mercoledì, Novembre 6, 2024

Ferrari ha puntato su Leclerc per indirizzare lo sviluppo del progetto 676

L’unico punto fermo della Ferrari edizione 2023 è Charles Leclerc. Detta in questo modo pare che tutto il resto sia da buttare ma in realtà non è proprio così. C’è Carlos Sainz, ad esempio, l’unico pilota che nell’ultima campagna agonistica è stato capace di spezzare l’egemonia Red Bull. Tuttavia lo spagnolo, per quanto abile e volenteroso, non possiede il talento del monegasco. Quella capacità di andare oltre e colmare la mancanza dell’auto grazie alle proprie capacità.

A proposito di carenze… La SF-23 ne aveva parecchie. Difetti che sono risultati più o meno visibili a seconda del layout. Si è lavorato parecchio sotto questo aspetto. L’idea di base mirava alla correzione dei problemi ma soprattutto alla raccolta dati per formare un baglio tecnico da utilizzare come punto fermo in futuro. Nozioni utilissime da trasferire sulla nuova monoposto, progetto 676, che necessariamente dev’essere in grado di cambiare le cose nel 2024.

Ferrari Leclerc
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Abu Dhabi 2023

Già durante la seconda parte stagione Leclerc aveva menzionato un nuovo approccio lavorativo capace di fornire soddisfazioni. Una metodologia differente con sguardo verso il domani. L’ex Alfa Romeo parlava dell’impostazione relativa ai compiti da svolgere durante un fine settimana di gara che, come detto, anche durante le corse, “buttava” sempre un occhio al futuro. A quanto pare questi provvedimenti hanno funzionato, rimpolpando il know how delle menti di Maranello in merito al da farsi.


Ferrari sceglie Leclerc per corroborare l’impostazione tecnica futura

Il punto di svolta a livello tecnico, al contrario di quanto si possa pensare, non è arrivato in Spagna con l’upgrade che ha visto la parziale eliminazione delle così dette “vasche dei pesci”. Si perchè il vero step cognitivo verso un’impostazione più fattuale si è manifestato in Giappone, scenario competitivo dove il Cavallino Rampante ha presentato un nuovo fondo. Le differenze rispetto alla vecchia versione non erano poi così grandi, sebbene senza dubbio fossero interessanti e finalmente utili.

L’ingresso dei canali venturi vide una modifica al bordo di ingresso ridotto nella sua dimensione. Un cambio mirato ad alterare la pressione locale, considerando che anche al di sotto del pavimento qualcosa è stato modificato per correggere la struttura vorticosa della SF-23. Altra novità riguardava la porzione del fondo collocata davanti alle ruote posteriori. Si tratta di una zona nevralgica sulla quale un preciso lavoro serviva eccome.

Scomparve pertanto lo scalino presente sul lembo finale, con la parte della vettura in questione che subì un ribassamento, utile a rendere più effettivo il passaggio dei flussi nell’area compresa tra la spalla della gomma e il “muro laterale” del diffusore. Parliamo di una rettifica che ha soddisfatto non poco il monegasco. Charles lo ha ribadito con forza durante gli ultimi giorni, attraverso una recente intervista.

Il ferrarista, infatti, sostiene come dall’appuntamento nipponico l’impostazione tecnica abbia imboccato la giusta direzione che peraltro ha favorito non poco il suo stile di guida. Questo fa capire come il team di Maranello abbia puntato parecchio sul proprio “gioiellino”, in quanto ha preso in considerazione le varie indicazioni di Leclerc per orientare lo sviluppo dell’auto verso il progetto 676.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabregaScuderia Ferrari

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