Gp Las Vegas 2023, penultimo appuntamento stagionale con la F1. Parliamo di un weekend tanto atteso, dove i competitor della Red Bull cercheranno di battere la solidissima RB19. Le motivazioni sono molteplici. Mercedes vuole cancellare la pessima prestazione brasiliana e consolidare la seconda posizione in classifica costruttori. Ferrari ovviamente non è d’accordo e proverà a sfruttare la SF-23 approfittando delle sue caratteristiche principali: tanta potenza negli allunghi grazie alla power unit e l’ottima trazione di cui dispone.
C’è poi McLaren che proverà a capire se gli aggiornamenti portati nel corso della stagione sono riusciti a ridurre il drag generato dalla MCL60, in modo tale da ricavare dati utili anche in chiave 2024. Infine va menzionata Aston Martin, una vettura che dopo tante sofferenza è finalmente riuscita a mostrare tanta competitività in Brasile, alla ricerca di conferme per chiudere il 2023 come era cominciato, provando a racimolare ancor più consapevolezza per lanciarsi a palla verso la prossima stagione.
F1, Gp Las Vegas 2023/Analisi layout: carico aerodinamico medio-basso, difficile mantenere in temperatura le gomme
La pista statunitense presenta 17 curve, 11 a sinistra e 6 a destra, con uno sviluppo complessivo di 6201 metri. La caratteristica principale del tracciato sono i rettilinei, il più lungo dei quali misura circa 2 km. In quest’ultimo, come nella retta che porta da curva 4 alla 5, si può usare il DRS e toccare velocità di punta prossime ai 360 Km/h almeno sulla carta. Complessivamente saranno 50 le tornate per un totale di 310 km.
Si corre all’interno di un tracciato cittadino continuamente in evoluzione. I tempi sul giro infatti, specie nelle sessioni di prove ed in qualifica, andranno vistosamente a scendere in maniera progressiva, quando il manto stradale andrà a pulirsi e la l’asfalto migliorerà la sua gommatura. Le libere saranno fondamentali per prendere confidenza con il nuovo tracciato e soprattutto per trovare i punti di staccata corretti.
Le basse temperature e la mancanza di curve in appoggio potrebbero creare dei problemi nell’immettere energia sulle coperture e mantenerle nella corretta finestra d’utilizzo. I lunghi rettilinei conducono ad un graduale raffreddamento delle mescole, le più morbide della gamma messa a disposizione da Pirelli. Parliamo di una situazione che può innescare una chiara mancanza di aderenza nelle curve lente e un possibile atteggiamento sottosterzante delle vetture.
Secondo le simulazioni solo le prime tre curve sono in grado di generare energia sulle gomme in modo efficace. Anche la gestione termica dei freni sarà parecchio delicata, soprattutto per affrontare la staccata di curva 14 a valle del rettilineo lungo 2 Km, dove i dischi in carbonio potrebbero raffreddarsi in modo eccessivo impedendo una staccata efficace. Il layout invita ad una configurazione aerodinamica medio bassa per facilitare le velocità sulle rette.
Cruciale sarà il grip meccanico generato dai cinematismi sospensivi, considerando il fatto che quasi tutte le curve verranno affrontate ad una velocità media di circa 100 km/h. Non avendo ancora a disposizione i dati relativi alla telemetria, gli unici elementi su cui poter realizzare un’analisi velocistica sono gli on board dei simulatori, attraverso i quali possiamo comunque calarci virtualmente in macchina e percorrere un giro nelle “strip” di Las Vegas.
F1, Gp Las Vegas 2023/Analisi T1: al via è favorito chi parte all’interno. Curva 3 l’unica da carico aerodinamico
Allo spegnimento dei semafori i piloti affrontano una retta di circa 400m che porterà a curva 1. Il pole man partirà all’interno cercando di aprire verso l’esterno per avere un vantaggio di traiettoria. La particolarità della griglia è la sua conformazione lungo l’ultima curva che obbliga le posizioni di centro/fine gruppo a staccare la frizione con un certo angolo volante. Espletato l’installation lap non sarà facile avere la corretta temperatura sulle gomme.
In un giro lanciato si taglia il traguardo a circa 320 km/h. L’obiettivo mira a tenere il più possibile una traiettoria interna andando a sfiorare il cordolo. Alla prima staccata 1 le attuali wing car andranno a frenare in prossimità del cartello che segnala i 100m, per anticipare di molto il punto di corda e, di conseguenza, sfruttare in uscita la larghezza della curva per affrontare in un’unica soluzione anche la piega seguente.
Curva 3 sarà la più sfidante di tutto quanto il circuito, cercando di parzializzare il gas il meno possibile e sfruttare il carico aerodinamico generato dal fondo delle vetture. Si tratta di una curva in appoggio dove la linea di guida andrà a seguire il cordolo per produrre tanta velocità in uscita da curva 4 e di riflesso affrontare il rettilineo con la possibilità di aprire il DRS.
F1, Gp Las Vegas 2023/Analisi T2: staccata combinata in curva 6, richiesto tanto grip meccanico nel lento
Il settore centrale è il più tecnico del tracciato, con la presenza delle tre curve lente attorno la grande sfera di Las Vegas. La staccata che permette di affrontare curva 7 è la più complicata e si affronta tramite la combinazione di freno e sterzo in uscita dalla 6. La decelerazione sarà importante per arrivare a una velocità di 100 Km/h, cercando di restare più vicino possibile alle barriere per “aprire” leggermente il volante, frenare, per poi allargarsi con il minore angolo di sterzo possibile.
La 8 si compie in successione parzializzando l’acceleratore, mentre il freno viene chiamato in causa alla 9, dove il punto di corda verrà nuovamente anticipato per sacrificando l’ingresso e poter disporre della necessaria trazione in uscita. In questo piccolo snake sarà fondamentale la corretta iterazione tra i cinematismi sospensivi e il telaio, in modo da controllare correttamente il rollio della vettura dovuto agli spostamenti di carico.
Per terminare l’analisi velocistica del settore centrale parliamo delle curve numero 10 e 11. Un tratto che verrà percorso facilmente in pieno, mentre la frenata della 12 sarà affrontata con un leggero angolo volante all’uscita della 11, senza creare grosse problematiche. Anche in questo caso si cerca presto la corda della curva per andare in trazione con le ruote dritte sfiorando le barriere.
F1, Gp Las Vegas 2023/Analisi T3: rettilineo da 360 km/h, importante la gestione dell’ibrido
Il terzo settore inizia all’uscita di curva 12 e presenta due tratti rettilinei raccordati da una “S” che viene effettuata parzializzando il gas. Dopo la 13 si può aprire l’ala mobile percorrendo la retta in leggera discesa, dove vedremo la maggior parte dei sorpassi e le velocità di punta prossime ai 360 km/h. Come detto in precedenza la frenata della 14 sarà critica, perché i freni avranno una temperatura non ideale.
Senza dubbio si tratta della staccata più esigente per l’impianto frenante con una decelerazione di circa 250 km/h. Curva 14 si percorre in modo simile alla 12 e in successione, con il gas quasi al 100%, verranno fronteggiate la 15 e la 16. Questo settore è il più esigente per le power unit. Riuscire a giungere alla fine del dritto con buona percentuale di batteria da utilizzare farà la differenza a livello cronometrico.
Per di più la percentuale di tempo a farfalla completamente aperta è circa dell’80%, aspetto che potrebbe gravare non poco sull’affidabilità delle sistemi propulsivi specie nel finale di stagione. In uscita dalle curve sopracitate troviamo l’ultimo tratto rettilineo che porta alla 17, anch’essa percorsa in “flat out”, per giungere sulla linea del traguardo dove si cercherà il miglior tempo in qualifica attorno al minuto e 30 secondi.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari
