Gp Abu Dhabi 2023, ultimo appuntamento della F1 targata 2023. Come di consueto da un po’ di anni a questa parte, la pista di Yas Marina sarà teatro dell’ultima battaglia iridata. Appuntamento nel quale resta ben poco in ballo. Spicca in tal senso la sfida tra Mercedes e Ferrari per aggiudicarsi il secondo posto nella classifica del mondiale costruttori, con le due scuderie divise da solo 4 lunghezze a favore del team di Brackley.
Tenendo presente i risultati delle ultime gare, almeno sulla carta le vetture del team di Maranello dovrebbero essere favorite, specie se alla previsione sommiamo le caratteristiche del tracciato che, a quanto pare, dovrebbero aiutare non poco il Cavallino Rampante. Per le due SF-23, il punto focale di tutto il week end riguarda la capacità di trovare il bilanciamento di compromesso perfetto. Parliamo della solita equazione, insomma: carico vs efficienza. Ancora una volta, l’ultima della stagione, l’avversario da battere sarà sempre Max Verstappen.
F1, Gp Abu Dhabi 2023/Analisi layout: ogni settore richiede una qualità differente, configurazione aerodinamica da medio o medio-alto carico
La pista araba ha una lunghezza complessiva di 5281 metri con 16 curve, 7 a destra 9 a sinistra, e 58 giri da percorrere. La distanza complessiva sarà di 306,183 Km dove i tre settori mostrano tratti distintivi differenti tra loro. Nel primo terzo del tracciato fanno presenza alcune curve rapide, mentre quello centrale è composto da due lunghi rettilinei raccordati da una chicane lenta. Il T3 è indubbiamente il settore più tecnico: curve a bassa velocità di percorrenza dove il peso della trazione in uscita sarà fondamentale.
Le gomme che Pirelli ha scelto di portare in questo fine settimana sono ancora una volta le più morbide a disposizione della gamma proposta dal fornitore italiano. Proprio per questo motivo i piloti dovranno essere bravi nel gestire l’usura delle mescole che verrà messa in discussione nel T1, curve in appoggio e dagli sforzi longitudinali prodotti in accelerazione nel terzo settore.
Le vetture si presenteranno in pista con una configurazione da medio o medio-alto aerodinamico, mentre a livello meccanico il T3 impegnerà notevolmente lo schema sospensivo posteriore. Per ottenere una buona trazione un grado di camber gain adeguato farà la differenza, aspetto che permette di pigiare il pedale del gas con ancora dell’angolo volante. Esauriti i preamboli, non resta che calarci nell’abitacolo e percorrere un giro di nella pista di Abu Dhabi.
F1, Gp Abu Dhabi 2023/Analisi T1: curvoni da fare in pieno in qualifiche che in gara potrebbero alterare la working range
Allo spegnimento dei semafori la distanza tra la prima piazzola della griglia e curva 1 è di circa 300m. Il pole man scatta dalla parte destra, con il favore della traiettoria e pista pulita. In un giro lanciato invece, i piloti tagliano la linea del traguardo a circa 240 km/h e percorrono diagonalmente la pista per portarsi verso destra e preparare la frenata.
Si stacca pertanto subito dopo il cartello dei 100m, per affrontare la piega verso sinistra preferendo un punto di corda anticipato per sfruttare appieno tutti i metri a disposizione della pista. Una volta raggiunto il 100% del gas lo si mantiene sino alla frenata di curva 5 che precede il lungo rettilineo opposto al traguardo. Nel mezzo troviamo 3 curve in appoggio che si percorrono in flat out, dove risulta importante far scorrere la monoposto senza perdere velocità.
Questo settore, durante la corsa con alto quantitativo di carburante a bordo, può diventare assai problematico per quanto concerne l’amministrazione delle temperature sulle mescole. Il periodo in appoggio immette un’energia eccessiva sulle coperture che pertanto potrebbero usurarsi, considerando altresì gli sforzi subiti per affrontare curva 5.
F1, Gp Abu Dhabi 2023/Analisi T2: fondamentale l’efficienza per raggiungere la massima top speed. Non si deve sbagliare il punto di staccata alla 6
Curva 5 fa da spartiacque tra prima e seconda parte del circuito arabo. Il settore centrale di Yas Marina prende in via staccando al cartello dei 100m. Anche in questo caso conviene sacrificare l’ingresso per favorire una buona uscita, pratica assai utile per affrontare al meglio l’allungo che porta alla 6. Parliamo di un rettilineo dove si può usare il DRS, teatro della maggioranza dei sorpassi in gara. Considerando le impostazioni sul carco aerodinamico le velocità di punta non saranno elevaatissime.
In tal senso, come sempre i questa moderna F1, a fare la differenza sarà la capacità di fendere l’aria delle vetture. In altre parole si tratta di avere tanta efficienza aerodinamica per contenere il livello di drag. Giunti alla 6, staccata più impegnativa della pista, l’importanza di azzeccare il punto di frenata è fondamentale. La decelerazione presenta un delta di circa 250 km/h. “Arrivare lunghi”, pertanto, implica un’impostazione errata del raccordo che collega i due rettilinei e derivante perdita di tempo.
Si procede poi verso la 7 cerando di stare più vicini possibile alla parte sinistra della pista percorrendo meno metri possibili andando sull’acceleratore con un minore angolo volante. Come illustra la telemetria precedente, nelle due curve in questione il gas non viene praticamente chiamato in causa, con il piede che si alza dal pedale. Tra la 7 e la 9 fa presenza una curva continua di raggio molto amplio dov’è consentito l’utilizzo dell’ala mobile.
Gp Abu Dhabi 2023/Analisi T3: posteriore stabile per sfruttare la trazione. Configurazione meccanica fondamentale
L’ultima sezione del tracciamo di Abu Dhabi è senza dubbio la più tecnica della pista. Si tratta di una serie di curve, alcune a 90°, dove la stabilità al posteriore per produrre trazione è molto importante. Una vettura capace di supportare al meglio gli spostamenti di carico in tal senso sarà parecchio avvantaggiata. Curva 9, la più rapida del T3, si affronta a circa 175 km/h.
Parliamo di un tratto che possedere un ampio raggio di percorrenza, dove la downforce generata dalle monoposto avrà un peso specifico notevole. Curva 10 e 11 si affrontano in pieno, mentre la staccata della 12, la prima di una serie di tre curve medio lente, viene percorsa con un leggero angolo volante. In questo punto la bontà della meccanica sospensiva fa la differenza per evitare il sottosterzo.
Le curve che seguono, sotto l’hotel, si affrontano parzializzando l’acceleratore senza utilizzare il freno. In uscita dalla 14 viene impostato un setting del differenziale che consente di andare sul gas con l’auto ancora in curva, dove la trazione in uscita è fondamentale per conferire la giusta velocità da portare sino a curva dove, prediligendo un punto di corda anticipato, si sfruttare l’ampiezza della pista sino a tagliare il traguardo.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz