Mercedes ha una sola cosa in testa: battere Ferrari mantenendo il distacco nella classifica costruttori o, addirittura meglio, allargarlo ulteriormente. Le 4 lunghezze di distacco nella classifica costruttori sono poche e propria per questa ragione la notte appena trascorsa non è stata tranquilla. Le due W14 hanno sofferto. Il potenziale in realtà è buono ma come per il Cavallino Rampante un somma di fattori ha limitato il rendimento delle black car.
Parliamo di una qualifica decisamente sottotono, inaspettata sotto certi versi, che ha minato in parte un certa sicurezza che il gruppo di lavoro capeggiato da Toto Wolff nutriva all’inizio del fine settimana. L’ultimo appuntamento della campagna agonistica 2023 andrà in scena tra non molto ore, contesto competitivo dove gli stessi protagonisti non hanno ben chiaro cosa accadrà. Tutti in gara un po’ alla cieca, insomma, come dichiarato da Verstappen a margine della pole conquistata.
Mercedes si interroga sui problemi. In gara l’obiettivo è battere Ferrari
Cosa è successo alla Mercedes durante il sabato mediorientale? Probabilmente nemmeno loro lo sapevano con esattezza. Un’idea se la sono fatta analizzando i dati e più tardi, attraverso i feedback forniti dai piloti, le motivazioni sono venute a galla nonostante alcuni dubbi sul rendimento non abbiamo tuttavia trovato riscontri.
Il sette volte campione del mondo di F1 ha le spalle larghe. Sommando tutte le annate che ha trascorso nella massima categoria del motorsport l’esperienza acquisita è davvero grande. Tuttavia la consapevolezza maturata dal Re Nero nulla ha potuto sulla mancanza di grip “endemica” che la vettura numero 44 ha ostentato nella giornata di ieri.
Si tratta di una condizione fortemente limitante alla quale il pilota originario di Stevenage non ha saputo reagire. Risultato? Fuori in Q2. Secondo l’analisi del trentottenne pluri iridato resta difficile individuare un grattacapo specifico. Parliamo di un’impostazione generale errata in parte derivante da chiari problemi di messa a punto. Il tutto stona con la prestazione del compagno che al contrario si piazza quarto in Q3.
Russell, malgrado non possa nascondere una certa soddisfazione per posizione raggiunta in qualifica, come il compagno di squadra racconta una certa sofferenza nel non portesi esprimere al massimo delle possibilità. I soli sei decimi di miglioramento tra libere e sessioni classificatoria non lo soddisfano, come potrebbe essere altrimenti e, al contrario, vanno a togliere un po’ di sicurezza che il giovane inglese portava con se in avvicinamento al week end.
Come anticipato in gara l’incertezza farà presenza un po’ per tutti. Gli alfieri Mercedes sotto questo aspetto non sanno esattamente cosa aspettarsi al di la delle posizioni acquisiste sulla griglia di partenza. Hamilton resta vado in merito e si limita a definire “molto lunga” la corsa odierna, come a sottolineare che durante il 300 e fischia chilometri necessari a tagliare il traguardo tutto può succedere.
Cauto ottimismo per George che palesa un chiaro obbiettivo. Lo spilungone di King’s Lynn, Regno Unito, mette sul piatto dei desideri voglia e necessità di chiudere il mondiale al meglio. Vuole prendersi il podio, insomma, a discapito della Ferrari. Sì perchè vestendo i panni dell’uomo squadra il venticinquenne britannico nutre un chiaro anelito: contribuire alla stregua di Lewis sulla conquista Mercedes del “titolo” di vice campione del mondo di F1.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team