre un motore così potente. Sono molto fiero di loro“.
Red Bull tiene alta la guardia
In Red Bull sono appagati? Macché! Dopo gli onori tutti si sono messi a testa bassa a lavorare in vista della gara di stasera che vuole essere il sedicesimo movimento della sinfonia del direttore d’orchestra Adrian Newey . La conferma arriva da Helmut Marko, uno degli uomini che ha creduto ciecamente nel talento di Verstappen:
“Incredibile! Conosco Max ormai da dieci anni, ma non finisce mai di sorprendermi. Continua a migliorare, è incredibile. La Safety Car ha purtroppo rovinato la nostra strategia, altrimenti avremmo potuto puntare alla vittoria. Ma siamo campioni del mondo, ed è questo che conta”. E poi il passaggio chiave che descrive quale sia l’approccio del team, quale sia la mentalità che determina successi che ormai non sorprendono più:
“Faremo una piccola festa in hotel, non di grande durata, perché vogliamo vincere il gran premio. È necessario restare in forma e pienamente concentrati”. Con queste premesse c’è poca trippa per Mercedes, McLaren e Ferrari. La gara sembra avere un padrone designato il cui nome è ormai leggenda: Max Verstappen
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing