Ferrari arriva seconda solo a Yas Marina, mentre in campionato è Mercedes ad aggiudicarsi il ruolo di vice campione del mondo di F1. Riflettendoci su parliamo di un lavoro davvero buono considerando che, da Montecarlo in poi, il team di Brackley ha abbandonato per completo l’impostazione “zero pod”, strabiliante solo sulla carta, volando verso un’impostazione tecnica differente.
La base di partenza rispetto alla rossa era peggiore, eppure alla fine sei conti, grazie alla capacità di massimizzare i risultati, finiscono davanti in classifica costruttori. Un ulteriore sconfitta per il Cavallino Rampante che brucia. Non tanto a livello economico, si tratta di prestigio infatti. Per il resto, tornando al Gran Premio di Abu Dhabi, un grande plauso a Leclerc cu vuole tutto.
Il suo talento, durante un fine settimana di certo non eccezionale a livello competitivo, ha di fatto “coperto” alcune magagne della SF-23 che sulla linea del traguardo è arrivata terza solamente per favorire Perez, penalizzato di 5 secondi, nella speranza che potesse finir dietro a George Russell. Ma il “giochetto” non ha funzionato e come detto la scuderia di Maranello si accontenta del ruolo di terza forza finale del campionato.
Gp Abu Dhabi 2023: Ferrari voleva battere Mercedes ma non è stato possibile
La tattica in F1 può essere assai efficace se messa assieme con criterio. Ci hanno provato verso la fine con Charles. Favorire Perez concedendogli il DRS e scia non è bastato però e alla fine della gara, in radio, tutto il disappunto del ferrarista emerge. Malgrado l’ex Alfa Romeo possa senza dubbio definirsi soddisfatto per il lavoro realizzato nell’ultimo fine settimana 2023, resta l’amarezza per non aver aiutato a sufficienza la squadra nel suo obiettivo.
D’altronde questo costava nella giornata di ieri per Leclerc che, dopo una breve pausa, sempre in radio realizza un commento sul mondiale. Il monegasco non è felice per la totalità prestazionale mostrata durante la campagna agonistica. Erano ben altre le mire che purtroppo non hanno coinciso affatto con la realtà. Motivo per il quale il ferrarista ha “promesso” un futuro migliore, sottolineando come l’anno prossimo ritorneranno più forti, non prima di ringraziare tutte le persone che hanno lavorato in Ferrari.
Di tutt’altro umore Sainz. Lo spagnolo partiva in posizione arretrata per via di una qualifica decisamente sotto tono. I gara sceglie le Hard per cercare di allungare quanto più possibile il primo stint, ma il ritmo sulle Pirelli a banda bianca della numero 55 non prende mai il volo. Si sbatte invano l’iberico cercando una strategia differente, sognando una Safety Car che non arriva, arrivando all’ultimo giro fuori dai punti, tanto da ritirarsi evitando di tagliare il traguardo.
Il madrileño sottolinea come la scelta sulle gomme per lo start non sia stata poi cosi azzeccata, in quanto sostiene che non gli ha permesso di realizzare i progressi sperati. Ma d’altra parte è una faccenda che si è ripetuta durante l’intera stagione visto che, numeri alla mano, ogni qualvolta che una SF-23 è partita con la Hard non è mai riuscita a ottimizzare il rendimento dello stint.
Carlos è visibilmente deluso e in qualche modo si attacca alla sfortuna che lo ha “perseguitato” sin dal tombino di Las Vegas nelle Fp1. Elemento che ovviamente ha pregiudicato il suo risultato americano causa penalità. Stessa mala sorte che lo avrebbe danneggiato ieri in Q1, dove il traffico ha dato una mano alla sua eliminazione prematura. Peccato perchè come Charles il suo obiettivo era aiutare la squadra a battere Mercedes nel computo totale dell’annata.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari