Gran Premio del Brasile, atto n°18 del mondiale di F1 2023, ultimo weekend sprint della stagione. Le operazioni si disputeranno ad Interlagos, tracciato che sorge a circa 800 metri sul livello del mare. Si tratta della seconda altitudine dopo quella del Messico che supera abbondantemente i duemila metri. Il circuito intitolato a Josè Carlos Pace rappresenta una sfida complicata per l’assetto delle auto. Il primo e il terzo settore richiedono una bassa resistenza aerodinamica a causa dei lunghi rettilinei, mentre il tortuoso settore centrale impone un elevato carico aerodinamico.
Con due zone DRS l’attenzione dei tecnici si concentra sulla ricerca di maggiore downforce per centrare un efficace giro da qualifica. Ma tale esigenza deve sposarsi con la necessità di trovare un equilibrio completo per essere competitivi anche nelle fasi di sorpasso e difesa durante la gara.
Interlagos è un circuito caratterizzato da curve nelle quali l’auto entra con la frenata ancora in corso. Questa peculiarità impone una buona stabilità dell’avantreno. Viene da sé che cercare questi sottili equilibri in una sola ora di lavoro diventi particolarmente sfidante per i piloti che non a caso, specie leggendo le parole dei due ferraristi, si sono lamentati per il poco tempo che il formato veloce mette a disposizione per la messa a punto.
Gp Brasile 2023,FP1: il resoconto della sessione
Prima di raccontare l’evoluzione della prima e unica sessione di test del weekend paulista diamo uno sguardo alla condizioni meteo:
- Temperatura aria: 30°C
- Temperatura asfalto: 44°C
- Vento: 3,7 km/h da Sud
Da tenere in considerazione che Pirelli, per l’occasione, ha portato la gamma mediana del ventaglio 2023: C2 Hard, C3 Medium, C4 Soft. Il tema della preservazione dei treni è fondamentale con un unica sessione a disposizione e darà una parziale un’indicazione su come i team abbiano lavorato in chiave sprint o concentrandosi sull’evento principale della domenica.
La sessione è partita per tutti i venti protagonisti con gomma a banda bianca, un’opzione che potrebbe non essere in cima alle scelte dei team per la gara. Con questa mescola i piloti hanno effettuato una serie di sei – sette tornate. La Red Bull è subito sembrata in palla, cosa che non rappresenta affatto una novità nella stagione in corso. Pochi gli elementi per valutare la prima fase del lavoro svolto dalle scuderie. Da evidenziare, come l’immagine in basso testimonia, una Ferrari che mostra un comportamento sovrasterzante nel secondo settore. Cosa abbastanza naturale anche in considerazione di una pista green.
Dopo una prima fase di assaggio alcuni piloti riprendono la pista con lo stesso treno di gomme hard usate in apertura di sessione. Tra questi Lewis Hamilton che inizia ad abbozzare una simulazione con maggior carico di carburante visto che i suoi tempi si aggirano sull’1.16 basso. Lavoro diverso per il collega di garage che monta gomma media nella fase centrale della sessione con risvolto immediato sui tempi che scendono rapidamente (1.11.865 per il pilota di King’s Lynn).
Ferrari si accoda alla strategia di Hamilton: sia Leclerc che Sainz, con lo stesso treno usato all’avvio, si lanciano in uno stint con serbatoi più carichi. Charles esordisce con 1:14.002 ma il suo ritmo sale subito sui medesimi tempi segnati da Hamilton (per il lavoro specifico della Rossa vi rimandiamo all’analisi on board: leggi qui). In ogni caso restano indecifrabili i livelli di carico per effettuare confronti probanti. Verstappen, invece, è protagonista di un lavoro meno intenso poiché è autore di un altro paio di run su hard per poi permanere a lungo al box.
L’olandese rifà capolino sull’asfalto ancora con gomma hard quando mancano 17 minuti al termine. A fine lavori Max avrà usato solo un treno di penumatici a confermare che in Red Bull c’è una certa sicurezza sull’assetto immediatamente centrato. Su una pista molto severa sul piano del degrado (previste due soste secondo Pirelli) i top driver cercano di centellinare l’uso della media e della soft che, con tutta probabilità, saranno le mescole protagoniste della gara.
Interessante è il lavoro svolto in Mercedes: Hamilton ha effettuato una simulazione che ha sfiorato i 20 giri con la hard, Russell ha testato la media così da accumulare dati su due compound diversi. Curioso il lavoro svolto da McLaren. Norris, con gomma media, e Piastri, con soft, hanno illuminato i primi due intertempi di verde e di viola salvo poi prendere la via dei box evitando di chiudere il T3 che presenta un unico tratto full gas. Evidentemente i riscontri per la MCL60 sono stati subito confortanti.
Negli ultimi minuti le Ferrari rompono gli indugi e montano gomme soft per testare il push lap, il piatto forte della SF-23. 1.11.732 per Carlos Sainz al primo assalto. Leclerc chiude a 108 millesimi dopo aver abortito il primo tentativo. Riscontri comunque indecifrabili poiché i concorrenti più accreditati non hanno usato questa specifica di gomma. A seguire gli esiti della sessione:
Seduta che non ha dato punti di riferimento visto che i team hanno svolto programmi di lavoro molto diversi tra loro. Nella serata italiana vi saranno le qualifiche che definiranno la griglia di partenza della gara domenicale e che daranno riferimenti più coerenti sui valori delle vetture che finora sono rimasti abbastanza celati.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari